Dopo la discussa ospitata da Barbara D’Urso, sulla Fertility Room arriva anche la dura nota di Leonardo Paoletti, secondo cui “se lo slogan è ‘Non è importante come se ne parli, ma l’importante è che se ne parli’, allora in Assisi si potrà da oggi in poi fare esercizio di fantasia senza tener conto di ciò che la città rappresenta nel mondo”.
Per Paoletti “Guarducci è abituato a creare manifestazioni di richiamo che giocano con le parole e gli slogan, ma Assisi è ben altro, ha certamente una immagine da curare e custodire, non può permettersi di squalificarsi attraverso genialate di cattivo gusto e di dubbissima efficacia, se non addirittura controproducenti. Non avevamo dubbi che le soluzioni per risolvere l’attuale crisi turistica causata dall’indotto del terremoto sarebbero state solo sensazionalistiche e di nessuna sostanza. Probabilmente, anziché pensare a soluzioni avventurose come la Fertility Room, l’Amministrazione Comunale si sarebbe dovuta prodigare per entrare all’interno del cratere, l’area soggetta alle agevolazioni fiscali post terremoto, potendo così godere di agevolazioni fiscali importanti che avrebbero consentito di procrastinare pagamenti come mutui, contributi, tasse, ecc. Invece si e pensato bene di far slittare il pagamento della TARI dal mese di novembre a quello di febbraio, assurdo, quasi folle, visto che a febbraio gli alberghi sono vuoti e Assisi conosce in quel mese la vera assenza di turismo. Ancora più incomprensibile la presa di distanza della sindaca dall’iniziativa del Fertility Room, se un assessore della sua giunta fa delle scelte, non può che risponderne direttamente anche la sindaca”.
Per Paoletti, “Se Stefania Proietti non condivide l’iniziativa Fertility Room deve ritirare le deleghe a Guarducci, diversamente le dichiarazioni fatte sono e restano solo dichiarazioni prive di significato, funzionali solo a provare a salvare (senza riuscirvi) la faccia. In una città che ha più di ottomila metri quadrati di affreschi di Giotto, praticamente unica al mondo, la Porziuncola di Santa Maria degli Angeli, una città Romana nascosta, lo splendore delle due Rocche, un parco come quello del monte Subasio, e chi più ne ha più ne metta, si poteva veramente evitare di inventare una idea di così tanto cattivo gusto. Chi pensava di avere chiamato un importante manager del turismo oggi dovrà ricredersi, certamente un ottimo imprenditore di se stesso, ma nel turismo, materia alquanto complicata, occorrono strategie organizzazione e pianificazione, parole ben lontane dall’improvvisazione mostrata sino a questo momento”.
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