Uscieri e centralinisti esternalizzati (con paghe modeste): il M5S Assisi chiede chiarimenti con un ordine del giorno e va all’attacco: “Le belle parole che la giunta spende per The Economy of Francesco, iniziativa che chiede un’economia più giusta, fraterna, sostenibile e per cui la giunta si è giustamente messa a disposizione, sono un ipocrita esercizio di marketing”.
Secondo il capogruppo M5S Fabrizio Leggio, “L’amministrazione comunale di Assisi ha giustamente colto fin da subito l’importanza di questo evento e si è messa a disposizione per ogni esigenza organizzativa. Il Sindaco Stefania Proietti ha partecipato alle conferenze stampa di presentazione e già sta lavorando alla tre giorni di marzo perché parta da Assisi il messaggio di una nuova economia finalizzata alla felicità delle persone. Tutto ciò però, si scontra con i fatti, con le azioni amministrative che quotidianamente si mettono in campo e che fanno diventare le belle parole spese per ‘The Economy of Francesco’, un ipocrita esercizio di marketing”.
“Accade cosi che nel Comune di Assisi, una volta andati in pensione gli uscieri e i centralinisti, posti di lavoro categoria B ( la piu bassa ) che per oltre un secolo hanno garantito di portare avanti una famiglia a coloro che li hanno dignitosamente occupati, l’amministrazione Proietti ha preso la decisione politica fa diventare uscieri e centralinisti esternalizzati. Tali mansioni sono state date in appalto ad una società esterna, che fornisce ormai da quasi un anno il personale su richiesta del Comune, alla bisogna. Il comune paga 10,40 euro l’ora per ogni lavoratore e in questa cifra ci rientra tutto, la paga di chi lavora, le tasse, la previdenza e il guadagno della società che ha vinto l’appalto”.
“Ecco così che posti di lavoro che garantivano una retribuzione di 1,200 euro al mese per 13 mensilità, tredicesima, malattia e liquidazione – scrive Leggio a proposito di uscieri e centralinisti esternalizzati – sono diventati posti di sfruttamento dove il giovane, il padre o la madre di famiglia percepiscono una busta paga di circa 500 euro al mese, e sono a disposizione per rientri festivi e pre festivi, magari anche solo di un paio d’ore, che gli vengono retribuiti 5 euro nette l’ora, a volte meno di quanto gli costa recarsi sul posto di lavoro. Il giro posta della mattina, lo devono fare con la propria auto non potendo usare i mezzi dell’ente, e il contratto di lavoro gli viene rinnovato di tre mesi in tre mesi, vista la scadenza dell’appalto. Abbiamo creato altri sfruttati, alle volte in Italia non ce ne fossero già abbastanza”.
“Che il reintegro dei lavoratori negli Enti pubblici sia limitato dal Patto di Stabilità ormai lo sappiamo. Altro macigno dovuto all’Unione Europea e ai vincoli che ci sono richiesti per stare nell’Euro.
Ma è anche vero che – sostiene Leggio – la scelta di non riassumere gli uscieri è stata una scelta politica dell’amministrazione, che ha preferito reintegrare il 75% dei posti di lavoro consentito per legge in altri settori, sacrificando i posti di lavoro più umili. D’altra parte , quando già nel 2017 avevamo sottoposto al Consiglio Comunale la questione della retribuzione dei dirigenti, che raddoppiano il proprio stipendio grazie alla componente premiale concessa dalle scelte politiche di un amministrazione, non ci era nemmeno stata data la possibilità di discutere dell’argomento essendo questo materia esclusiva della Giunta. E i premi sono rimasti a tutt’oggi”.
“Noi – scrive tra l’altro Leggio – non ci stiamo e nonostante le recenti evoluzioni della politica nazionale e il “patto civico” che è venuto fuori alle regionali, marcheremo sempre questa distanza di visione sul lavoro e sull’Europa che ci differenzia, e di molto, dal Partito Democratico. Presentiamo pertanto il seguente Ordine del Giorno, da discutere nel prossimo Consiglio Comunale utile: Gestione del Personale, affidamenti, appalti di servizi interni borderline per la dignità del lavoro e il rispetto dei lavoratori; Considerazioni sulla politica di gestione del personale; Introduzione di un minimo salariale che garantisca le stesse condizioni retributive che spetterebbero al lavoratore se fosse direttamente dipendente, che valga per tutte le collaborazioni dell’Ente, appalti o partite iva”.
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