Quattro anni fa Jorge Mario Bergoglio è stato eletto Papa ed è diventato Papa Francesco. La ricorrenza è stata ricordata dal Sacro Convento di Assisi, che via twitter hanno scritto “Buon cammino dai tuoi frati. Auguri con la pace e il bene di Francesco nel cuore”.
Anche la rivista sanfrancesco.org ha dedicato uno speciale all’elezione di Papa Francesco. “Tutto è iniziato con quel semplice ‘buonasera’ con il quale il neo papa Jorge Mario Bergoglio il 13 marzo 2013, in piazza San Pietro, ha dato avvio al pontificato dalla loggia della basilica vaticana” si legge nelle prime righe.
Gesuita argentino, primo papa sudamericano, Papa Francesco non ha scelto il nome del Poverello d’Assisi ha caso. “Oppositore del lusso e degli sprechi (ha vissuto in un modesto appartamentino e per spostarsi usa i mezzi pubblici) – ricordava Corriere.it ai tempi della sua elezione – quando fu ordinato cardinale nel 2001, obbligò i suoi compatrioti che avevano organizzato raccolte fondi per presenziare alla cerimonia di Roma, a restare in Argentina e a donare i soldi ai poveri”.
Alle 19.06 del 13 marzo 2013, pochi secondi dopo la fumata bianca del comignolo della Sistina, le campane della Basilica di San Francesco suonarono a distesa, seguite poi dalle campane di tutte le altre chiese della città serafica. Ma la gioia dei francescani di Assisi e di tutta la città diventò ancora più grande quando, alle 20.14, il cardinale protodiacono Jean-Louis Pierre Tauran annunciò il nome che il nuovo pontefice ha scelto, Francesco: un nome inedito per un Papa, che bissava la scelta ‘umbra’ di Ratzinger, che nel 2005 scelse di chiamarsi Benedetto in onore del Santo di Norcia.
Il 266º vescovo di Roma, pastore in terra della Chiesa universale, ha a disposizione – come i precedenti Papi – un appartamento all’interno della basilica papale, che ha visto, nella sua storia plurisecolare, l’arrivo di diciotto vicari di Cristo: il primo fu Gregorio XI nel 1235, il più assiduo è stato Giovanni Paolo II (sei visite), quello che vi ha trascorso più tempo innocenzo IV che con la Curia romana, di ritorno da Lione, vi alloggiò sei mesi.
Di seguito la nota di Padre Enzo Fortunato
Se dovessi sintetizzare in una frase questi quattro anni di pontificato di papa Francesco direi: parole semplici e gesti forti. Le omelie mattutine, le conversazioni del mercoledì, le interviste, il suo magistero hanno un linguaggio “popolare”. Mi sovviene un accostamento, forse un po’ azzardato, ma sicuramente significativo: anche gli Scritti, le ammonizioni e i testi autografi di San Francesco, come pure lo stesso Cantico delle Creature propongono parole semplici animate dall’autorevolezza di una vita, dove, prima ancora delle parole, arriva la testimonianza. Si tratta di parole “sine-plica” sena pieghe, leggibili, che arrivano al cuore e che non hanno bisogno di commenti o spiegazioni.
Accanto alle parole semplici, i gesti deflagranti. Come quello che della preghiera che fermò l’attacco alla Siria, una pagina indimenticabile di questo pontificato. Gesti che inondano di pace, come quello della convocazione a sorpresa del presidente colombiano Juan Manuel Santos e dell’ex presidente Álvaro Uribe Vélez. Gesti che non solo scuotono la politica ma che scuotono la chiesa dalle fondamenta dando voce alle periferie che vengono riportate al centro dell’attenzione: i carcerati, i malati, gli ultimi tornano ad essere protagonisti. Gesti che richiamano le parole di Gesù: Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Ma richiamano ancora quella bussola evangelica (Mt 25,31-46) che non arrugginisce: “ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi”.
Una cosa è certa papa Bergoglio ha avviato un processo che va valutato non tanto per i frutti che già si raccolgono ma per la semina che ogni giorno mette in atto. La sua efficacia e irreversibilità non è legata all’ideologia ma al Vangelo. Non si tratta di una contrapposizione – ridotta banalmente da non pochi osservatori – tra progressisti e conservatori, ma del compiere la volontà di Dio nella storia di oggi.
Tanti auguri per i suoi 4 anni di Pontificato a #PapaBergoglio, con la Pace e il Bene di Francesco nel cuore. https://t.co/eKKtaLxiaH pic.twitter.com/OLJhxbWmSj
— Sacro Convento (@sacroconvento) 13 marzo 2017
Foto © Rivista San Francesco Patrono d’Italia – Mauro Berti, Andrea Cova / Per gentile concessione
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