Dopo l’appello di alcuni assisani per riqualificare il Pincio, la mobilitazione con un “Manifesto in dieci punti” (tra l’altro, wifi libero, coinvolgimento delle scuole e creazione di piccole isole attrezzate), arriva l’intervento di Mario Bellini, secondo cui per il parco “Servono cure energiche e senza messe misure”.
“Da assisano amante dell’arte e della natura desidero esprimere il mio compiacimento. Ottimo inizio – scrive Mario Bellini – specie dove si prevede il libero transito di persone che sono dirette verso la Rocchicciola o il monte Subasio. Desidererei contribuire anch’io con un’idea che spero susciti un dibattito sereno e costruttivo. Voglio ricordare ai lettori che il sottoscritto ha presentato tempo addietro anche delle proposte, che a me sembravano innovative, per Piazzale Trieste “il cosiddetto Pincetto” con tanto di grafici allegati, ma ignorate da chi di dovere; speriamo di avere più fortuna questa volta”.
“Come ricordato – aggiunge Mario Bellini – il Pincio è un’eredità ottocentesca e così com’è ha svolto le sue funzioni egregiamente fino alla fine degli anni 80, poi lentamente ma inesorabilmente il suo appeal è venuto meno e di conseguenza è svanita anche la sua centralità nella vita cittadina. Il mio ragionamento parte da questo disinteresse per i due parchi (voglio includere nella riflessione anche piazzale Trieste) se per il Pincetto le motivazioni, come detto nel mio articolo precedente sono evidenti, per il Pincio la questione è senz’altro più articolata”.
“Senza entrare nel merito di ragionamenti escatologici che ci porterebbero chissà dove – spiega Mario Bellini – dirò semplicemente che ‘il malato’ necessita di cure energiche senza mezze misure. Qui l’idea. Arretrare l’ingresso effettivo del parco all’altezza della scalinata centrale, tanto per intenderci quella tra i due leoni, e fare dell’attuale piazzale di ingresso un luogo aperto al pubblico permanentemente con bar servizi e quant’altro possa attirare assisani e turisti di giorno e di notte. Dare cioè un volto nuovo, adeguato e…vogliamo dire moderno? Al tutto. Questo – conclude – deve comportare l’abbattimento delle attuali mura con i tre ingressi e un progetto che preveda appunto un nuovo accesso al parco”.
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