Domenica scorsa ad Assisi, nella Basilica di San Francesco, si è svolto con l’International Wind Ensemble, nell’ambito In cammino verso Pax Mundi 2018. Il programma della serata ha visto la Sonata Pian e Forte da Sacrae Symphoniae – Giovanni Gabrieli; Canzon QVARTA – Giovanni Gabrieli; Sinfonia per Fiati – Gaetano Donizetti e appunto la Deutsche Messe D872 (1827) Franz Schubert. L’International Wind Ensemble riunisce musicisti provenienti da diverse università americane e da diversi gruppi italiani e non solo: U W M University of Wisconsin-Milwaukee; Marquette University Milwaukee; Carroll University Wind Symphony Wisconsin; Interlochen Arts Academy, Michigan; Stanford University, California; Drexel University, Philadelphia; Wind Symphony, Norcia and Bevagna – Italy; Conservatories of Music involved Mississippi State University; University of Georgia.
Di seguito l’intervento del maestro Umberto Rinaldi.
Assisi è un luogo eccellente per realizzare incontri dialogo fra lingue diverse con obiettivi comuni. Il nostro Santo ha saputo parlare a tutti gli esseri viventi compresi gli animali e spesso ci domandiamo con quale lingua Egli abbia potuto comunicare, non essendo ovviamente poliglotta. Potremmo anche noi possedere un possibile mezzo per parlare a tutti? Un tipo di linguaggio universale condiviso poiché muove i migliori sentimenti? Relativamente facile e possibile! È quello stesso di Francesco così come, storicamente certo, espresse nel Cantico delle Creature: poesia preghiera canto. Musica.
Domenica 15 luglio ore 21 ne abbiamo avuto conferma, ascoltando in Basilica Superiore la Deutsche Messe D872 (1827), occasione di incontro di musicisti multilingue dialoganti in armonia attraverso la composizione di Franz Schubert. Gli esecutori erano rappresentanti dei corsi di perfezionamento culturale fra le Università statunitensi e i Conservatori di Musica di Cesena, Fermo, Pesaro e Salerno. Studenti con un programma di studio Master internazionale, per periodi dal quadrimestre all’anno, secondo un piano di studi finalizzati alla istituzione di un innovativo canale accademico di collaborazioni e scambio di programmi congiunti tra Conservatori italiani, europei ed Università americane.
Fondamentale la presenza di padre Giuseppe Magrino che ha facilitato tali finalità culturali nell’esecuzione della Messa Tedesca (la Deutsche Messe D872) di Schubert con la presenza autorevole del Coro della Basilica. Una partitura davvero attuale, malgrado i due secoli che ci dividono dalla sua gestazione, una Messa che invece del testo in latino si esprime in tedesco con i versi di Johann Neumann commissionario dell’opera. Schubert la compose in stile corale omofono a servizio dell’assemblea dei fedeli (bisognerà arrivare al Concilio Vaticano II per accettare queste nuove presenze nella Liturgia cattolica), in otto Inni e un appendice per Coro-strumenti a fiato-organo. Armonie melodiose fra cui emerge il famoso Sanctus “Heilig! Heilig”, oggi spesso utilizzato con altre parole in italiano nelle cerimonie religiose.
Ad apertura di concerto i soli strumenti a fiato hanno eseguito musiche di Giovanni Gabrieli, secondo lo stile battente e ad eco, nonché una sinfonia di Gaetano Donizetti, per far entrare il pubblico nella sensibilità acustica della Deutsche Messe D872. Gli esecutori degli strumenti a fiato erano inizialmente diretti da Erik Janners dell’Università in Milwaukee, mentre la Deutsche Messe, organico esecutivo fiati, timpano, organo e Coro misto della Cappella Musicale della Basilica Papale di San Francesco, era direttore Matthew Schlomer dell’Arts Academy del Michigan. Ancora una volta dobbiamo e con evidente piacere plaudire per una esecuzione musicale rara nel nostro ambiente cittadino nonché educativa per i fortunati assisani presenti.
© Riproduzione riservata