Dopo un maggio segnato dal calo degli arrivi a causa del maltempo, il turismo estivo 2019 in Umbria si avvia a confermare i dati positivi dello scorso anno. In attesa dei numeri ufficiali, un’indagine svolta a campione da Federalberghi attesta che le presenze nel cuore verde d’Italia tra giugno e agosto sono state soddisfacenti, seppur disomogenee nei vari territori. “Il mese di maggio, con quattro weekend di pioggia, è stato negativo su tutta la Regione – spiega Rolando Fioriti, direttore di Federalberghi Umbria – ma è stato compensato da un ottimo giugno, che secondo le nostre stime ha fatto registrare un 3-4% in più di presenze rispetto allo stesso mese del 2018”.
Nel turismo estivo 2019 in Umbria, spicca il mese di luglio che, secondo quanto riportato da Federalberghi, è stato importante il flusso dei visitatori verso Perugia – complice soprattutto l’edizione record di Umbria Jazz – ma ottimi segnali arrivano anche dagli albergatori di Assisi. “Hanno lavorato molto bene le realtà che hanno creato elementi di appeal per il turista – spiega Fioriti – penso a eventi internazionali come Umbria Jazz e il Festival di Spoleto, ma anche a iniziative sportive e naturalistiche, come la Spoleto-Norcia in Mountain bike, o enogastronomiche, che danno il senso delle caratteristiche del territorio”.
Secondo il presidente di Federalberghi Umbria Giampiero Bianconi, “Nel mese di agosto, che di solito non è il più redditizio per l’Umbria – in quanto i turisti prediligono le vacanze al mare – i numeri dello scorso anno sembrano aver tenuto e i dati sui giorni di permanenza sono in miglioramento. Quanto ai territori colpiti dal sisma del 2016 tengono anche nei dati del turismo estivo 2019 in Umbria ma, secondo il presidente Bianconi, “su Norcia e Preci i numeri sono sostanzialmente quelli dell’ anno scorso. Una sorta di campanello d’ allarme – spiega -che significa che non sono partiti miglioramenti nell’offerta e non c’è stato alcun incremento”. Un segnale negativo contrastato perà dal “ritorno di molte persone alle proprie seconde case in agosto, che ha comportato benefici in termini economici ai commercianti”.
Tra le mete tradizionalmente più turistiche dell’ Umbria, quelle che invece hanno arrancato maggiormente sembrano essere i comprensori di Todi e del Trasimeno. “Il trend negativo del Trasimeno dura da alcuni anni – spiega Fioriti – la Regione ha messo in pista bandi, che andrebbero velocizzati. La sensazione e’ che siano mancati gli arrivi da Belgio, Olanda e Germania, Paesi tradizionalmente più orientati al lago”.
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