Nell’ambito del Festival per le Città Accessibili 2017, venerdì 21 settembre il Serafico di Assisi, centro specializzato in riabilitazione e assistenza socio sanitaria a bambini e ragazzi con disabilità fisiche, psiche e sensoriali, apre le porte a architetti e ingegneri per visitare la struttura che è stata progettata per permettere ai ragazzi con di disabilità di muoversi in modo indipendente e intuitivo attraverso un sistema informativo architettonico – ambientale.
“Al Serafico di Assisi ogni giorno ci prendiamo cura di più di 130 bambini, anche molto piccoli, e ragazzi. Loro ci insegnano molto in tema di accessibilità: tatto, olfatto, gusto, vista, udito, ci aprono all’esperienza della vita e quando una finestra si è irrimediabilmente chiusa sul mondo, noi cerchiamo di spalancarne delle altre. Questa è la nostra dimensione di accessibilità: far vivere con pienezza l’intero ambiente. – dichiara la presidente Francesca Di Maolo – Con il tempo, facendo tesoro dell’esperienza vissuta con i ragazzi disabili, abbiamo cercato di ripensare i nostri spazi creando degli ambienti che fossero non solo accessibili, ma in grado di curare, anzi, di prendersi cura”.
Il Serafico di Assisi è pensato perché i ragazzi siano il più autonomi possibile: gli spazi, infatti, sono progettati per permettere loro di spostarsi in modo indipendente ma anche intuitivo attraverso un sistema informativo architettonico – ambientale. “In tutto l’Istituto – dice Di Maolo – sono presenti percorsi tattili: le stanze, gli ambienti ricreativi e di riabilitazione sono facilmente riconoscibili anche al tatto. Non solo, sono tattili le nostre pareti, gli ambienti sono profumati, anche i libri sono pensati per essere letti con le mani. Il tutto è concepito per stimolare i ragazzi a instaurare relazioni con gli altri, a uscire dal loro guscio di protezione e aprirsi al mondo”.
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