“Basta con questo terrorismo mediatico sull’ospedale di Assisi, basta con le notizie false e strumentali sul futuro della sanità assisana. Richiamo il sindaco e presidente della Provincia di Perugia, Stefania Proietti, a un atteggiamento responsabile, in linea con il ruolo istituzionale che le compete e invito i partiti della sinistra a evitare dichiarazioni tali da creare preoccupazione ingiustificata tra la popolazione”. L’intervento è del capogruppo Lega in consiglio regionale, l’assisano Stefano Pastorelli.
“Leggiamo sui giornali della nascita di improbabili comitati a difesa dell’ospedale di Assisi – aggiunge Pastorelli – di farneticazioni da parte di realtà e associazioni di chiaro riferimento politico e di dichiarazioni vergognose da parte di chi, per tanti anni, non ha fatto altro che distruggere e depotenziare la sanità assisana e oggi non vuole che la Regione Umbria a guida centrodestra lavori per fare quello che la sinistra non è stata in grado di fare in 20 anni: ricostruire e riorganizzare. Credo sia inutile sottolineare – sempre il consigliere della Lega – il momento estremamente complicato che sta vivendo il Paese, con le attività chirurgiche e altri servizi base che subiscono ritardi in ospedali di tutte le regioni, comprese quelle governate dalla sinistra, in misura anche peggiore rispetto all’Umbria”.
“È ora di finirla – il j’accuse di Pastorelli – con il catastrofismo e con le bugie strumentali che vengono raccontate sistematicamente. Agli assisani assicuriamo che l’ospedale non chiuderà, i servizi non cesseranno, l’attività non verrà depotenziata. Lo abbiamo detto e lo ripetiamo oggi. Affermare il contrario vuol dire fare terrorismo mediatico e, in un momento simile, tale atteggiamento è vergognoso perché crea panico tra la gente. Superata la pandemia, il nosocomio assisano tornerà non come prima, ma meglio di prima, poiché dopo anni di smantellamento operato dalla sinistra, con il silenzio assenso dell’ex capo dipartimento chirurgia Massimo Paggi, oggi assessore comunale ‘stranamente’ loquace, verrà inserito, in sinergia con gli altri ospedali, in una rete regionale che andrà a prendere forma con il Piano sanitario ormai prossimo alla discussione”.
“Ottimizzazione, razionalizzazione, potenziamento della medicina del territorio, sono i capisaldi intorno ai quali verrà costruito il futuro dell’ospedale di Assisi, dopo anni di depauperamento di strutture, risorse e personale operato dalla sinistra nel totale silenzio di quei personaggi che oggi, creando un comitato, fanno finta di tenere alla sanità locale quando l’unico interesse che hanno è chiaramente politico. La stessa riorganizzazione dei distretti sanitari – promette in conclusione Pastorelli – non toglierà nulla all’ospedale di Assisi che ne manterrà la direzione”.
Immediata la risposta della giunta: “Sulla onestà intellettuale e di impegno del ‘loquace’ dottor Massimo Paggi, ex direttore di dipartimento chirurgico ed ex primario di chirurgia e pronto soccorso dell’ospedale di Assisi, il signor consigliere regionale della Lega Stefano Pastorelli non può né deve sollevare dubbi. Da anni, ed ancor prima dell’attuale impegno amministrativo, anche insieme ad altri stimati colleghi, si è lavorato e parlato per il meglio dell’ospedale di Assisi. Ne possono essere testimoni i sindaci e gli amministratori, precedenti agli attuali, certamente non di sinistra.
“Per quel che riguarda il ruolo di direttore di dipartimento – dice Paggi – il consigliere farebbe bene a perdere un po’ del suo ben remunerato tempo per capire che con le scelte di politica sanitaria il direttore di dipartimento non ha nulla a che vedere essendo un ruolo meramente tecnico-organizzativo. Ogni intervento ha avuto sempre un intento costruttivo e finalizzato non a creare allarme, quello c’è già, ma a dar voce ai cittadini, agli operatori sanitari preoccupati per un progressivo depauperamento delle prestazioni erogate. E tutto ancora prima del Covid”.
“Non è terrorismo chiedere che l’ospedale risponda a pieno alla missione a cui è chiamato. Non si chiede altro che quanto l’ospedale deve garantire: una medicina che però sia dotata di cardiologi, una chirurgia in cui ci siano i chirurghi, un pronto soccorso che non sia ridotto a stazione di trasferimento. Tutto qua. E non è che con un arrogante e maleducato “basta” si possono tappare le bocche, ma lo si fa con azioni concrete e non con proclami. BASTA lo dicono gli operatori sanitari ridotti al lumicino. BASTA lo dicono i cittadini che vedono ogni giorno diminuire le risposte alle esigenze. BASTA lo diciamo noi invitando il consigliere a un sano, realistico, impegno in favore dell’ospedale. Su questo ci troverà sempre collaboranti”, conclude l’assessore.
(Aggiornamento delle 16)
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