Mercoledì 3 maggio 2023 Papa Francesco ha nominato don Andrea Andreozzi, Rettore del Pontificio Seminario Regionale “Pio XI” di Assisi, Vescovo di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola. Andreozzi prenderà il posto di monsignor Armando Trasarti, anch’egli partito da Fermo nel 2007 (dopo essere stato nominato da Papa Benedetto XVI) e da poche settimane in pensione.
«Accogliamo con gioia questa nomina», afferma mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra (Ceu). «Mentre esprimiamo ammirazione e viva gratitudine per il prezioso servizio svolto nella formazione dei candidati al presbiterato – prosegue il presule –, accompagniamo in preghiera la nuova missione affidatagli dal Santo Padre e gli auguriamo un fecondo ministero episcopale».
Nato il 25 agosto 1968, presbitero dell’Arcidiocesi di Fermo, Don Andrea Andreozzi ha mosso i primi passi da sacerdote nella parrocchia di Monte Urano, poi ha perfezionato gli studi all’Almo Collegio Capranica di Roma, quindi è stato per 13 anni parroco della parrocchia di S. Pio X a Marina Picena di Porto S. Elpidio, infine nel maggio 2020 la nomina a Rettore del Seminario regionale di Assisi. È docente di Sacra Scrittura e Lingue Bibliche.
L’ordinazione a vescovo del reverendo Andrea Andreozzi avverrà in Cattedrale, a Fermo, nel pomeriggio del 18 giugno prossimo. «Ho saputo della notizia assieme agli amici del seminario di Assisi – ha affermato -. Ringrazio monsignor Rocco Pennacchio per l’incoraggiamento datomi quando mi lasciò partire per Assisi. Con un carico di conforto e fratellanza. Grazie per la lungimiranza che ha mostrato e con cui ha visto la strada della mia vita. Non si è mai pronti per partire, la vita ci coglie sempre impreparati. A volte si ha l’impressione che la vita stessa sia una grande incompiuta e che noi rimaniamo sempre a metà della strada. In questo senso, avrei voluto anche finire i miei ultimi studi con il conseguimento della magistrale, ma per ora mi dovrò fermare alla laurea triennale». E ha concluso: «Dalla vita ho avuto più di quello che ho saputo restituire. Per questo chiedo perdono e ringrazio Dio».
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