L’aeroporto dell’Umbria, San Francesco di Assisi, ha chiuso il 2023 facendo registrare un record di 500mila passeggeri, superando la rivale Ancona al 26esimo posti tra gli scali italiani e salendo al secondo posto in Europa per crescita. Risultati ormai noti, ricordati il 23 gennaio a palazzo Cesaroni durante l’Assemblea legislativa dell’Umbria che ha discusso l’interrogazione a risposta immediata presentata dai consiglieri regionali Paola Fioroni (prima firmataria) e Stefano Pastorelli (Lega) per conoscere dalla Giunta “le prospettive ed i programmi per l’ulteriore rafforzamento e rilancio della società di gestione aeroportuale dell’aeroporto San Francesco d’Assisi, la Sase”. e si è parlato anche dei soldi che Sase ha chiesto al Comune di Assisi e che per la giunta comunale non sono dovuti a priori.
Illustrando l’atto in Aula, Paola Fioroni ha detto che “l’aeroporto dell’Umbria all’arrivo di questa amministrazione era in profonda crisi, con un traffico medio di 220mila passeggeri e offriva solo tre voli: Catania, Londra e Tirana. La ricapitalizzazione di Sase voluta dalla Giunta Tesei nel 2021 è stato un segnale forte e coraggioso della Regione a ribadire il ruolo strategico di Sase nonostante l’incertezza derivante dal covid ma anche dal potenziale disimpegno di alcuni soci istituzionali. La Giunta ha dato continuità a questa azione incessante di supporto allo sviluppo dell’aeroporto approvando la legge ‘7/2022’ per il sostegno dei flussi turistici e dell’aeroporto che autorizzata a concedere alla Sase 12 milioni di euro per gli anni 2022, 2023 e 2024. Grazie al lavoro della presidente Tesei i risultati sono sotto gli occhi di tutti: il 2023 ha visto il record di 532mila passeggeri (+143% sul 2019 e del +44% sul 2022), con 16 rotte, fino ad oltre 100 voli settimanali. Numeri che hanno consentito al San Francesco di raggiungere la 26ima posizione della classifica degli aeroporti italiani, grazie al sorpasso su Ancona; ed è stato collocato al 2° posto in Europa per crescita, tra gli scali sotto i 5 milioni di passeggeri, con un +194% sul 2019. Inoltre da marzo 2024 sarà attivo il collegamento con l’aeroporto Orio al Serio di Bergamo. Tutto questo è stato possibile grazie al supporto dei soci che hanno versato il proprio contributo. Preoccupa che il Comune di Assisi, che detiene il 4,6% di Sase, non abbia ancora versato la propria quota annuale di 250mila euro. La mancata erogazione del contributo da parte anche di un solo socio compromette gli investimenti già programmati e pregiudica lo sviluppo di nuove rotte, come quella con Francoforte, con grave disagio ai passeggeri umbri, ed un notevole danno economico alla Regione. Non comprendere come ogni 100mila passeggeri che arrivano in un aeroporto si generano circa 800 nuovi posti di lavoro, e che ogni passeggero mediamente lascia sul territorio circa 500 euro, è un chiaro segnale di miopia politica del Sindaco di Assisi, con l’aggravante che il territorio di Assisi è il primo beneficiario dei risultati dell’aeroporto in termini di incoming turistico e di introiti economici, oltre al fatto che il comune di Assisi è l’unico insieme a Perugia a beneficiare del collegamento diretto dei passeggeri attraverso il servizio Umbria Airlink”.
