Grande successo della visita guidata all’Assisi del mistero. Tante persone hanno sfidato la pioggia per ascoltare le storie inedite della città. Una affluenza per cui si è dovuto procedere a suddividere in gruppi la visita guidata nei luoghi più segreti di Assisi. L’itinerario di Giallo Fest Assisi 2018 ha toccato la domus Romana, individuata come casa del grande poeta Properzio, i luoghi attorno al Vescovado dove i rifugiati ebrei riuscirono a scampare alla deportazione nazista. Finale con una vera e propria chicca: Villa Fortini ha aperto le sue porte, ed è stato così possibile ascoltare la storia dell’ex podestà e avvocato Arnaldo Fortini che al processo di Verona riuscì a salvare dalla condanna a morte l’ex ministro fascista e assisano Tullio Cianetti.
Inizia così l’ultimo giorno di Tra_ME Giallo Fest Assisi 2018 che, dopo la conversazione “Napoli noir” (con Piera Carlomagno e Alessandra Pepino) ora tira dritto con il resto degli appuntamenti in programma fino a sera. Attesi i grandi ospiti: il maestro dello psicothriller Wulf Dorn, alle 16, nella Sala della Conciliazione Palazzo dei Priori, Massimo Carlotto con le sue storie sull’Alligatore, alle 17.30, a Palazzo Monte Frumentario. Rinviato invece, per una fastidiosa influenza, l’incontro con Pupi Avati, che però assicura: “Tornerò presto ad Assisi per presentare il mio Giallo Gotico”.
La sessione narrativa del Festival si concluderà quindi alle 19, a Palazzo Monte Frumentario, con la presentazione del racconto di Isabella Saffaye, scritto in diretta live durante Tra_Me. Confermato il programma cinematografico al teatro Metastasio. Alle 17.30, Chi ha incastrato Roger Rabbit (di Robert Zemekisi, 1988), alle 19.30, Point Blank (film di Fred Cavayé, 2010, versione originale sottotitolata in italiano), con introduzione a cura di Mauro Gervasini), alle 21.30, La casa dalle finestre che ridono (film di Pupi Avati, 1976); alle ore 24, Betty (Claude Chabrol, 1992), versione originale sottotitolata in italiano.
Nei giorni precedenti, a Tra_Me Giallo Fest Assisi 2018 è arrivato Fulvio Pecorelli, in una sala gremita dal pubblico in occasione della presentazione del libro “Il Divo e il Giornalista – Fotogrammi dal processo per l’omicidio di Mino Pecorelli”, di libro di Alvaro Fiorucci e Raffaele Guadagno, che ricostruisce il processo per l’omicidio del giornalista, avvenuto a Roma il 20 marzo 1978. “Mi auguro che almeno per il quarantennale del suo assassinio, che cade il 20 marzo 2019, Mino venga ricordato per quello che è stato: un giornalista scomodo ammazzato per le notizie scomode che aveva da fonti certe e che pubblicava senza riguardo alcuno se non per la verità. Eppure, il suo nome non compare mai tra i nomi dei giornalisti uccisi per il loro lavoro”. C
L’appuntamento, organizzato all’interno del cartellone di Tra_Me Giallo Fest Assisi 2018, è stato uno di quelli che ha riscosso maggior successo. Coordinato da Valter Vecellio, giornalista Rai del TG2, ha visto la presenza fra il pubblico, intervenuto al Palazzo Capitano del Perdono di Santa Maria degli Angeli, di autorevoli rappresentanti delle istituzioni umbre e del mondo giudiziario, fra avvocati e magistrati. In tanti non si sono fatti sfuggire l’appuntamento che riportava alla ribalta un fatto che aveva interessato il territorio: il processo a Giulio Andreotti per l’omicidio del direttore della rivista “op” che si è svolto a Perugia negli anni ’90. Il sette volte presidente del consiglio, l’ex senatore Claudio Vitalone, i boss di Cosa Nostra Gaetano Badalamenti e Giuseppe Calò erano accusati di essere i mandanti. Il mafioso Angelo La Barbera e Massimo Carminati uomo della banda della Magliana di essere gli esecutori. Sono stati tutti assolti con formula piena per non aver commesso il fatto ma il Processo di Perugia gettò uno squarcio di luce sugli anni più bui, misteriosi e insanguinati vissuti dal nostro Paese.
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