Aperta da un grande striscione sorretto da studenti e con la scritta “Fraternità”, il 7 ottobre mattina intorno alle 9, è partita la Marcia della Pace Perugia-Assisi 2018. È una marcia con tantissimi giovani e pochi politici, con circa 10 mila studenti da tutta Italia. In marcia striscioni inneggianti alla pace, al rispetto dei diritti umani e contro ogni forma di discriminazione.
Insieme ai marciatori, circa 100.000 secondo gli organizzatori, marciano anche i gonfaloni di 286 fra Comuni, Province e Regioni. Alla Marcia della Pace Perugia-Assisi 2018 ci sono le associazioni cattoliche e degli immigrati, Amnesty international, Libera e i sindacati. Alcuni indossano magliette con scritto «La solidarietà non si arresta. Io sto con Riace». Altri portano un cartello sul quale si legge «Noi siamo con Riace e con Mimmo Lucano». Nel lungo serpentone spicca una grande bandiera dell’Europa, assenti le bandiere di partito e pochi i politici (in marcia Giuseppe Civati, fondatore di Possibile, Nicola Fratoianni, Pietro Grasso e Laura Boldrini (Leu) e Maurizio Martina, segretario Pd. Pace e diritti umani, dunque. Ma anche accoglienza, fraternità, solidarietà e responsabilità.
A inizio corteo la lunga bandiera con i colori dell’iride originaria della prima marcia di Aldo Capitini, cucita tanti anni fa da un gruppo di donne di Todi, come ha ricordato Flavio Lotti del comitato promotore. “Siamo qui per dire basta attaccare chi accoglie, per dire basta alla violenza e ai diritti negati e che nessuno deve essere lasciato indietro e da solo perché sono troppe le disuguaglianze”, ha detto Lotti. La marcia, prima di raggiungere l’ultima tappa per il palco conclusivo, ha toccato la piazza San Francesco e il Sacro convento di Assisi. A salutare i marciatori, monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi, il Custode Padre Mauro Gambetti e Padre Enzo Fortunato. “È il popolo dei ponti che ha raggiunto Assisi che ha come cifra di vita l’accoglienza”, ha detto Fortunato.
“Ragazzi di 13 anni hanno portato lo striscione, cantato e ballato. E poi si dice, dov’è l’ energia? Eccola un’energia vitale che deve riaprire l’ orizzonte – ha detto Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della Pace, nel suo intervento conclusivo – grazie a tutti voi che avete portato la fraternità per le strade di questa verde Umbria”. Lotti ha anche lanciato una proposta: “Candidiamo al Nobel per la pace il modello Riace”. “Non ci riferiamo a persone in particolare e non vogliamo personalizzare la questione – ha poi ribadito all’ANSA Lotti – ma come comitato organizzatore della marcia proponiamo che il prossimo Nobel venga dato ad un modello di accoglienza, integrazione e solidarietà che serve a tutti e che risponde ai valori a cui la marcia si è sempre ispirata”.
Dal palco hanno parlato, inoltre, il sindaco di Assisi, Stefania Proietti; la presidente della Regione, Catiuscia Marini, che ha letto le parole di Aldo Capitini; il coordinatore Enti Locali per la Pace e i Diritti, Andrea Ferrari; il presidente dell’ FNSI, Giuseppe Giulietti.
Foto dalla piazza di San Francesco © Mauro Berti/Andrea Cova / Rivista San Francesco – Altre foto © AssisiNews
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