“È il momento di ripartire”. È questo l’appello lanciato dal vescovo della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, durante l’Assemblea diocesana che si è tenuta, venerdì 15 e sabato 16 giugno, alla Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli, nel corso della quale il vescovo ha annunciato la prossima visita pastorale che verrà indetta ufficialmente il 12 agosto in occasione della solennità di San Rufino.
“Riprendiamo lo spirito sinodale che deve costituire la maniera con cui noi camminiamo – ha precisato – . Siamo in una fase altamente critica del nostro cristianesimo sia numericamente che qualitativamente, però, al tempo stesso, lo Spirito Santo ha acceso i suoi fuochi e aspetta che qualcuno si lasci accendere”. Il vescovo ha anche focalizzato l’attenzione sul triangolo della crisi: crisi valoriale, crisi delle relazioni e crisi della solidarietà incitando la comunità a “ritessere i rapporti per riconoscersi fratelli. Se apriamo cuori e case per accogliere i poveri, gli anziani e gli ammalati – ha sottolineato – siamo Gesù Cristo che cammina nella storia”. Durante la due giorni sono intervenuti il vicario episcopale per la pastorale, don Jean Claude Hazoumè Kossi Anani e il direttore dell’Ufficio liturgico diocesano, don Antonio Borgo. Il primo ha tracciato le linee guida della visita pastorale che durerà tre anni, avrà un carattere familiare ed assimilerà i decreti sinodali, in particolare il progetto di rinnovamento delle parrocchie in “Piccole Comunità Maria Famiglie del Vangelo” e in Unità pastorali. “Sarà una visita – ha sottolineato il vicario per la pastorale – in cui tutta la diocesi è implicata non solo per ‘parti’, ma nel suo insieme, in modo che, nella preghiera e nell’attenzione reciproca, tutti si facciano carico di tutti. In una parola: vivere la ‘diocesanità’. Sulla base dell’impulso alla ‘missionarità’ dato oggi alla Chiesa da Papa Francesco, questa seconda visita pastorale può essere una grande occasione di rafforzamento della comunione e di slancio missionario”. Dopo i lavori di gruppo di venerdì, nella mattinata di sabato sono seguite le proposte di don Antonio Borgo in relazione al secondo anno del ‘triennio della liturgia’ e in riferimento alla lettera pastorale del vescovo, in particolare al tema “riscoprire i Sacramenti”. Tra le idee lanciate da don Borgo ci sono: la catechesi pre-battesimale strutturata come proposta di annuncio; l’incontro per catechisti e operatori della liturgia; l’incontro diocesano per i bambini della prima comunione con i loro genitori e per i cresimandi; l’incontro diocesano dei fidanzati al termine di ogni corso e delle coppie di sposi degli ultimi cinque anni; la celebrazione penitenziale e l’ascolto di una catechesi; almeno tre celebrazioni vicariali per l’unzione dei malati e la veglia di preghiera per l’ordine sacro con e per i sacerdoti, ministri sacri, diaconi della diocesi. “Dobbiamo metterci in movimento – ha detto don Antonio -. Questo dipende dal rinnovo della nostra pastorale. Oggi è tramontata l’idea di fare una pastorale settoriale. Dobbiamo fare una pastorale integrale che, insieme nei vari settori, porti l’unico messaggio, l’unica proposta, l’unica speranza che è Gesù. Siamo i ministri sacri, amministriamo i sacramenti, quindi, la dignità, il decoro, la validità, la verità di quello che facciamo dipende anche dalla cura dei gesti che poniamo in essere attraverso segni sensibili e parole”.
Nelle conclusioni il vescovo Sorrentino ha posto ancora l’attenzione sull’andare, sull’ascoltare e sulle relazioni per ricostruire una comunità solidale e sinodale.
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