San Francesco 2016, è il giorno della Festa nella Basilica Superiore di San Francesco: quest’anno è stato il Piemonte, guidato da Sergio Chiamparino e dal sindaco di Torino Chiara Appendino, a donare l’olio per alimentare la lampada sulla tomba del Poverello. Ad accendere la lampada votiva dei Comuni Italiani, il sindaco torinese; dopo la messa, gli interventi del sindaco di Assisi Stefania Proietti, di padre Marco Tasca, Ministro Generale dei Frati Minori Conventuali, del vescovo di Assisi Domenico Sorrentino e, del ministro Gian Luca Galletti e di Chiamparino.
“È una regione che ci ha trasmesso l’aspirazione a costruire uno Stato unitario e laico – sottolinea Padre Mauro Gambetti, Custode del Sacro Convento, che ha accolto le delegazioni della Regione e le autorità civili e religiose nell’ambito delle celebrazioni odierne di San Francesco 2016 – e una Nazione è unita se le persone si incontrano: è questo che ci insegna San Francesco, uomo di pace e dialogo”. Oggi, nel Refettorio del Sacro Convento, saranno presenti anche 20 profughi a rappresentare il grido di umanità sofferente che chiede di essere accanto a loro.
“Siamo riconoscenti al popolo piemontese per l’aspirazione a costruire uno Stato unitario e laico che ci ha trasmesso. La società -ha detto Gambetti nel suo saluto alle autorità durante le celebrazioni di San Francesco 2016 – è un fatto laico nella misura in cui approfondisce l’humanitas; lo Stato è unito nella misura in cui le persone che lo compongono si incontrano – senza eccezione di provenienza, estrazione sociale, credo religioso – si confrontano e si orientano secondo ideali intelligentemente fondati e condivisi. Per questo c’è bisogno di uscire definitivamente dal ring e smettere di pensare alla polis come ad un campo di battaglia. Non ci sono i comunisti, i conservatori, i liberali, i radicali, i cattolici, gli ebrei, i musulmani… Non ci sono nemici. Sul campo, nel mondo, ci sono innanzitutto gli uomini”.
Per Gambetti, “Noi che siamo qui, insieme a quanti ci seguono da casa, ci stringiamo nel rendimento di grazie ed esprimiamo a nome del popolo italiano la reciproca accoglienza, una profonda unità e un rinnovato desiderio di radicare in Dio la vita. Insieme abbiamo fiducia! Il nostro popolo vuole avere fiducia in Dio, fiducia nel prossimo, fiducia nelle istituzioni! Nessuno tradisca la fiducia della gente. Allora – ha concluso il Custode nel suo saluto per San Francesco 2016 – preghiamo per l’Italia, in particolare per i fratelli colpiti dal terremoto mentre Papa Francesco è in visita presso di loro, e chiediamo a San Francesco di intercedere per tutti il dono di una coscienza illuminata e della pace!”
“Il Poverello di Assisi fu un uomo padrone di tutto, perché non attaccato a nulla; e nella libertà del distacco dalle cose seppe gioire della Provvidenza di Dio”, ha detto monsignor Nosiglia nell’omelia delle celebrazioni per San Francesco 2016. “Siamo chiamati – ha aggiunto – a dire no a un’economia dell’esclusione e della non equità perché è un’ economia che rende sempre più ricchi i già benestanti e sempre più poveri coloro che soffrono la mancanza di casa, di beni essenziali, per vivere. Qui davanti alla tomba di San Francesco credo che dobbiamo rinnovare la nostra volontà di rinascita anzitutto spirituale e quindi anche sociale del nostro territorio”.
Riferendosi poi all’offerta dell’olio da Parte del Piemonte nell’ambito di San Francesco 2016, Nosiglia ha sottolineato come “offrire l’olio significa ringraziare San Francesco perché con il suo carisma, riconosciuto e amato dal nostro paese oltre che da tutto il mondo, ha contribuito alla rinascita evangelica ed ecclesiale, sociale e politica della nostra Nazione. E dunque un gesto anche di auspicio e speranza per la ripresa nella nostra terra piemontese, segnata da una crisi economica forte e dura che continua a pesare sulle famiglie e i giovani in particolare, sulle imprese, sulla schiera crescente di poveri”.
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