(Flavia Pagliochini) Ad accoglierlo è il custode fra Marco Moroni, accompagnato però dal sottofondo dell’inno d’Italia cantato dai bimbi che se poco più di una settimana fa intonavano “Francesco, Francesco”, oggi cantano “presidente, presidente”. Per la Festa di San Francesco 2022 patrono d’Italia e per l’arrivo di Sergio Mattarella il prato della basilica superiore è finalmente riaperto al pubblico che accoglie il presidente della Repubblica come una rockstar. È uno dei due “strappi” a un protocollo altrimenti ‘ingessato’, con gli applausi prima timidi e poi scroscianti che accolgono Mattarella all’interno, salvo poi cadere il silenzio per il saluto del Custode, fra Marco Moroni. “In questi anni duri della pandemia – uno dei passaggi del saluto di fra Marco – molti hanno agito come Francesco: si sono presi cura, attraverso il loro servizio e il loro impegno, di quanti ne avevano bisogno. Desideriamo ringraziarli, per aver donato sostegno, forza speranza, in molti casi donando realmente se stessi. Tanti hanno perso la vita, spesso nella solitudine. I loro cari li hanno affidati a noi frati attraverso il gesto simbolico della consegna dei nomi di molti di loro. Li abbiamo posti ai piedi della tomba di san Francesco. Per tutte le vittime il Signore sia vera vita e sia consolazione per loro e i loro cari. Con san Francesco e forti del suo spirito desideriamo risorgere uniti, solidali, attenti a chi è rimasto indietro, per affrontare le tante altre sfide che ora ci stanno davanti: l’acuirsi della crisi ambientale, la guerra in Ucraina e i molti altri conflitti, la difficile situazione socio-economica, l’incertezza internazionale… Egli ci testimonia che il mondo cambia solo se si riparte da chi è più in difficoltà, perché se il bene non è di tutti… non è bene”. Dopo la messa il presidente della Repubblica terrà il suo discorso alla Nazione, si recherà in visita privata sulla tomba del Santo e, prima di ripartire per Roma, sarebbe anche un programma una visita privata alla Porziuncola di Santa Maria degli Angeli. Domani come noto è il giorno della Fiera per le vie della città. (Continua dopo la foto)
È poi la volta dell’accensione della lampada da parte di Mattarella a nome di tutta l’Italia. Innovando la tradizione infatti, per la festa di San Francesco 2022, sia per il pellegrinaggio sul luogo del Transito e il gesto dell’offerta dell’olio presso la Tomba di San Francesco, non è stata coinvolta una singola Regione, ma la Conferenza Episcopale Italiana al fine di promuovere una partecipazione che si faccia gesto di gratitudine per quanti si sono prodigati nel far fronte alla pandemia: istituzioni civili e militari, operatori sanitari, famiglie, mondo del volontariato e della scuola, realtà caritative ed ecclesiali. Sarà anche l’occasione – in particolare durante la Messa del 4 ottobre – per una preghiera speciale per l’Italia e per la pace, quella con cui il cardinale Zuppi affida a san Francesco l’Italia: “Altissimo, onnipotente e buon Signore, che tutto sostieni e nutri con il tuo amore, fa’ che, come san Francesco, diventiamo capaci di cogliere i segni della tua presenza e di lodarti per ogni tua opera”, l’incipit. (Continua dopo il video – link diretto)
L’omelia del cardinale Zuppi per la festa di San Francesco 2022 ha ricordato i morti per Covid, invitando a diventare Fratelli Tutti: “Oggi siamo nella casa di San Francesco, Patrono dell’Italia, a ricordare, a ringraziare ma anche a scegliere perché non vogliamo dimenticare velocemente ‘le lezioni della
storia’. Voglia il Cielo – l’auspicio del presidente della Cei – che alla fine non ci siano più ‘gli altri’, ma solo un ‘noi’. Che non sia stato
l’ennesimo grave evento storico da cui non siamo stati capaci di imparare. Che un così grande dolore non sia inutile, che facciamo un salto verso un nuovo modo di vivere e scopriamo una volta per tutte che abbiamo bisogno e siamo debitori gli uni degli altri, affinché l’umanità rinasca con tutti i volti, tutte le mani e tutte le voci, al di là delle frontiere che abbiamo creato» (FT 35). Ci aiuta San Francesco che non scappa dalla sofferenza, ma la affronta non per amore di essa, ma per amore della persona. Un amore così grande da sconfiggere la morte guardandola negli occhi e chiamandola ‘sorella’”.
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E proprio Francesco che “riparò ‘il tempio’, e che si mette in cammino perché lui per primo è ‘Fratello di tutti’ e non aspetta che lo diventino gli altri: compie lui il primo passo verso il prossimo” diventa esempio da seguire. “È il nostro Patrono ed è una gioia particolare, in questo tempo così segnato da tanta sofferenza e preoccupazione, trovarci qui con tutte le Chiese che sono in Italia e con il Presidente del nostro Paese, che rappresenta tutti gli italiani e le italiane e che ringrazio di cuore per la sua presenza e per il suo servizio, pieno di saggezza e di convinta passione per difendere gli ideali costitutivi del nostro Paese. Grazie perché ci rappresenta e ci incoraggia a sentirci parte di questo nostro bellissimo Paese. “Fratelli tutti” è il contrario della pandemia del COVID. San Francesco è innamorato di Gesù: ascolta e mette semplicemente in pratica il Vangelo, solo il Vangelo e con la sua umanità ci insegna ad amarlo, a scoprine la gioia, la fraternità che genera, il senso personale e universale, la pace e il bene che accendono di amore tutto il creato e le creature. Il nostro Patrono ci fa sentire a casa e ci aiuta a guardare anche le difficoltà con la forza dell’amore”.
