Si concludono, per questo 2021, con un appuntamento speciale i festeggiamenti del 150′ dell’Istituto Serafico di Assisi. Oggi, 13 dicembre 2021, si è svolta l’Udienza Speciale in Vaticano con Papa Francesco per il Serafico di Assisi. Un incontro che sancisce il forte legame tra il Santo Padre e il Serafico, nato fin dall’inizio del suo pontificato, quando il 4 ottobre 2013 iniziò il suo pellegrinaggio ad Assisi proprio con la visita all’Istituto. “Queste piaghe devono essere ascoltate”, con queste parole Papa Francesco tracciava il cammino del Serafico nella cura di bambini e ragazzi con fragilità, definendo quello che da 150 anni è il suo operato: “l’amore concreto”. “Andate avanti sulle orme dei Santi, mi auguro che il vostro lavoro abbia sempre il sapore e la letizia della missione. Il sorriso dei vostri ragazzi sarà per voi il sorriso di dio. Vi benedico di cuore e vi chiedo di pregare per me”, la conclusione del saluto del Santo Padre, che a braccio saluta il vescovo Sorrentino: “Lui è da per tutto, continua così Domenico”.
“Cari fratelli e sorelle – il saluto del Papa – grazie per questa visita, con cui avete ricambiato quella che vi feci nel 2013. Avete scelto di venire in questo 150′ anniversario della Fondazione e mi unisco alla vostra gioia e alla vostra festa. Il mio abbraccio va ai ragazzi, quelli che hanno potuto viaggiare e quelli rimasti a casa. Essi sono il centro della missione, accolgo anche chi li accompagna e chi offre un sostegno cordiale a questa grande opera e la rappresentanza dell’Istituto Casoria. È bello – il saluto del Pontefice – che i due istituti camminino guidati dalla stessa ispirazione ideale”.
Francesco ha confessato di ricordare “bene l’ora trascorsa con voi ad Assisi: L’incontro con i vostri ragazzi, che salutai uno per uno, mi fece rivivere, in qualche modo, quell’abbraccio agli ultimi che caratterizzò la vita di San Francesco. Egli si fece povero, sull’esempio di Gesù, per stare pienamente dalla parte degli ultimi. Il suo abbraccio a un lebbroso racchiude il senso di tutta la sua vita. Nel Testamento dice che proprio con quell’abbraccio cominciò la sua conversione. Nella sua carità creativa e generosa, non ci pensò due volte quando, in un pellegrinaggio ad Assisi, pregando davanti al Crocifisso, ne ascoltò la voce che, con un triplice “sì”, gli confermava l’ispirazione di fondare un istituto dedicato a ciechi e sordomuti, categorie a quel tempo prive del necessario sostegno sociale”.
Per Francesco, “La cosa più grande è lo spirito con coi vi dedicate a questa missione: ogni persona è preziosa, il suo valore dipende non da ciò che può dare, ma dall’essere persona. È importante guardare al disabile come uno di noi, al centro di cura e premura. È un’obiettivo di civiltà. Prendersene cura è uno scambio di doni: nel Vangelo troviamo un motivo per tutto questo. Siamo legati da un vincolo di fraternità, come ho voluto ricordare nella fratelli tutti firmata ad Assisi”.
“Tanti genitori – ha aggiunto Papa Francesco – trovano una nuova famiglia per i loro figli, il Serafico li sente parte integrante della comunità. I servizi dell’istituto assicurano a ciascuno un’assistenza personalizzata e premurosa, la logica del Serafico è l’amore, quello che si impara dal Vangelo e alla scuola di San Francesco e San Ludovico: l’amore che sa leggere negli occhi e nei gesti che trova ogni giorno la forza di ricominciare. La vita è sempre bella, anche con poche risorse: so che i vostri ragazzi sanno fare tante cose: artisti di radio, teatro pittura. Un loro sorriso vi ripaga di tante fatiche. In pandemia ci sono stati momenti difficili, ma il fatto che avete organizzato anche questo viaggio a Roma è insegno di impegno e di entusiasmo”.
La presidente Francesca Di Maolo ha portato i suoi auguri al Santo Padre – Il 13 dicembre 1969 Jorge Mario Bergoglio veniva ordinato sacerdote – e ricordato come “Siamo oggi davanti a lei con tutta la famiglia del Serafico, in occasione del 150 anni, con una rappresentanza di ragazzi e genitori, con persone che lavorano per loro, volontari e sostenitori. Siamo emozionati, commossi e grati per questo incontro. Il Serafico ha affrontato due guerre mondiali, terremoto e pandemia, che forse ha rappresentato la prova più difficile perché ha colpito i ragazzi. Nel nostro lungo percorso abbiamo avuto sempre chiaro quanto valga un essere umano, nonostante limiti e malattie. Siamo stati protagonisti di un viaggio in mare aperto spinti dall’amore e dalla fraternità”.
