“Gli assisani discriminati a casa propria. Dietro il clamore, studiato a tavolino dall’amministrazione comunale per cui un gruppo di musulmani rimette a posto la tensostruttura, si nasconde ben altro”. A dichiararlo il referente Lega Nord di Assisi, Stefano Pastorelli, il quale ha raccolto testimonianze di cittadini ed associazioni locali cui la gestione della tensostruttura non sarebbe stata concessa. “Paradossale – dichiara Pastorelli – che ad alcuni miei concittadini non sia stata affidata la tensostruttura pur avendola chiesta molto prima degli attuali ‘gestori'”.
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Per Stefano Pastorelli, “Oltre alla discutibile decisione dell’amministrazione comunale di non considerare le aspettative di alcuni assisani, mi chiedo cosa, queste persone, avrebbero fatto di così eclatante, se non mettere a posto una struttura, donata alla città di Assisi dopo il terremoto del 1997 e adeguarla non ad un interesse collettivo, ma alle proprie esigenze. Assurda la vicenda tanto quanto l’appoggio politico offerto dal Pd in veste di amministrazione e dal M5S che ad Assisi inneggia all’integrazione mentre a pochi giorni dall’attentato di Berlino e subito dopo l’uccisione del terrorista, di origine islamica, Anis Amri a Sesto San Giovanni, Grillo scrisse sul suo blog ‘Ora è il momento di proteggerci’. Che almeno – scrive Stefano Pastorelli – trovassero una linea politica concorde, ma non è facile per chi non ha fatto la gavetta e si improvvisa amministratore solo perché ha raccolto le preferenze sul web. È altresì evidente che nel giro di poco tempo quella tensostruttura diventerà un centro culturale islamico, solo un opportunista non ammetterebbe il palese rischio. E quando si verificherà ciò- conclude Pastorelli- chi ci garantisce cosa verrà predicato dentro la struttura? Chi vigilerà che vengano rispettate tutte le normative vigenti? Chi controllerà che all’interno della tensostruttura non si predichi l’odio verso la religione cristiana? L’amministrazione Proietti è in grado di garantire tutto questo ai suoi concittadini? Si chiudono le piazze più belle del comune per paura di attacchi terroristici, poi però offriamo centri di aggregazione: i paradossi di chi fa politica per tornaconti personali e non per il bene collettivo”.
Per Stefano Pastorelli, “La scelta di affidare la tensostruttura a dei musulmani anziché ai dei cittadini – conclude la nota – ma anche il clamore che si è costruito intorno: si sta parlando di persone non italiane, la maggior parte delle quali non scappa dalla guerra, che sono state, o forse lo sono tutt’ora, mantenute con i contributi dei lavoratori italiani. Ebbene cosa hanno fatto queste persone, hanno rimesso a posto, prevalicando su gli assisiani, una tensostruttura a loro destinata”.
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