La presidente Tesei ha risposto che “i risultati raggiunti sono straordinari e arrivano dopo 3 anni di duro lavoro. Senza dimenticare che negli ultimi 2 anni Sase ha chiuso il bilancio con un utile, cosa mai verificata. Altro risultato positivo è che gli utenti del nostro aeroporto hanno espresso apprezzamento medio superiore al 90 per cento. A breve Sase dovrà presentare il piano industriale 2024-2027. Il piano sarà incentrato sui lavori di ampliamento dello scalo, che ad oggi non regge più di 500mila passeggeri. Verranno investiti 10 milioni di euro per proiettare l’aeroporto verso il futuro e alti obiettivi. Il 2024 sarà l’anno del consolidamento dei numeri attuali e dei lavori sull’area terminal, parcheggi e volo, anche se avremo assicurante nuove rotte, come Orio al Serio e Lamezia, ma anche Lampedusa come rotta estiva. Cercheremo anche di rivedere il mix di compagnie. Dal 2025 inizierà la seconda corsa dell’aeroporto che ci dovrà portare a superare i 600mila passeggeri anche con rotte con Francia e Germania. Oltre a questo torneremo a ipotizzare il collegamento con Francoforte. Ma la possibilità di finanziare una rotta come questa è figlia della volontà dei soci di sostenere Sase. In passato non abbiamo potuto perfezionare l’accordo con Lufthansa perché non tutti i soci hanno contribuito come era giusto e doveroso fare. Al momento sono pervenuti i contributi di Regione, Sviluppumbria, Comune di Bastia e Camera di Commercio. Avere un aeroporto che funziona è una linfa per il Pil, tasse di soggiorno e turismo. Noi abbiamo fatto la nostra parte e la continueremo a fare perché l’aeroporto è fondamentale per lo sviluppo della nostra Regione. Chiederemo a tutti che facciano la loro parte perché serve fare squadra e credere in un progetto che per essere realizzato ha bisogno di risorse”. Nella sua replica Fioroni ha detto che “è incredibile aver perso una rotta come quella di Francoforte per il mancato versamento delle quote da parte di alcuni soci. Il comune di Perugia ha messo a bilancio le quote per Sase. Quello di Assisi no. Spero che si ravveda. Serve il contributo di tutti per sostenere un asset fondamentale per tutta l’Umbria. Confidiamo che la serietà e la concretezza della Giunta e di Sase possa essere compresa e presa a esempio dal comune di Assisi”.
Ma il Movimento 5 Stelle non ci sta e l’assessore al Turismo del Comune di Assisi, Fabrizio Leggio, in una nota stampa congiunta con il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Umbria, Thomas De Luca difendono la giunta assisana: “L’amministrazione comunale di Assisi prende atto con piacere della significativa crescita dell’aeroporto internazionale San Francesco d’Assisi e riconosce il grande lavoro portato avanti dal Cda, sia quello precedente che l’attuale. Tuttavia, ancora una volta, il Comune nutre forti perplessità sulla reiterata richiesta di contributo ‘in conto gestione’ per il piano industriale 2022-24”.
“La presidente Tesei, anche nel consiglio regionale di ieri – proseguono Leggio e De Luca – ha richiamato i comuni a fare la loro parte rispetto all’aeroporto San Francesco e la stampa ha rilanciato la cosa come un chiaro richiamo al Comune di Assisi. Ancora una volta, quindi, il Comune è costretto a fare opera di chiarezza e trasparenza sul perché non può sborsare illegittimamente soldi pubblici. La legittimità del contributo è in dubbio anche sulla scorta delle indicazioni che la Corte dei Conti ha fornito al Comune di Assisi con la delibera del 6 settembre 2023. La Corte, richiamando la corrente giurisprudenza, in sostanza, limita fortemente il potere delle amministrazioni pubbliche, segnatamente nell’impegnare risorse economiche e nell’effettuare trasferimenti straordinari già per ripianare posizioni debitorie delle società partecipate. La Corte chiarisce che, in linea di principio, non è possibile approvvigionare finanziariamente le società partecipate, specie quelle che vengono da anni di bilanci chiusi con perdite, se non attraverso un piano specifico di risanamento.
Nel riscontrare l’ultima richiesta della Sase – proseguono – si fa riferimento a un contributo ‘in conto gestione’ e ad un piano non di risanamento bensì di sviluppo industriale, come definito nelle varie comunicazioni e attestato dal fatto che, per il 2022, l’utile netto per la Sase si è attestato a 444.128 euro dopo i due anni precedenti di chiusure in perdita (dovute anche ai due anni di crisi Covid). Più volte, in assemblea e con nostre richieste di chiarimenti, abbiamo eccepito sulla legittimità della forma del contributo richiesto, che apparirebbe non plausibile per l’ente pubblico in forma di partecipazione non a piani di risanamento bensì a piani di sviluppo industriali sui quali, peraltro, il socio pubblico di minoranza non può incidere né esercitare alcun atto di controllo gestionale. Il contributo in conto gestione sembra da escludersi relativamente a soci di natura pubblica apparendo in palese contrasto con la disciplina normativa attuale e con la interpretazione che la stessa giurisprudenza fornisce.
