Un gradito omaggio quello che i Cantori di Assisi hanno offerto a Santa Cecilia, patrona della musica e protettrice dei musicisti, sabato pomeriggio nella Cattedrale di San Rufino. Una location diversa rispetto agli scorsi anni ma che vuole sottolineare come la festa di Santa Cecilia 2017 non sia solo la festa dei Cantori ma di tutta la comunità assisana e non solo.
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Dopo la celebrazione della Santa Messa animata dal coro in cui non poteva mancare il solenne “Cantantibus Organis”, brano per la Festa di Santa Cecilia 2017, i Cantori di Assisi – è scritto in una loro nota – hanno offerto un concerto che ha spaziato dalle laudi fino alla musica contemporanea, senza dimenticare il “Laudes Creaturarum” di Carl Orff, omaggio alla città e diventato quasi un inno del Coro.
Come spiega Wikipedia, è quanto mai incerto il motivo per cui Cecilia sarebbe diventata patrona della musica. In realtà, un esplicito collegamento tra Cecilia e la musica è documentato soltanto a partire dal tardo Medioevo. La spiegazione più plausibile sembra quella di un’errata interpretazione dell’antifona di introito della messa nella festa della Santa (e non di un brano della Passio come talvolta si afferma). Il testo di tale canto in latino sarebbe: Cantantibus organis, Cecilia virgo in corde suo soli Domino decantabat dicens: fiat Domine cor meum et corpus meum inmaculatum ut non confundar (“Mentre suonavano gli strumenti musicali (?), la vergine Cecilia cantava nel suo cuore soltanto per il Signore, dicendo: Signore, il mio cuore e il mio corpo siano immacolati affinché io non sia confusa”).
Per dare un senso al testo, tradizionalmente lo si riferiva al banchetto di nozze di Cecilia: mentre gli strumenti musicali (profani) suonavano, Cecilia cantava a Dio interiormente. Da qui il passo ad un’interpretazione ancora più travisata era facile: Cecilia cantava a Dio… con l’accompagnamento dell’organo. Si cominciò così, a partire dal XV secolo (nell’ambito del Gotico cortese) a raffigurare la santa con un piccolo organo portativo a fianco.
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