La pubblicazione dell’editoriale su AssisiMia di Carlo Cianetti ottiene la replica del rettore del Convitto Nazionale, Annalisa Boni, che AssisiNews riceve e pubblica.
Leggo l’intervento del sig. Cianetti, che non ho il piacere di conoscere, che individua, tra gli altri, il Convitto Nazionale di Assisi come immobile di cui cambiare la destinazione d’uso. Chiunque entri oggi nella scuola, avendolo visitato anche solo 5 anni fa, può constatare quanto impegno, amore e abnegazione abbiamo messo (i diversi consiglieri del CDA, il commissario straordinario, i miei collaboratori tutti, i docenti, i genitori, tutti i lavoratori delle scuole e del convitto e la sottoscritta) per farlo risorgere sia dal punto di vista della valorizzazione del bene sia sotto il profilo dell’offerta formativa.
Vi sono stati, è vero, i lavori per la messa a norma da punto di vista dell’antincendio ma, accanto a questi, vi è stato e vi è tuttora un immenso lavoro di squadra che si è concretizzato solo in parte nei risultati che abbiamo oggi, in virtù della potente corrente emotiva e del senso di appartenenza che pervade coloro che entrano a far parte della nostra comunità. Le scuole del Convitto Nazionale sono in costante crescita, segno di apprezzamento, da parte delle famiglie, della nostra impostazione basata sull’attenzione ai bisogni dei bambini e delle bambine, sull’estensione del tempo scuola con il servizio di semiconvitto, sull’investimento di risorse nel servizio di mensa bio, sulla riqualificazione di spazi per lo studio e lo svago. Abbiamo investito grandi energie personali e risorse economiche per arrivare a questo punto, e invito il sig. Cianetti a verificare di persona.
Il nostro Liceo Scientifico è il migliore dell’Umbria in ordine ai risultati che i ragazzi conseguono nel percorso universitario; gli spazi che utilizza sono stati interamente riqualificati e l’offerta formativa è stata differenziata sempre su standard di qualità. In questo momento stiamo ristrutturando la palestra e proseguiremo con i locali dell’ex-piscina che diventeranno un grande unico spazio multifunzionale. Le sezioni convittuali, stante il numero crescente di iscritti e, attualmente, con le misure di distanziamento anti-covid, si stanno ampliando verso l’ex-convento per il quale è previsto un grande progetto di recupero.
Non dimentichiamo, oltre a quanto detto sopra, che il servizio alla città si esplica anche nell’ospitare la Nobilissima Parte de Sopra presso l’ex chiesa del convento dei Cappuccini, stante la dichiarata impossibilità di trovare spazi idonei da parte dell’Ente Calendimaggio. A questo proposito stiamo lavorando per trovare un accordo che ci permetta di utilizzarla come spazio riunioni e conferenze. E potrei andare avanti ancora….
Come vede, sig. Cianetti, il Convitto Nazionale non è affatto inutilizzato e, soprattutto, non è fermo: è una realtà in divenire molto complessa, che sta ancora scontando anni di scarso coraggio nell’amministrazione delle risorse e di appiattimento sullo status quo. Oggi la grande sfida, che il CDA ha fatto propria, è rilanciarlo come collegio di qualità che offra un servizio su scala nazionale, se non internazionale ( quest’anno, purtroppo, il Covid ci ha bloccato un progetto ambizioso): da una parte un servizio alle famiglie in difficoltà, nello spirito che ha animato i suoi fondatori e che non dobbiamo mai dimenticare, dall’altra un centro scolastico di alta qualità che preveda percorsi riconosciuti a livello internazionale, senza dimenticare la vocazione, scoperta da qualche anno con le Summer School, di essere anche un punto di riferimento nazionale per gli studenti che eccellono nelle discipline scientifiche.
[Come scritto anche nel post originale, in una versione precedente dell’articolo di Carlo Cianetti tagliato dalla redazione di AssisiNews e rimasto online per alcune ore, alcune considerazioni sull’Hotel Subasio erano per un errore di stampa riferite al Convitto Nazionale. La redazione si scusa con gli interessati e i lettori]
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