Il Piccolo Teatro degli Instabili di Assisi festeggia oggi 15 anni: era infatti il 12 dicembre 2002 quando Carlo Angeletti (scomparso due anni fa) e Antonietta Mancinelli aprirono le porte della struttura. A tracciare un bilancio è la direttrice artistica della struttura: “I nostri primi quindici anni? Instabili. Il sogno nel cassetto? Diventare un po’ più stabili e vivere in una città viva”.
“Mio padre – ricorda la Angeletti intervistata da Maurizio Baglioni per la Nazione Umbria – era il ‘motore’ di tutto questo e lo è ancora oggi: ci ha trasmesso la passione per il teatro, la volontà di fare qualcosa per Assisi. Carlo, che con l’attività di ristoratore era sempre in contatto con i turisti, cercava poi sempre iniziative e attività per coinvolgere la gente: dal teatro al Calendimaggio, dal circolo ‘Fortini’ a ‘Echo la primavera’, alla ‘Maggiolata’. Lo sentiva, lo voleva, trascinava tutti”.
La nascita del Piccolo Teatro degli Instabili di Assisi è dovuta al fatto che Angeletti cercava “un posto per fare dei corsi di ballo e trovò questo spazio. Era un teatro, c’era ancora il palcoscenico, sovrastato dalla scritta ‘Dilettando insegna’, il pavimento particolare, ma era diventato un magazzino. Lo prese in affitto – ricorda Fulvia Angeletti – dal Laboratorio Francescano, lo ripulì e sistemò insieme a mamma Antonietta, che ha disegnato anche le lampade, tutti fummo coinvolti”
L’inaugurazione del Piccolo Teatro degli Instabili avvenne 12 dicembre del 2002, con Antonello Angiolillo e Andrea Cagliesi: “All’inizio – ricorda la direttrice artistica – la programmazione era più estemporanea; nel 2006 abbiamo realizzato la prima stagione `organica’ con spettacoli agli Instabili e al Metastasio. Dall’anno dopo solo qui da noi. Abbiamo puntato sui grandi nomi e si è verificato un passaparola fra gli attori che ci ha fatto crescere: chi veniva invitava altri a venire, il nostro progetto è piaciuto subito. Ho visto artisti, abituati a grandi teatri e a un pubblico numeroso, quasi emozionati per il contatto ravvicinato che c’è agli Instabili”.
Nell’arco di 15 anni, al Piccolo Teatro degli Instabili è cambiata un po’ la proposta ed cambiato il pubblico: “Abbiamo dato spazio ad attori e spettacoli nuovi, emergenti. E sono tanti i giovani che assistono agli spettacoli”, conclude la Angeletti, che avverte la responsabilità di mandare avanti il teatro che “ha una funzione culturale e sociale. E’l’unico teatro attivo nel centro storico. La gente di fuori si aspetta una città viva sul piano culturale e restano sorpresi quando scoprono la situazione. Sogno una città dove, accanto ai grandi eventi, ci sia spazio per la vita quotidiana, più abitata, più vitale”.
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