La tassa di soggiorno servirà anche per finanziare l’aeroporto di Sant’Egidio, partecipato al 2% dal Comune di Assisi. È uno dei passaggi di un’intervista dell’assessore Eugenio Guarducci al Messaggero Umbria in edicola venerdì 8 settembre 2017, secondo cui i fondi del nuovo balzello potranno essere investiti anche nell’aeroporto per favorire l’introduzione di nuove rotte utili a portare turisti verso la Città di San Francesco.
Oltre a ricordare il “bilancio da terzo mondo” ereditato dalle precedenti amministrazioni, Guarducci spiga che “Non ci si può scandalizzare se si chiede un contributo a un turista che viene in città e vede 10mila metri quadrati di affreschi nella Basilica di San Francesco o che può giustamente entrare gratuitamente nelle chiese. Non penso che l’imposta possa frenare una potenziale domanda, anche perché nelle città turistiche, in Italia e all’estero, è presente e serve per migliorare i servizi al turista”.
Guarducci ribadisce che la tassa di soggiorno sarà accompagnata da un piano di marketing annuale da presentare e approvare entro il 31 ottobre dopo una concertazione con operatori turistici e culturali, e ipotizza anche un primo modo di spendere i proventi della tassa di soggiorno, stimabili in 1.4 milioni di euro l’anno. “Abbiamo pensato – dice l’assessore – di indirizzare un 10% circa di tali risorse verso investimenti per l’aeroporto di Perugia. Ad Assisi, ad esempio, interessa l’America Latina e se dobbiamo aiutare a implementare rotte o destinazioni, come ad esempio su Madrid, siamo disponibili a far sì che parte del gettito possa essere impiegato a favore della Sase per progetti mirati e meno improvvisati di quelli che abbiamo letto durante le cronache estive”.
Per quanto riguarda la rimanenza, “un 20%, come chiarito con le associazioni di categoria che abbiamo già incontrato, sarà destinato a servizi strutturali a vantaggio di turisti e cittadini. Per risistemare o custodire piste ciclabili o cammini religiosi o, ad esempio, per introdurre bici elettriche a Santa Maria degli Angeli. Interventi che migliorano l’offerta turistica ma di cui possono beneficiare anche i cittadini. Ci auguriamo che questa filosofia, che vede spesa e investimenti comunali partecipati dal tessuto imprenditoriale e culturale della città, sia contagiosa”.
Oltre agli approfondimenti sulla tassa di soggiorno, al Messaggero Guarducci torna a ribadire anche la necessità di un turismo non religioso: “Dobbiamo capire – spiega – come nella sua parte storica questa città possa tornare ad essere più vera di quello che è oggi. Se dobbiamo fare un confronto rispetto a cosa accade alla stessa ora notturna in altre città turistiche dell’Umbria, ci accorgiamo che il tipo di fruizione da parte di residenti e turisti è condizionato anche dal tipo di proposta commerciale cittadina. E un problema che non si risolve nel breve termine, ma alla ‘destinazione Assisi’ si possono aggiungere motivazioni e su questo, per il secondo semestre 2017, il Comune ha messo a punto una progettualità partita a luglio con UniversoAssisi e che va avanti col Festival dei Cammini, dal 21 al 24 settembre, per arrivare entro novembre a Cantico, evento legato alla cultura corale che è sempre nel Dna di Assisi. Ci stiamo inoltre già muovendo per un Natale ben diverso da quelli visti in passato, quando non c’erano risorse ma neanche molte idee a regime”.
Guarducci ricorda anche òo sforzo fatto per portare a 850mila euro lo stanziamento per turismo e cultura, “che – conclude – serve e servirà per manifestazioni che intendono caratterizzare Assisi con motivazioni diverse. Ma non pensiamo ad Assisi come un “eventificio”: dobbiamo anche lavorare sui fondamentali della promozione turistica, troppo spesso dimenticati. L’arrivo di altre risorse ci consentirà di potenziare questo percorso e di pensare ad altre strategie necessarie per una destinazione che per 20-30 anni è stata abbandonata a se stessa, a una rendita che non può più essere sopportabile e supportabile”.
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