In occasione della Giornata Internazionale della donna, riceviamo e pubblichiamo un intervento di Claudia Maria Travicelli, dei Democratici e Popolari per Assisi)
La parità di genere, oggi più che mai è una priorità assoluta: non solo perché è una questione di giustizia (che ogni giorno, basta accendere la tv, o aprire un giornale, viene pienamente calpestata), ma anche perché la parità crea una situazione di benessere totale per tutti. Oggi nel 2018, le pari opportunità tra donne e uomini sono ancora un percorso in salita, al termine del 2017 l’Italia da quanto emerge dal Global Gender Gap Report è in 82a posizione su 144 totali sull’uguaglianza di genere. Il dato che preoccupa di più è quello riguardante il lavoro: gli uomini, come succede da sempre, guadagnano più delle donne, questa certamente non è una novità, e lavorano di meno. Durante la giornata una donna lavora mediamente un’ora in più di un collega uomo. Lo abbiamo visto anche nelle elezioni il 4 Marzo, più uomini e meno donne: per quanto riguarda il potere politico, il divario tra uomo e donna rimane molto ampio e negli ultimi dieci anni le cose non sono certamente migliorate. Da sempre sono convinta – scrive Travicelli in occasione della Giornata Internazionale della donna – che se in un processo decisionale partecipano un maggior numero di donne, le decisioni saranno prese tenendo conto delle vere esigenze di una popolazione, delle problematiche che esigono risposte immediate e che possono così ottenere dei risultati importanti”.
“Entrando nello specifico, pensiamo ad una donna che trova la forza di fuggire e denunciare maltrattamenti: esistono anche in Umbria, nella nostra città e nella Zona sociale 3, le strutture necessarie per farlo, ma hanno bisogno di fondi appropriati e non possono accontentarsi dei resti o delle piccole somme, che sempre più spesso vengono promesse. La battaglia contro la violenza non finisce nel momento in cui una donna denuncia, il percorso è lungo e molto impegnativo, si deve affrontare da subito l’emergenza, con interventi atti a dare risposte ai bisogni primari della vittima e agli eventuali figli, ad esempio l’abitazione, il lavoro necessario per un’indipendenza economica e per far sì che possa conquistare una vera emancipazione. Questi sono obiettivi fondamentali, che un’amministrazione non deve dimenticare, per farlo deve applicare normative e strumenti già in vigore e che oggi vengono spesso ignorati. Penso ad esempio al Regolamento per l’assegnazione delle case di edilizia residenziale pubblica, vi dovrebbe essere sempre la possibilità di assegnazione in urgenza, purtroppo però, ad oggi, nessuna casa viene messa a disposizione. Tante sono le azioni che un Comune che voglia chiamarsi tale deve fare per queste tematiche, non bastano le foto e i video, le passeggiate, le comparsate nei convegni o poco di più… bisogna pensare alle priorità e smetterla con le tante promesse e chiacchiere… Mi viene da dire… meno promesse, meno chiacchiere, più fatti! A tutte le donne, Auguri di cuore per la Giornata Internazionale della donna”
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