Sabato 28 luglio si è svolta la prima conviviale tematica del nuovo anno rotariano di cui è stato protagonista l’eminente ematologo Franco Aversa con una interessante relazione – “Trapianto di cellule staminali: un donatore per tutti” – dedicata agli approcci terapeutici innovativi sul fronte di importanti patologie caratterizzate da crescente diffusione a cominciare dall’età pediatrica.
Franco Aversa, nato a Frosinone nel 1949, si è formato nell’Università di Perugia ed ha esercitato per molti anni presso il Policlinico del capoluogo umbro dove nel 1990 ha compiuto con successo, per la prima volta nel mondo, un trapianto di cellule staminali tra donatori non compatibili. Per questo risultato, che lo colloca tra i pionieri della medicina rigenerativa, il professionista, oggi docente presso l’Università di Parma e Direttore del coesistente Centro Trapianti di midollo osseo (struttura complessa dove operano 11 medici e due biologi), ha usufruito di importanti esperienze all’estero negli USA (New York – Memorial Sloan Kettering Cancer Center), nel Libano (Balamand University – Distretto di El Koura), in Israele (Tel Aviv – Biofisica del Weizmann Institute of Science) che hanno arricchito la sua specializzazione in Ematologia Clinica e di Laboratorio conseguita a Perugia nel 1982.
Da allora la sua cospicua attività scientifica di inesausto ricercatore è sfociata in numerose pubblicazioni, collaborazioni con riviste specializzate e con trattati di medicina, diffusi a livello internazionale. Gli ultimi traguardi di questo inarrestabile processo di crescita consentono di programmare trapianti di cellule staminali senza limiti di età e di compatibilità con totale assenza di rischio per il donatore le cui cellule si rigenerano dopo poche ore dal prelievo. Ne fanno fede i numerosi premi conquistati da Franco Aversa in Germania, in Belgio, ad Hong Kong e il recentissimo “Gilead Intrnationale Scholar Award” assegnato a Stoccolma, per la prima volta ad una struttura italiana, con una erogazione di 130.000 dollari USA che permetterà al Centro di Parma di proseguire lo studio delle proteine chinasi atipiche nelle leucemie acute. Con tale mirabile sintesi la serata si è risolta in un messaggio di speranza in base al quale la leucemia (che già a livello pediatrico registra l’86% di guarigioni) perderà presto e definitivamente la sua tremenda classificazione di malattia mortale incurabile.
Per questo grande merito, il Presidente del Club Roberto Tamburini, sempre molto attento alle “eccellenze” legate al nostro territorio, ha reso al professor Franco Aversa un pubblico attestato di gratitudine dell’intera comunità che vede in lui un testimone autorevole della scienza al servizio dell’uomo, in piena sintonia con gli ideali del Rotary e con le grandi iniziative di salute pubblica portate a termine in tutto il mondo.
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