Grande partecipazione ieri (giovedì 17 marzo 2022) al consiglio comunale aperto sull’ospedale di Assisi, voluto dal sindaco Stefania Proietti perché “Sulla sanità non ci possono essere divisioni o strumentalizzazioni. Il diritto alla salute, costituzionalmente garantito, è di tutti i cittadini e le cittadine, e come istituzioni abbiamo il dovere di impegnarci per far sì che questo diritto sia efficace e concreto nella realtà”. La sintesi del dibattito è: “Tutti insieme per il potenziamento dell’ospedale”. Infatti al termine, dopo la lettura di due ordini del giorno, uno della maggioranza e uno della minoranza (presentato il giorno prima del consiglio), è stato annunciato che i gruppi consiliari si rivedranno per arrivare a stilare un unico documento che impegnerà sindaco e giunta a confrontarsi con le istituzioni regionali per risolvere criticità e soprattutto lavorare insieme per la riqualificazione e il potenziamento dell’ospedale. A parole tutti i partecipanti si sono detti d’accordo nel lottare contro il depotenziamento, bisognerà poi vedere come concretamente si muoveranno i vari sindaci, alcuni dei quali dello stesso colore politico della giunta regionale.
Invitando i presenti a ricordare le numerose vittime Covid 19 del comprensorio alla vigilia della giornata nazionale per commemorarle – i Comuni della zona sociale 3 superano le oltre 120 persone scomparse da marzo 2020 – Proietti ha ricordato che “Come sindaci della Zona Sociale 3, quindi Assisi e i primi cittadini di Bastia Umbra, Bettona, Cannara e Valfabbrica, abbiamo inviato una serie di osservazioni al Piano Sanitario Regionale, a cominciare dalla forte contrarietà a cancellare il distretto sanitario e al depotenziamento dell’ospedale di Assisi, passando per la carenza di interventi a favore degli anziani e dei malati mentali. E le abbiamo formulate insieme, nonostante le opposte appartenenze politiche e sempre nel rispetto dei ruoli”. A fare il punto sul depauperamento dell’ospedale è stata la consigliera Pd (e dottoressa) Francesca Corazzi, sono intervenuti – garantendo appoggio al di là del colore politico – anche il sindaco di Cannara, Fabrizio Gareggia, e il vicesindaco di Bastia, Francesco Fratellini.
Dopo l’introduzione del presidente del consiglio comunale di Assisi Donatella Casciarri, ha preso la parola il sindaco Stefania Proietti che ha sottolineato la fondamentale importanza dell’ospedale per la vita della comunità, importanza riconfermata in questi due ultimi anni di pandemia (a tal proposito l’assemblea ha ricordato con un minuto di silenzio le vittime del Covid) e ha chiesto investimenti concreti. “Il motivo per cui siamo qui – ha detto il sindaco – è la salvezza del nostro ospedale e la politica ha il dovere di occuparsi della salute dei cittadini. Abbiamo tenuto un altro consiglio comunale aperto tre anni fa quando alla Regione c’era un’altra governance, quindi nessuna polemica o strumentalizzazione politica, e anche allora chiedevamo di non depauperare il nostro ospedale. Conosciamo l’eccellenza e lo straordinario impegno del personale che lavora all’ospedale di Assisi ma anche l cattive condizioni della struttura e la carenza ormai cronica di personale”.
“Assisi – ha aggiunto il sindaco – è una città accogliente, i cittadini hanno diritto a essere curati, come ne hanno diritto i 62 mila residenti della Zona Sociale (Bastia Umbra, Bettona, Cannara, Valfabbrica) e i 5/6 milioni di turisti che ogni anno arrivano qui”. Dopo un intenso dibattito a cui hanno partecipato i sindaci della Zona Sociale che hanno sottolineato l’importanza dell’ospedale e la necessità di investire risorse in esso, l’assessore comunale Massimo Paggi, consiglieri comunali della maggioranza e dell’opposizione, esponenti delle associazioni, il portavoce del Comitato pro Ospedale, il direttore sanitario della Casa di Riposo Andrea Rossi Manlio Lucentini, i consiglieri regionali Stefano Pastorelli e Donatella Porzi, il commissario emergenza Covid Massimo D’Angelo, il direttore regionale salute e welfare Massimo Braganti, ha parlato l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto che ha dato rassicurazioni sul mantenimento dell’ospedale di Assisi, sul fatto che il nosocomio rimane ospedale di territorio e varie specialità e ha elencato gli investimenti sul personale e gli interventi economici sull’immobile.
