L’iniziativa Fertility Room al centro di un’interpellanza in consiglio regionale da parte di Claudio Ricci, per sapere se questa sia adeguata: “Le azioni di promozione e marketing turistico in un territorio locale spettano esclusivamente agli indirizzi del Comune anche se andrebbero armonizzate con le attività regionali per rendere più efficace ed efficiente l’azione di vendita dei prodotti”, premette l’ex sindaco di Assisi oggi consigliere regionale, aggiungendo però che la recente proposta del Comune di Assisi non appare pienamente assonnate con l’immagine di Assisi (città inclusa nelle azioni di comunicazione e marketing della Regione) conosciuta, nel mondo, per gli aspetti storico francescani (soprattutto dal 2003 dopo l’elezione di Papa Francesco), culturali (nascita dell’arte pittorica europea), di armonia con l’ambiente (con il Cantico delle Creature) e benessere nonché di incontro fra popoli e persone.
Claudio Ricci (in una interrogazione propositiva presentata in Consiglio Regionale) domanda alla Giunta Regionale se ritiene, pur nella “totale legittimità” del Comune di Assisi di decidere le azioni di comunicazione che ritiene ottimali, l’iniziativa “Fertility Room” assonante, sul piano dell’immagine di Assisi nel mondo (essendo la città umbra più conosciuta), con le azioni di promozione e marketing turistico che la Regione Umbria sta attivando (l’atmosfera percepita del marchio “Fertility Room” sembra più attinente a Parigi o Rimini, solo per citare due esempi congruenti fra “tipo” di prodotto e immagine).
Ovviamente – scrive ancora Claudio Ricci – è chiaro l’obiettivo tecnico di “attivare un incisivo marketing passa parola anche Social Network (includente anche qualche polemica utile alla promozione) ma la riflessione è sulla delicatezza (per esperienza personale ed errori da me commessi) con cui va utilizzata l’immagine Serafica di Assisi“.
AGGIORNAMENTO: Dopo la precisazione del Comune di Assisi, Claudio Ricci precisa che “Non c’è nulla da smentire (…) anzi dobbiamo riconoscere l’originalità della proposta, nonché l’idea brillante di marketing, ma, come citato, non la riteniamo molto appropriata all’immagine di Assisi (mentre potrebbe anche funzionare in altri luoghi come Parigi o Rimini). Claudio Ricci auspica che, nei prossimi giorni, si chiariscano fra Comune e operatori turistici di Assisi e se la decisione è stata presa insieme nel tavolo assist turismo o no. Anche se fosse stata presa dagli operatori turistici una istituzione dovrebbe (a partire da quella regionale) armonizzare le iniziative pubbliche e private nella logica, strettamente tecnica, di valorizzare la migliore immagine possibile di Assisi e dell’Umbria. Le nostre -conclude Claudio Ricci – sono solo considerazione tecniche (peraltro discutibili come ogni cosa) ben lontane dalla politica e tese a sottolineare come l’immagine di un luogo come Assisi è molto delicata”.
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