Nella sua omelia per la Festa di San Francesco 2022, il cardinale Zuppi ha ricordato come “Nella tempesta della pandemia abbiamo sperimentato tanto buio, inatteso e prolungato. Lo descrisse Papa Francesco nella memorabile preghiera in Piazza San Pietro: “Da settimane sembra che sia scesa la sera. Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi. Ci siamo trovati impauriti e smarriti”. Non dimentichiamo questo. Non vogliamo dimenticare, come quando si vince il dolore rimuovendolo o divorandolo nella bulimia di emozioni che non diventano sentimenti, consapevolezza, scelte, umanità. Raccogliamo oggi il testamento affidatoci da chi non c’è più per colpa del Covid. Alcuni dei loro nomi li deporremo accanto a questa lampada. Li abbiamo raccolti proprio sapendo quanta amarezza e sconforto ha generato non poter essere vicini a loro nell’ultimo tratto della vita. Ricordiamo tutti coloro i cui nomi portiamo nei nostri cuori e li affidiamo all’amore di Dio, perché siamo nella luce dell’amore che non finisce. Non sono più tornati a casa e non abbiamo potuto accompagnarli, come loro e noi avremmo desiderato. Per molti solo le videochiamate hanno rappresentato dei veri e propri testamenti struggenti. Resta l’amarezza lacerante per un discorso interrotto, lo sconforto che fa apparire tutto vano. In quella notte terribile abbiamo visto anche tante luci, tutte, consapevolmente o meno, riflesso di un amore più grande. Abbiamo capito che non si può lasciare nessuno solo e anche che il buio può essere sconfitto, pure solo con una piccola lampada di umanità. Sono state le luci che il personale sanitario ha acceso con i piccoli grandi gesti di umanità: consolando lacrime, stringendo mani, dando sicurezza, anche solo una carezza o uno sguardo. Ricordo quanti di loro come delle forze dell’ordine, dei farmacisti, operatori di carità hanno perso la vita per motivo del servizio, continuando ad aiutare nell’emergenza. Essi sono tra i giusti che ascoltano quelle tenere parole di gratitudine di Dio: ero malato e sei venuto a visitarmi, prendi parte alla gioia che non finisce”.
Non è ovviamente mancato uno sguardo all’attualità: “Affidiamo l’Italia – le parole di Zuppi per la festa di San Francesco 2022 – all’intercessione del nostro Patrono. Sostenga, in un momento così decisivo, l’amore politico e di servizio alla casa comune, perché nella necessaria diversità tutti concorrano all’interesse nazionale, indispensabile per rafforzare le istituzioni senza le quali nessun piano può essere realizzato. Il nostro Patrono, uomo universale, aiuti l’Europa a essere all’altezza della tradizione che l’ha creata e il mondo intero a non rassegnarsi di fronte alla guerra. Lui, amico di tutti, ci aiuti a sconfiggere ogni logica speculativa, piccola o grande, anonima e disumana, forma di sciacallaggio che aumenta le ingiustizie e crea tanta povertà. Fratelli tutti, ad iniziare dai più fragili, come gli anziani, che sono una risorsa e non un peso, che vanno protetti a casa dove conservano tutte le loro radici e ci aiutano a trovarle. Fratelli tutti che guardano al futuro, lo desiderano per gli altri lottando contro il precariato dei giovani, dando loro fiducia e sicurezza perché possano dimostrare le loro capacità senza paternalismi insopportabili. Futuro che chiede rispetto dell’unica casa, dell’ambiente, perché possiamo continuare a cantare la bellezza del creato. Curiamo le ferite profonde nascoste nelle pieghe della psiche, con la competenza professionale ma anche tessendo comunità e fraternità che donano sicurezza e fanno sentire protetti e amati. La nostra comunità è forte, ha tanta storia e umanità, per essa nessuno è straniero e insieme si trova il futuro che tutti desiderano. Viviamo la ìbenedizione che sempre è la vita, la sua bellezza perché sia appassionante trasmetterla e donarla, garantendo la grandezza della maternità. Con San Francesco crediamo che il lupo terribile della guerra sia addomesticato e facciamo nostro l’accorato appello di Papa Francesco indirizzato certo ai due presidenti coinvolti direttamente, ma anche a quanti possono aiutare a trovare la via del dialogo e le garanzie di una pace giusta. Come San Francesco tutti possiamo essere artigiani di pace. Ecco la luce della lampada che l’Italia intera accende oggi con il suo Patrono, perché tante luci rendano umana e fraterna questa nostra unica stanza che è il mondo”.
Foto dell’arrivo a San Francesco e della cerimonia Andrea Cova/Rivista San Francesco. Foto dell’arrivo in elicottero e dell’arrivo a Santa Maria degli Angeli, redazione Assisi News. Foto della visita di Mattarella in Porziuncola, ufficio stampa Frati Minori Assisi
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