Intanto dalla Lega Assisi si fa sapere che l’assessore Coletto “smonta la campagna di disinformazione messa in piedi dalla sindaca Proietti sull’ospedale di Assisi: questo in sintesi l’esito del consiglio comunale aperto di ieri pomeriggio”. Per il capogruppo Lega in Regione Umbria, Stefano Pastorelli, insieme ai consiglieri comunali Lega Assisi, Francesco Mignani e Jacopo Pastorelli, “Il castello di carte costruito dalla Proietti e dalla sinistra è inesorabilmente crollato di fronte alla verità dei fatti e agli impegni assunti dalla Regione Umbria. Non ci sarà alcuno smantellamento dell’ospedale come la sindaca stessa scriveva nella mail inviata ai dipendenti pubblici. Questione sulla quale siamo intenzionati ad andare fino in fondo, visto l’utilizzo improprio della mail istituzionale per diffondere un messaggio dai chiari contenuti politici.
Quello di Assisi, come spiegato dall’assessore regionale alla sanità, Luca Coletto, non sarà un ospedale di comunità, come la Proietti ha cercato di far credere, ma un ospedale di territorio e verrà potenziato nelle strutture e nei servizi grazie anche all’arrivo di figure professionali. E’ di questi giorni l’assunzione di un nuovo cardiologo, nel mese di aprile arriverà un ulteriore dirigente medico di chirurgia e a breve verrà emanato un bando di concorso per il primario di medicina. Senza contare che i capi dipartimento di chirurgia e radiologia di Usl Umbria 1 fanno capo alla struttura di Assisi”.
“Oltre al progetto di radiologia domiciliare – ancora la Lega – l’assessore Coletto ha sottolineato la previsione di acquisti di nuovi macchinari per un importo di spesa di oltre 500mila euro, tenuto conto anche della programmazione per oltre 3 milioni e 600mila euro per lavori di adeguamento strutturale ed impiantistico antisismica e antincendio. Il tentativo male orchestrato della Proietti di screditare il lavoro della Regione Umbria attraverso vergognose fake news è miseramente naufragato di fronte alla realtà dei fatti – concludono i leghisti – A distanza di 5 mesi dalle elezioni comunali la sindaca si è fatta notare soltanto per le polemiche strumentali sollevate e per aver anteposto la carriera politica al ruolo di amministratrice, abbandonando i cittadini e tralasciando di occuparsi dei problemi reali di Assisi”.
Per Fratelli d’Italia Assisi, “Ieri si è svolto, a richiesta del Sindaco, un consiglio comunale aperto per i problemi dell’ospedale di Assisi. Data l’importanza del tema, è intervenuto anche l’assessore regionale alla Sanità Coletto, il quale, da diretto interessato, ha chiarito non solo che la ventilata chiusura del nosocomio è pura fantasia, ma che per la prima volta ci saranno nuove risorse e un vero futuro per la struttura cara al nostro territorio. Al di là dell’ennesima passerella e della inestinguibile ricerca di visibilità che animano l’azione della Giunta comunale, gli allarmismi si sono dimostrati assolutamente infondati”.
Per FdI Assisi, “Quello che invece è ridicolo e ingiustificabile, è che oggi si ergano a difensori dell’ospedale proprio coloro che ne hanno determinato la rovina negli ultimi decenni. Che la Giunta di Assisi a trazione PD venga a farci la morale dopo che i loro sodali hanno governato la Regione Umbria per 50 anni, dimostra anche mancanza di un certo senso del pudore. Questi paladini dell’ultim’ora sono gli stessi che per anni hanno operato un sistematico smantellamento della struttura di Assisi, prima provocandone la paralisi e poi arrivando a chiudere diversi reparti, tra cui il punto nascita. Eppure sembrano avere la memoria corta o, semplicemente, cercano la pagliuzza nell’occhio altrui e non badano alla trave che hanno nel loro. Dimenticano forse il periodo in cui l’allora Sindaco Ricci si incatenava ai cancelli dell’ospedale per protestare contro i tagli del governo regionale rosso?”. “Come se non bastasse – conclude la nota – il Sindaco può contare sulla presenza in Giunta di uno stimato ex primario dell’ospedale di Assisi, il quale avrà avuto modo di illustrarle le varie fasi dello smantellamento della sanità locale subito negli anni dei governi della sinistra. Certo, politicamente e mediaticamente conviene di più spararla grossa contro chi cerca di risolvere, oggi, problemi creati da altri, ieri. Ma se si cercano i responsabili dei danni al sistema sanitario del nostro territorio, è meglio rivolgersi al PD”.
