La celebrazione eucaristica per la Dedicazione 2021 della Basilica di San Francesco si è svolta lunedì 24 maggio, alle 11, nella chiesa superiore della Basilica, nel rispetto delle norme vigenti, presieduta da fra Marco Moroni (foto), Custode del Sacro Convento di Assisi. Anche quest’anno, in particolare le religiose e i religiosi francescani chiamati a vivere la loro particolare vocazione e missione proprio nella diocesi di Assisi hanno insieme questo momento, come segno di comunione e di “speranza certa” in questo tempo di pandemia.
Era il 25 maggio 1253, 768 anni fa, quando Papa Innocenzo IV consacrò solennemente la Basilica di San Francesco in Assisi. In ricordo di quell’evento ogni anno il 24 maggio si celebra la Dedicazione della Basilica di Assisi, casa di tutta la famiglia francescana. Alle 20 è stato trasmesso in streaming il Concerto Basilica Regia, che ogni anno celebra anche con la musica la Dedicazione della Basilica di San Francesco in Assisi.
“È una grande gioia per me presiedere questa celebrazione eucaristica, gioia motivata da tanti elementi che si intrecciano fra loro”, l’omelia (qui la versione integrale) del custode del Sacro Convento, fra Moroni, per la dedicazione 2021 della Basilica di San Francesco. “Senza dubbio il primo è dato dall’occasione della solennità della Dedicazione della Basilica, alla quale c’è in progetto da alcuni anni di dare maggiore rilievo, pensando anche ad una rievocazione storica che coinvolga la città, i partecipanti al Calendimaggio, i membri delle confraternite. 2Il secondo elemento è il fatto di trovarci qui, così numerosi, tra francescani delle diverse famiglie, maschi e femmine, religiosi e laici, accomunati dallo stesso carisma che si esprime in modi molteplici. (…) Altro motivo di gioia il fatto che questa celebrazione si pone a conclusione di quello che potremmo chiamare il tempo capitolare della nostra fraternità custodiale. La settimana scorsa infatti abbiamo vissuto la seconda parte del Capitolo custodiale, un momento di grazia nel quale abbiamo sperimentato più profondamente l’essere comunità in cammino e abbiamo intuito i percorsi per i prossimi anni, accompagnati da una frase di san Bonaventura, che racconta di come Francesco «era solito ricercare con singolare zelo la via e il modo per servire più perfettamente Dio, come a Lui meglio piace». Così vorremmo fare anche noi in questo quadriennio”.
FOTO © Mauro Berti-Rivista San Francesco
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