Fanno discutere le verifiche su occupazione suolo pubblico ad Assisi, ma la giunta, tramite il vicesindaco Valter Stoppini, spiega e anticipa un’importante novità, nello specifico una ‘trattativa’ con la Soprintendenza che permetta di aiutare i commercianti virtuosi.
Innanzitutto, per Stoppini, “Chi ha l’autorizzazione al suolo pubblico ma non ha l’autorizzazione paesaggistica, deve togliere tutti gli arredi da ottobre a marzo. I commercianti che abbiamo sanzionato – spiega al Corriere dell’Umbria in edicola questa mattina – non lo avevano fatto, oppure, nonostante la lettera di rigetto all’occupazione di suolo pubblico fosse stata ricevuta all’inizio del 2016, hanno continuano ad occupare strade e marciapiedi”.
Le verifiche su occupazione suolo pubblico ad Assisi hanno riguardato attività che hanno agito in mancanza o nonostante il rigetto delle autorizzazioni richieste occupando abusivamente il suolo pubblico con sedie,tavoli, ombrelloni o elementi di decoro quali vasi e piante. I controlli effettuati dal personale della Polizia locale, ai sensi del codice della strada, hanno rilevato situazioni di irregolarità rispetto ai regolamenti comunali, non solo arredo urbano, ma anche codice della strada.
E se Confcommercio, per bocca di Vincenzo Di Santi, fa sapere che “Ci siamo prontamente attivati per verificare le segnalazioni arrivateci. Per ora, però, possiamo dire che in molti casi, fino ad ottobre, la giunta ha percepito proventi da un suolo pubblico che ora ritiene occupato abusivamente. Se era abusivo – si chiede Di Santi – perché non è stato sanzionato prima? Il Comune ci aveva dato altro tipo di assicurazioni, vogliamo capire come andare avanti, ma di sicuro il problema non si risolve togliendo tavolini e sedie, perché in questo modo si chiude”, Stoppini sostiene che “gli accordi con la Confcommercio riguardavano l’arredo urbano, non il codice della strada. Stiamo comunque dialogando con la Soprintendenza, per far sì che quei commercianti che hanno un arredo urbano elegante, possano mantenerlo tutto l’anno”.
Analoga spiegazione, in merito alle verifiche su occupazione suolo pubblico ad Assisi arriva dalla Municipale: “Per occupare il suolo pubblico ci vogliono le autorizzazioni e le persone che abbiamo sanzionato non avevano l’autorizzazione o, se l’avevano, era scaduta da qualche mese. In alcune zone del centro storico – è spiegato – c’erano attività che, pur chiuse, non avevano provveduto a togliere piante e tavolini: in una centralissima via del centro storico c’erano quindi almeno quattro posti auto in meno di quelli previsti, nonostante appunto l’attività fosse chiusa. Il fatto che molti abbiano provveduto a togliere vasi e quanto altro non appena avvisati, significa che probabilmente non avevano tutte le carte in regola: se poi qualcuno è pensa di essere stato sanzionato in maniera scorretta, porti le carte in Comune e verificheremo”.
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