(Da Bruxelles, Diego Aristei) Un’Europa di opportunità e le città, anche del cuore verde d’Italia, ne vogliono approfittare. Ha preso il via a Bruxelles la diciassettesima edizione della Settimana europea delle regioni e delle città. Un evento che costituisce un’occasione unica per avere un’idea più chiara del modo in cui le regioni e le città investono i fondi dell’Unione Europea per migliorare la vita quotidiana dei cittadini e di come i fondi di coesione (con i quali si vogliono assicurare, attraverso finanziamenti, lo sviluppo sostenibile e la riduzione della disparità economiche e sociali) stiano costruendo un’Europa più verde, più inclusiva e più intelligente.
Anche la Regione Umbria è presente e protagonista di vari eventi, nel corso dei quali si fa il punto della situazione sulle strategie di sviluppo locale, sulle criticità della futura programmazione 2021-2027, sul ruolo importante che ha il settore digitale nell’aiutare gli enti locali ad affrontare le sfide della mobilità, dell’energia, dell’inclusione sociale.
La Settimana europea delle regioni e delle città serve anche a capire come gli enti locali hanno gestito la programmazione 2014-2020. Si tiene, infatti, un evento di quattro giorni al quale partecipano cinquanta amministratori e tecnici dei comuni umbri in collaborazione con l’Associazione nazionale comuni d’Italia (Anci) e l’Associazione italiana per il Consiglio dei comuni e della Regioni d’Europa (Aiccre), che ha l’obiettivo di rafforzare il legame tra le politiche europee e territoriali. Previsto anche un workshop d’informazioni e approfondimento sui programmi diretti dell’Unione Europea accessibili dalle amministrazioni locali umbre ma anche una preziosa occasione d’incontro tra gli attori delle politiche europee.
Come sono utilizzate sul territorio i fondi dell’Unione Europea
La programmazione comunitaria rappresenta una concreta possibilità di costruzione di una nuova visione degli enti locali. Il prossimo anno com’è noto, terminerà la programmazione cominciata sei anni fa.
Come sono stati utilizzati sul nostro territorio i finanziamenti? Ma soprattutto sono stati spesi bene i soldi che sono arrivati da Bruxelles? La situazione della programmazione 2014-2020 è “fotografata”, al 30 giugno di quest’anno, da OpenCoesione che ha l’obiettivo di valutare l’efficacia e la coerenza dell’impiego delle risorse delle politiche europee.
Vediamo allora lo stato dell’arte di Assisi. Ventiquattro milioni e seicentomila euro il costo pubblico, 8,1 milioni i pagamenti e 242 i progetti monitorati. Al giugno di quest’anno i progetti conclusi erano il 9% mentre quelli in corso l’88%. Infine i progetti non avviati il 3%.
Quali sono i settori dove si è intervenuto con i fondi dell’Unione Europea? Il 26% nell’ambiente, il 20% in ricerca e innovazione, il 17% nel settore dell’energia, il 13% in quello dell’inclusione sociale, l’11% nell’occupazione, il 6% nella competitività delle imprese, il 5% nell’istruzione e, infine, il 3% nell’agenda digitale. Nessun intervento, invece, per quanto riguarda i temi del rafforzamento della pubblica amministrazione, della cultura e del turismo, dei trasporti, dell’infanzia e gli anziani, le città e le aree urbane.
Tre i progetti con i maggiori finanziamenti. Si comincia con il contenimento delle perdite della rete dell’acquedotto per un ammontare di sei milioni 400mila euro, (progetto questo al quale sono interessati altri enti locali del perugino) si passa poi agli interventi di miglioramento energetico degli edifici di edilizia sociale per tre milioni 839mila 454 euro per concludersi con il milione 681mila 915 euro per i veicoli di nuova generazione ad alte prestazioni e a bassa emissione di CO2. L’ultimo progetto è terminato lo scorso 5 aprile ed ha per titolo “Chi viaggia impara” e riguarda l’alternanza scuola lavoro grazie al Fondo sociale europeo. Costo stanziato 62mila 937 euro. Grazie a questo progetto quindici studenti dell’Istituto alberghiero potranno svolgere l’attività all’estero attraverso l’inserimento presso imprese ricettive. Il tutto “per favorire lo sviluppo di competenze capaci di facilitare l’integrazione culturale, linguistica e lavorativa all’estero”.
Se poi invece si va a vedere nel complesso tutti i cicli della programmazione compresa quella 2007-2013 il costo pubblico è di 45,3 milioni con il 33% dei progetti conclusi, il 2% liquidati e ben il 60% dei progetti in corso. Due milioni sono arrivati, grazie al Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, per evitare il rischio idrogeologico a Torgiovannetto, 433mila 163 euro per la valorizzazione del cosiddetto “sito di importanza comunitaria” (Sic ) del monte Subasio. E sempre per la “montagna degli assisani” 250mila euro sono serviti per la sentieristica della aree protette del parco. Anche il Bosco di San Francesco è stato interessato dagli interventi dell’Unione Europea (191mila 267,43 euro) per la sua riqualificazione ambientale con il recupero e l’allestimento del percorso escursionistico del Terzo Paradiso. Non mancano poi i finanziamenti per Palazzo Vallemani e il teatro Metastasio (750mila euro). La fine del progetto è prevista per il 31 di questo mese. Se poi ad Assisi l’illuminazione delle strade è più che accettabile si deve anche ai soldi arrivati dall’Unione Europea.
Insomma, l’Europa non è poi così male. Le occasioni ci sono, basta avere l’intelligenza, la preparazione ma soprattutto il buon senso di saperle cogliere.
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