“Il Comune di Assisi non tiene alla privacy dei cittadini”. Lo segnala l’ex assessore Claudia Travicelli. “Con molto stupore – scrive la portavoce dei Democratici e Popolari per Assisi – siamo venuti a conoscenza di uno sconcertante fatto accaduto alcuni giorni or sono ad uno sventurato, ma diligente cittadino di Assisi. Ciò che andremmo ad illustrarvi, ovviamente è tutto dimostrato da congrua documentazione scritta e fotografica”.
Nello specifico il cittadino in questione, “notando l’allestimento del cantiere per la posa della struttura provvisoria per la manifestazione Unto in Piazza del Comune, a suo dire, nel pieno disprezzo delle normative per la sicurezza, sia per gli addetti sia per i passanti presenti nella Piazza stessa, il tutto supportato naturalmente con documentazione fotografica, ha inviato una e-mail ad un dirigente dello stesso Comune e, per conoscenza, ad altre eminenti personaggi del Comune di Assisi”. Secondo Claudia Travicelli “nella mail si invitava a far verificare al responsabile della sicurezza del Comune, che è giustamente remunerato per questo, quello che era oggetto della segnalazione. La e-mail, ovviamente, era firmata con tanto di nome, cognome ed altri dati del cittadino in questione”.
“Uno dei destinatari, si è prontamente attivato inoltrando, sic et simpliciter, la e-mail del cittadino aggiungendovi un invito al responsabile della sicurezza, il quale a sua volta rigirava la stessa e-mail ad almeno ad una delle ditte esecutrici. La quale, a sua volta, con parole poco gentili e crediamo inopportune ai confronti del nostro concittadino – sempre secondo la ricostruzione di Claudia Travicelli – rispondeva al responsabile della sicurezza e allo stesso. Aggiungiamo inoltre … che il cittadino, a seguito di ciò, ha ricevuto telefonate poco piacevoli”.
“In poche parole, chi dal Comune si è attivato, non ha fatto altro che far girare, almeno a due soggetti, la mail del cittadino. Naturalmente, senza curarsi della privacy, dandolo quindi in pasto la e-mail del cittadino a terze persone. Questo comportamento, che ci sembra molto scorretto, oltre che usurpando la privacy, ha dimostrato che sono stati disattesi anche i doveri di riservatezza che i dipendenti pubblici devono, ex lege, rispettare. È possibile, e plausibile, che accadano queste cose? È così che il Comune preserva e tutela la privacy dei cittadini? Oltre alla risposta del Comune – conclude Claudia Travicelli – ci attendiamo che venga fatta al più presto luce su questo increscioso episodio”.
© Riproduzione riservata