A tal proposito la delibera della Corte dei Conti sopra richiamata chiarisce, in merito proprio alla partecipazione del Comune di Assisi in qualità di socio, che “per Sase spa al termine del 31 dicembre 2024, in caso di mancato raggiungimento dei risultati conseguenti alle azioni di razionalizzazione della società, il Comune dovrà valutare gli altri termini di intervento previsti dall’articolo 20, comma 1, tenuto conto del divieto dei trasferimenti straordinari non finalizzati a un piano di risanamento. Nondimeno giova ricordare che, in termini di contributo al piano di risanamento, il Comune di Assisi ha già versato alla società Sase una quota pari a 76.879,15 euro al fine di contribuire al ripiano delle perdite, alla ricostituzione del capitale sociale e all’aumento delle proprie quote di capitale sociale allorquando la società ha visto l’uscita e/o la riduzione di importanti soci. Il Comune non può – ottemperando allo statuto vigente della Sase – nemmeno esprimere propri componenti all’interno del Cda, perdendo quindi ogni possibilità di indirizzo e controllo nell’ambito della gestione del piano industriale”.
Invero, inoltre, nella relazione della società di revisione indipendente EY SpA del 03.05.2023 sul ‘Prospetto dei saldi a credito e a debito della Sase S.p.A. nei confronti del Comune di Assisi al 31/12/2022’ relativo ai crediti e debiti reciproci tra l’ente Comune di Assisi e la società partecipata Sase spa la stessa società di revisione attesta che sono pari a zero gli importi sia dei crediti che dei debiti tra Sase spa e Comune di Assisi con competenza al 31 dicembre 2022.
A queste perplessità si aggiungono quelle relative alla disciplina dei cosiddetti aiuti di Stato e al loro divieto. Non è intenzione del Comune di Assisi rallentare l’apprezzato sviluppo dell’aeroporto San Francesco, ma certamente l’impegno economico di risorse pubbliche che viene richiesto, peraltro cospicuo, deve essere attentamente vagliato, al fine di valutarne la piena legittimità, anche in funzione della sua destinazione. Allo stato appare che il contributo richiesto, addirittura finalizzato alla gestione, non possa essere erogato, ponendosi in contrasto proprio con quanto affermato dalla società di revisione e dall’interpretazione che la Corte dei Conti ha fornito a questo Comune in sede di verifica e controllo.
In un’ultima nota l’amministrazione comunale aveva detto di essere in ogni caso aperta e disponibile a un approfondimento in contraddittorio fra i tecnici giuridico-economici del Comune di Assisi con quelli della Sase, al fine di poter avere certezze e non commettere quindi errori che sarebbero un pregiudizio non solo per il Comune di Assisi, ma anche per la stessa Sase. Fin qui i contenuti dettagliati della posizione del Comune. Ora sono opportune alcune annotazioni di carattere politico.
Il continuo richiamo al presunto mancato versamento da parte del Comune di Assisi sembra essere solamente un attacco politico all’amministrazione Proietti visto che ci si dimentica sistematicamente di citare il fatto che anche l’amministrazione di Perugia non ha mai versato il suddetto contributo. Probabilmente è un maldestro tentativo per sviare l’attenzione dei cittadini dalla disastrosa situazione in cui versa la sanità umbra, tangibilmente peggiorata sotto tutti gli aspetti negli ultimi cinque anni. I cittadini non sono stupidi, vivono quotidianamente il disagio di dover essere sballottati su e giù fra i pochi ospedali della regione, le interminabili code ai Pronto Soccorso e l’impossibilità di accedere alla diagnostica pubblica in tempi ragionevoli. Difficilmente potranno essere distratti da questa cantilena.
Foto in evidenza | via Sviluppumbria
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