Immediata la replica. “Che il degrado del nostro Ospedale ha radici lontane è noto a tutti. È altrettanto noto che se fosse approvato oggi un Piano Sanitario Regionale non rispondente alle reali esigenze della Zona Sociale Tre sarebbe il colpo definitivo per la vita stessa del Nosocomio assisano che è nosocomio territoriale dei 62mila cittadini della zona sociale tre”, ribatte il comitato per il potenziamento dell’ospedale di Assisi.
“Rileviamo positivamente che i Sindaci dei cinque Comuni, o i loro Delegati, hanno dimostrato – abbattendo qualsiasi muro partitico – concretezza e unanimità di vedute. Riscontriamo altresì che altri interventi non hanno avuto questo taglio sfociando nella inutile polemica. Alle domande concrete rivolte ai Rappresentanti regionali sono state date risposte rassicuranti su alcuni aspetti importanti e cari al Comitato: la permanenza dello stato di Ospedale di Territorio del nosocomio assisano, con il ripristino di tutti i servizi sanitari che la normativa sanitaria prevede, in particolare un Pronto Soccorso efficiente, la ricostituzione delle Direzioni sanitarie necessarie nella struttura assisana, la conferma del distretto, interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e strutturali”.
“Ma all’ospedale di Assisi – ribadisce il Comitato- servono anche più medici, più infermieri e più servizi logistici. E, inoltre, dobbiamo rilevare che l’impegno economico promesso ci sembra assolutamente insufficiente a conseguire gli obiettivi e, soprattutto, a conseguirli in tempi adeguati a salvare l’Ospedale di Assisi da una fine annunciata. Siamo fiduciosi, ma, visto che le promesse devono essere seguite dai fatti, dobbiamo vigilare – e vigileremo – affinché si definisca il nuovo e duraturo assetto richiesto per l’Ospedale di Assisi e per gli altri presidi socio-sanitari del nostro Comprensorio e che ci si arrivi al più presto, perché questo nuovo Piano ridisegnerà la struttura sanitaria della Regione per i prossimi anni e 62mila cittadini permanenti e 5 milioni cittadini temporanei non posso restarne fuori”.
Nella serata di domenica 20 marzo arriva anche la presa di posizione di Assisi Civica e Assisi Domani: “Tre domande sono state poste nel corso di quell’assemblea aperta: la conferma esplicita della volontà che l’ospedale di Assisi resti ‘ospedale di territorio’ e l’immediato e duraturo ripristino delle strutture e dei servizi sanitari che la normativa prevede per quel tipo di Ospedale, a cominciare da un pronto soccorso efficiente; il mantenimento del distretto e delle Direzioni Sanitarie nel nosocomio assisano, che non ha meno dignità di altri luoghi della Regione; il ripristino immediato del Personale Sanitario preesistente alla pandemia covid19 ed i più idonei investimenti, che non possono essere né rinviati e né rinviabili, dal momento che l’attuale degrado ha assunto forme indescrivibili e quasi grottesche (parzialmente compensate “dall’eroismo” del poco personale medico e paramedico rimasto), ravvedendo pertanto la necessità di idonei e più cospicui investimenti dedicati, visto che a parer nostro quelli promessi potrebbero rilevarsi largamente insufficienti.
A queste richieste l’Assessore regionale alla sanità ha dato solo certezza che che il nosocomio non sarà declassato, rimanendo più o meno vago sugli altri aspetti”.
Ci sono investimenti che hanno un reale impatto per migliorare l’offerta sanitaria, investimenti che sono necessari affinchè la struttura non sia ‘contra legem’ (basti pensare all’adeguamento sismico e dell’antincendio) e investimenti indispensabili per fornire quel poco di ‘ossigeno’ che consenta all’ospedale di non morire di ‘morte indotta’! Le risposte generiche e a volte avulse dal contesto – segnalano Assisi Civica e Assisi Domani – potrebbero non sortire gli effetti sperati da chi è uscito da quel Consiglio pensando che ‘l’Ospedale è salvo’! Vigileremo, perché non siamo quelli del ‘tutto e subito’, ma neanche quelli ‘del poco e non si sa quando’!
FOTO © Mauro Berti-Redazione Assisinews
(Ultimo aggiornamento del 20 marzo 2022)
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