Da oggi è possibile presentare le domande per accedere ai contributi a fondo perduto riservati alle attività economiche delle Città Santuario. Le istanze si possono inoltrare fino all’8 novembre, tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate, Fatture e Corrispettivi, consultabile a a questo link.
Il contributo a fondo perduto è riconosciuto ai soggetti esercenti di attività economiche e commerciali che operano nei comuni dove si trovano i Santuari religiosi con popolazione superiore a diecimila abitanti. Per quanto riguarda l’Umbria, il contributo a fondo perduto è riconosciuto ai soggetti esercenti di attività economiche e commerciali che operano nelle città Santuario dove si trovano i Santuari religiosi, ma anche alle città, come Preci e Cascia, che hanno una popolazione inferiore ma che insistono nel cratere del sisma.
CONTRIBUTO ALLE CITTÀ SANTUARIO, COME RICHIEDERLO
Possono presentare domanda per accedere ai contributi a fondo perduto per le città santuario i soggetti esercenti attività di impresa di vendita di beni o servizi al pubblico, che operano nelle zone A o equipollenti dei comuni in cui si trovano santuari religiosi. Per l’Umbria: Assisi, Cascia, Orvieto e Preci. L’istanza per la richiesta del contributo a fondo perduto va presentata via web dal 9 settembre 2021 all’ 8 novembre 2021. I beneficiari devono dimostrare di avere avuto un calo del fatturato e dei corrispettivi pari ad almeno il 33 per cento nel confronto tra giugno 2020 e giugno 2019. Il requisito del calo del fatturato non è richiesto a coloro che hanno avviato l’attività dal 1° luglio 2019. L’ammontare del contributo è determinato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di giugno 2020 e l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di giugno 2019. La percentuale è del quindici, dieci e cinque per cento per i soggetti con ricavi o compensi, rispettivamente, non superiori a quattrocentomila euro, superiori a quattrocentomila euro e fino a un milione di euro e superiori a un milione di euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto. Il contributo è determinato per un importo minimo di mille euro per le persone fisiche e di duemila euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche. In ogni caso, l’ammontare del contributo non può essere superiore a 150.000 euro. L’istanza va presentata in modalità esclusivamente telematica mediante un servizio web disponibile nell’area riservata del portale “Fatture e Corrispettivi” del sito internet dell’Agenzia delle Entrate.
CONTRIBUTI ALLE CITTÀ SANTUARIO, LA GIOIA DELL’AMMINISTRAZIONE, DI ASSISI DOMANI E DI CONFCOMMERCIO ASSISI
“L’amministrazione comunale accoglie con soddisfazione tale notizia e ringrazia l’intero consiglio comunale che all’unanimità approvò a novembre una mozione che oggi ha portato alla concretizzazione della misura e il comitato assisano di #noidimenticati e di Confcommercio Assisi per le loro azioni di sensibilizzazione”, si legge in una nota del Comune. “Abbiamo ottenuto un risultato importante, di cui siamo orgogliosi”, commenta il presidente di Confcommercio Assisi Vincenzo Di Santi. “Al di là dell’entità del sostegno che percepiranno le nostre imprese, prima escluse da ogni forma di ristoro, si è affermato un precedente fondamentale e alle imprese legate al turismo è stato riconosciuto un ruolo nella filiera di settore che prima non era nemmeno percepito. Assieme ad altre città santuario, come Cascia, Pompei, San Giovanni Rotondo, con le quali abbiamo già condiviso la nostra battaglia di equità – aggiunge il presidente di Confcommercio Assisi – stiamo studiando un altro progetto per il riconoscimento e la valorizzazione di un vero e proprio distretto turistico dei santuari. Su questo fronte, c’è ancora molto da fare per il futuro dei nostri territori”.
Nei mesi scorsi le città santuario, di cui due umbre, erano scese in piazza più volte per manifestare contro i ristori definiti “irrisori” per le categorie legate al turismo. Le manifestazioni di protesta avevano riguardato, tra l’altro, Assisi, Cascia, Loreto, Pompei, San Giovanni Rotondo. A partire dallo scorso novembre Assisi aveva cominciato una protesta. All’insegna dello slogan #noidimenticati, decine di piccoli imprenditori si sono dati appuntamento nei luoghi più suggestivi della città umbra per mostrare alle istituzioni la loro condizione di estrema difficoltà, ma anche la volontà di non mollare. Dopo oltre un anno dall’inizio della pandemia che ha completamente azzerato il turismo, e svuotato completamente le città che basavano la loro economia prevalentemente su questo settore, da Assisi la protesta si à estesa ad altre città santuario, che condividono questa battaglia.
Soddisfazione da Assisi Domani: “Un importante risultato partito da Assisi con la fondamentale collaborazione di altre Città Santuario come Loreto, Pompei, San Giovanni Rotondo, Mercogliano-Montevergine, comuni di piccole e medie dimensioni che, con i propri luoghi di culto e di devozione, meta del pellegrinaggio internazionale, danno prestigio e rilevanza all’Italia intera e che, con il loro tessuto produttivo che vive quasi esclusivamente di turismo, sono messe in ginocchio dalla pandemia. Importante è stato anche il supporto del comitato assisano di #noidimenticati e di Confcommercio Assisi, con le loro azioni di sensibilizzazione. Ricordiamo che a novembre dell’anno scorso il Consiglio comunale approvava all’unanimità la mozione scritta dal gruppo consiliare di Assisi Domani a firma del capogruppo Cardinali che, unitamente a PD e Movimento Cinque Stelle, supportava il Sindaco Stefania Proietti nel continuare a farsi portavoce verso le istituzioni nazionali per il riconoscimento di ristori economici verso quelle piccole attività economiche delle Città Santuario fino ad ora digiune dai benefici economici riconosciuti ad altre attività della filiera del turismo”.
“La pandemia – scrive Assisi Domani – ha purtroppo causato un danno immane che ha colpito migliaia di attività economiche in tutta Italia e messo a rischio centinaia di miglia di posti di lavoro. I dati sono impressionanti. Assisi, ad esempio, ha registrato circa 530mila presenze straniere nel 2019 (su circa 1,3 milioni di presenze complessive) e soltanto 67mila presenze straniere nel 2020 con un calo dell’87% e questo è emblematico di una crisi senza precedenti, una “tempesta perfetta”, che ha interessato circa duemila famiglie, con gravi ripercussioni sul proprio tessuto socio-economico. E le Città Santuario, ce ne sono circa 800 in Italia, maggiormente caratterizzate da un turismo di gruppo in larga misura straniero, sono le più colpite e finora digiune da qualsiasi ristoro per le proprie attività economiche. Esprimiamo, quindi, apprezzamento e vivo ringraziamento al Sindaco Stefania Proietti per il fermo assolvimento di un impegno morale e materiale, ai parlamentari umbri e alle istituzioni nazionali – in particolare l’allora Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo di Franceschini, il governo Conte e il governo Draghi – per il riconoscimento di questi benefici che forniranno una prima risposta concreta ai bisogni di tanti cittadini, lavoratori e imprese. La misura non sarà sufficiente alla soluzione dei gravi problemi finanziari ed economici generati dalla pandemia da covid19, ma è sicuramente indicativa di una sensibilità e una vicinanza delle istituzioni alla Città di Assisi e ad altre realtà simili che possono fare rete e dove Assisi è pronta a fare la propria parte come capofila di un progetto di distretto”.
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