Rischia di diventare infinito il botta e risposta tra Serena Morosi e Claudia Travicelli: dopo la nota dell’attuale assessore, la coordinatrice di Fratelli d’Italia-AN definisce “inaccettabili le dichiarazioni apparse a firma Travicelli, per le quali non posso esimermi dal replicare, trattandosi di comunicato stampa altamente lesivo”.
“Nell’agosto 2014 – scrive Serena Morosi – sono entrata nell’organo collegiale del Comune di Assisi. Ridondante risulta il riferimento alle vicende della sentenza ‘quote rosa’del Consiglio di Stato, soprattutto perché non ho sottoscritto alcun ricorso, quindi mai sgomitato per raggiungere ‘la poltrona’, ma mi sono semplicemente messa al servizio della Città con senso di responsabilità e dedizione, fin dal giorno in cui ho accettato le Deleghe e fino al 18 giugno di quest’anno”.
Oltre a ricordare che si può essere chiamati in giunta da esterni (“motivo per cui – scrive Serena Morosi – oggi ad Assisi “è presente l’Assessore ‘esterno’ Guarducci e l’Assessore ‘transfugo’ Travicelli”, l’ex assessore replica anche sul restyling dell’ufficio turismo, spiegando che “Travicelli ignora che l’Amministrazione Comunale di Assisi dal 2010 aderì al Bando della Regione Umbria finalizzato alla riqualificazione dell’Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica, mediante il quale l’intervento sarebbe gravato sulle casse comunali per il solo 20% del costo totale del progetto. Da parte della Regione Umbria, nel novembre 2014, venne convocata una riunione urgente in cui si comunicò di presentare immediatamente un progetto rispondente al format strutturato dalla Regione stessa, pena la perdita del finanziamento indispensabile al restyling dell’Ufficio. All’epoca l’Ufficio Tecnico era impegnato in altre priorità e, come è tutt’ora, l’Ufficio Turismo non aveva nel proprio organico professionalità adeguate alla realizzazione di progetti architettonici. In virtù delle mie competenze (competenze appunto, non voti) – ricorda ancora Serena Morosi – venni convocata d’urgenza dal Dirigente che in prima battuta mi propose di elaborare personalmente il progetto, in seguito dato il carattere d’urgenza si procedette all’affidamento diretto ad un professionista di fiducia, anche mia, dato che ho seguito e collaborato all’iter progettuale, in pieno rispetto delle normative vigenti (importo cosiddetto ‘sotto soglia’ – 4.000 € lordi, quindi 800€ a carico del Comune di Assisi) e non configurandosi alcuna incompatibilità o conflitto con la scrivente”.
“Travicelli – continua la nota – dovrebbe solo pensare che non fosse stato anche per l’impegno professionale (ovviamente gratuito) della sottoscritta, ieri non sarebbe avvenuto il taglio del nastro e soprattutto l’ufficio, data l’impossibilità di risorse proprie da parte del Comune, sarebbe restato com’era per altri 50 anni, oltre che venire “depotenziato” dalla Regione Umbria poiché non adeguato nei termini di qualità previsti dalla stessa. Tornando alla polemica sorta intorno alla conoscenza dello Statuto Comunale – aggiunge Serena Morosi – invito l’Assessora Travicelli a rileggersi anche i nostri Comunicati Stampa, visto che associa il conferimento della Cittadinanza Onoraria alla nomina di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Probabilmente l’Assessora ignora che il Presidente della Repubblica consegna l’onorificenza per ‘ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, dell’economia e nell’impegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici e umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari’, pertanto Leonardo Cenci riceverebbe il titolo come premio di attività svolte a fini sociali, filantropici e umanitari, lungi riconoscere a Leonardo riduttivi meriti sportivi e atletici – come scritto dall’Assessora. Non si capisce se non si comprende o si finge di non comprendere, una cosa è certa: le mie dichiarazioni/precisazioni hanno riferimento tecnico-regolamentare, mentre il continuare a tirare in ballo l’uomo Leonardo Cenci da parte di Travicelli suona sempre più come un voler strumentalizzare la sua personale storia”.
Infine, per Serena Morosi, “l’assessore dovrebbe riflettere in modo più cauto e approfondito, documentarsi invece di sparare fandonie e parlare di ‘interessi’, anche se sono fermamente convinta che i Cittadini prima di dar credito, riflettono sulla persona che le proferisce determinate affermazioni. Per fare un breve excursus, l’Assessora nel 2011 si candidò alle primarie del PD a seguito delle quali, da sconfitta, strizzò l’occhiolino al candidato Sindaco del centro-destra, il quale una volta insediato ha sempre potuto contare sul suo sostegno-stampella, infine, alle recenti amministrative, dopo essersi candidata capolista di Uniti per Assisi a sostegno del Sindaco uscente, anziché rappresentare il proprio elettorato (che semmai l’avrebbe vista in Giunta con Lunghi) è uscita dal Consiglio Comunale ed è entrata in maggioranza. Non accettiamo lezioni – conclude la nota – da tali bandiere”.
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