Sono partiti da Assisi, ricordando il gesto “rivoluzionario” di San Francesco, con la sua rinuncia alle ricchezze e all’autorità del padre, Pietro di Bernardone. Sono i partecipanti al Sentiero di Francesco 2019 che, proprio dal Santuario della Spogliazione, messisi in cammino per l’11^ edizione del pellegrinaggio Assisi-Gubbio, con il pensiero rivolto anche alle catastrofi ambientali delle ultime settimane e al problema delle migrazioni economiche, climatiche o di guerra.
Da dieci anni, la diocesi assisana e quella eugubina celebrano la Giornata per la custodia del Creato proprio con il cammino che collega le due città umbre. I pellegrini del Sentiero di Francesco 2019 arrivano anche quest’anno da molte regioni italiane e – in qualche caso – da paesi stranieri. Prima di lasciare Assisi, sono entrati nelle basiliche del Sacro Convento francescano, per una preghiera sulla tomba del Poverello. Li accompagnano i sindaci dei Comuni di Assisi, Valfabbrica e Gubbio (Stefania Proietti, Roberta Di Simone e Filippo Stirati), insieme alla presidente del Consiglio regionale dell’Umbria, Donatella Porzi. Lungo il percorso trovano i “frutti della terra”, grazie alle aziende di Campagna Amica di Coldiretti. E poi le meditazioni curate da Antonio Caschetto del Movimento cattolico globale per il clima, che uniscono insieme il Cantico delle Creature di san Francesco e l’enciclica “Laudato Si’” di papa Bergoglio.
Il cammino del primo giorno si è concluso nel borgo di Valfabbrica, mentre martedì 3 settembre si arriva a Gubbio. “L’Altro, un Fratello che cammina con me”, uno slogan che si inserisce fra i filoni che hanno caratterizzato il pellegrinaggio in questo primo decennio di esperienza, cioè la riconciliazione con se stessi, con Dio, con i fratelli e con il Creato. Il Sentiero di Francesco 2019 vede l’attenzione puntata sull’altro, il diverso, lo straniero, il migrante, per riscoprire il valore di un atteggiamento che supera le paure e ritrovare umanità e disponibilità al dialogo. Per questo, durante la serata conclusiva del cammino prenderà parte don Carmelo La Magra, parroco della comunità di Lampedusa, da tempo in prima linea nell’accoglienza dei naufraghi e dei migranti che approdano sull’isola.
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