All’udienza speciale in Vaticano con Papa Francesco era presente tutta la famiglia del Serafico – con una rappresentanza dei ragazzi e dei loro genitori, di tutte le persone che lavorano per loro, dei volontari, dei sostenitori, dei padri Rogazionisti e delle suore Elisabettine Bigie, rappresentanti della città di Assisi e della Regione Umbria, insieme al Vescovo Mons. Domenico Sorrentino e ai frati francescani del Sacro Convento – che con grande commozione ha omaggiato la vita più fragile e indifesa attraverso canti, letture, l’esecuzione di brani di musica religiosa e la proiezione del docufilm Nella vita c’è la Vita, che racconta il Serafico attraverso gli occhi di Giorgio, un ragazzo ospite dell’Istituto, ma anche attraverso le voci e le testimonianze toccanti di genitori, medici, operatori e di tutto il personale che compone questa Opera storica.
L’arrivo di Papa Francesco è stato accolto da un’Ave Maria molto speciale, scritta da Mogol – che era presente all’udienza speciale in Vaticano con Papa Francesco – per i 150 anni del Serafico e cantata da Savino, uno dei ragazzi dell’Istituto, insieme all’educatore Luigi Petroni. Un omaggio toccante, che ha fatto da apertura ai discorsi della Presidente Di Maolo e del Santo Padre. Infine, dopo i saluti conclusivi, i ragazzi del Serafico insieme alla Presidente Di Maolo hanno consegnato in dono al Papa il foulard celebrativo realizzato dal maestro Claudio Cutuli e ispirato a una delle immagini simbolo dell’Istituto: la Casa, disegnata da alcuni dei suoi ragazzi, in cui l’ortica utilizzata per il filato rappresenta l’erba calpestata e disprezzata che trova sempre la forza di vivere, emblema che racchiude in sé la forza dei ragazzi del Serafico. E il disegno della Casa, con i bambini festosi abbracciati dalle mani di Gesù, che possono essere le mani di tutti noi, rappresenta l’amore compassionevole che vive da sempre nell’opera del Serafico.
All’udienza speciale in Vaticano con Papa Francesco era presente anche il sindaco di Assisi. “È una emozione e commozione indescrivibile – scrive su Facebook il sindaco Proietti – stare qui a nome della città. Li abbiamo accompagnati in tanti di noi amministratori, convinti sempre di più che costruire il futuro della città pensando a loro significa costruire una città migliore per tutti! Grazie a tutti gli operatori, gli amministratori, grazie alla Presidente Francesca Di Maolo, grazie alle suore, al nostro Vescovo, grazie ai ricercatori e ai medici, grazie alle famiglie. Grazie ragazze e ragazzi dell’Istituto Serafico e Casoria, ‘inno alla vita’ di Assisi!”. “Sono stati momenti bellissimi e carichi di emozione quelli trascorsi al cospetto del Santo Padre che ha avuto parole di grande attenzione verso i nostri ragazzi, verso le tante persone che portano nell’anima i segni della sofferenza a causa di disabilità fisiche, psichiche e sensoriali”, le parole del sindaco di Assisi, Stefania Proietti. Papa Francesco ha ricordato la visita del 2013 quando a pochi mesi dall’elezione al soglio pontificale venne al Serafico a toccare “le piaghe di Gesù” e abbracciò uno per uno tutti gli ospiti.
Nel suo discorso tra l’altro il Pontefice ha ricordato come, oltre ai benefattori privati, “lo Stato e la pubblica amministrazione devono fare la loro parte. Non si possono lasciare sole tante famiglie costrette a lottare per sostenere dei ragazzi in difficoltà, con la grande preoccupazione del futuro che li attende quando non potranno più seguirli”. E il sindaco spiega che “Il richiamo alla responsabilità delle istituzioni lo sentiamo tutti i giorni, abbiamo messo al primo punto della nostra attenzione amministrativa le persone deboli, i poveri, i fragili, e continueremo a farlo con sempre più impegno e forza. Un grazie ancora all’Istituto Serafico e al Casoria che rappresentano un modello esemplare nella riabilitazione, nella ricerca e nell’assistenza per bambini e adulti sofferenti; entrambe le opere sono una grande casa che abbraccia la vita e alimenta la speranza. Assisi è una città messaggio, è il centro mondiale della spiritualità, è la patria dei valori francescani della pace e della fraternità, da un secolo e mezzo ospita l’Opera di San Ludovico dove l’accoglienza degli ultimi è realtà”. C’erano anche i Priori Serventi 2022, per una giornata all’insegna della solidarietà in linea con lo spirito Cristiano e di carità che caratterizzano la Prioranza. La presidente dell’Istituto Serafico Francesca Di Maolo, ha detto che “è stata una giornata ricca di contenuti anche per i Priori Serventi e il loro spirito di servizio.”
FOTO © Mauro Berti-AssisiNews
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