(Flavia Pagliochini) L’impegno dei giovani a cambiare l’economia culmina nella firma di un patto con il Papa. Oggi è il grande giorno di The Economy of Francesco, un punto di partenza verso un’economia più a misura d’uomo ma anche di arrivo, un fare il punto dopo anni di lavori, discussioni e incontri online che si sono succeduti dall’appello di Francesco nel 2019 per un’economia più giusta ed equa. “La situazione è tale che non possiamo soltanto aspettare il prossimo summit internazionale: la terra brucia oggi, ed è oggi che dobbiamo cambiare, a tutti i livelli”, ha detto Francesco nel discorso che ha preceduto la stipula con i giovani un patto per cambiare l’economia. (Continua dopo il video)
Francesco è ad Assisi per la sesta volta, l’ottava in Umbria: è decollato dall’eliporto del Vaticano, per atterrare mezz’ora dopo nel piazzale antistante il Pala-Eventi di Santa Maria degli Angeli. Al Pala eventi è stato accolto da una rappresentanza dei giovani partecipanti all’evento, cinque giovani dei cinque continenti (sono Agustina Brizuela, Sohan Francis Patrick, Maria Jordet, Sadia Mariano, Mozambico e Brandon Kengmana, e arrivano rispettivamente da Argentina, Sri Lanka, Norvegia, Mozambico e Nuova Zelanda) in rappresentanza di tutto il popolo di Eof. A seguire, il Santo Padre ha salutato il cardinale Michael Czerny, Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale (il Dicastero patrocina l’organizzazione di EoF); suor Alessandra Smerilli (Segretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale), il cardinale Gualtiero Bassetti, il vescovo di Perugia-Citta della Pieve, monsignor Ivan Maffeis, Donatella Tesei, presidente Regione Umbria; Armando Gradone, Prefetto di Perugia, Stefania Proietti, sindaco di Assisi, Cristian Betti, vice presidente della Provincia di Perugia; i due membri del Comitato Organizzatore dell’Evento: Luigino Bruni (economista, direttore scientifico di EoF); Francesca di Maolo (Presidente Istituto Serafico); e i rappresentanti delle Famiglie Francescane di Assisi, della Pro Civitate Christiana, della Fondazione del Santuario della Spogliazione e altri membri dello staff organizzatore. Non è mancato un saluto alle persone che hanno lavorato all’evento.
Alle 10 il Santo Padre ha raggiunto il palco per l’incontro con i giovani, apertosi con un momento artistico-teatrale basato sul versetto “Sentinella quanto resta della notte” (Is 21,11). Il Santo Padre ha successivamente raggiunto il palco per l’incontro con i giovani, apertosi con un momento artistico-teatrale animato dal gruppo musicale Nyado con sul palco delle delegazioni di giovani: si tratta Egide, Rwanda; Thomas , Taiwan, insieme a Magali (Argentina), Viory (Filippine), Matheus (Portogallo) e Tommaso (Italia); Olena – (Ucraina) accompagnata da Jenvieve (Siria); una ragazza afghana accompagnata da Noluthando, Serena; Francesco accompagnato da Vittoria, Lilly, Raissa; Giovani indigeni – Barbara e Elis (Brasile), accompagnato da Hilu (Perù), Samuel (Kenya); Rebecca (Costa D’Avorio), Javier (Spagna) accompagnato da Antonia (Croazia), Andrei (Brasile) e Mateusz (Polonia); ed Erjon accompagnato da Alba e Andrea.
I DOCUMENTI: LE TESTIMONIANZE – IL DISCORSO DEL PAPA – IL PATTO CON I GIOVANI
Dopo il benvenuto e l’introduzione, sono seguite le testimonianze di Serena Ionta, studentessa di dottorato in Economia (Italia), Facundo Pascutto, del progetto «Cien Asís» (Argentina), Henri Totin, direttore esecutivo di Jevev (Benin), Lilly Ralyn Satidtanasarn, attivista per l’ambiente (Thailandia), Samuel Lekato, economista (Kenya), una attivista per i diritti delle donne (Afghanistan), Mateusz Ciasnocha, contadino e co-fondatore delle Farm di Francesco (Polonia) e Andrea, giovane detenuto e studente di Fisica che ha parlato del valore del lavoro nella sua vita all’interno dell’istituto di pena. Poi il discorso del Santo Padre e alle 11.30, al termine dell’incontro, la firma del Patto di Francesco con i giovani che comprende anche i dodici impegni elaborati al termine di venerdì, giornata di lavoro nei villaggi. (Continua dopo il video)
Nel suo discorso in italiano e con numerosi fuori programma a braccio – “Se non avete niente da dire fatevi sentire e fate chiasso, non lasciateci tranquilli” – il Pontefice ha ricordato ai giovani di dare vita che “Una nuova economia, ispirata a Francesco d’Assisi, oggi può e deve essere un’economia amica della terra – sottolinea il Pontefice – e un’economia di pace. Si tratta di trasformare un’economia che uccide in un’economia della vita, in tutte le sue dimensioni. Ho apprezzato la vostra scelta di modellare questo incontro di Assisi sulla profezia”. “Non dimenticatevi del lavoro, non dimenticatevi dei lavoratori”, l’appello del Papa ai giovani del patto per cambiare l’economia. “Il lavoro è già la sfida del nostro tempo, e sarà ancora di più la sfida di domani. Senza lavoro degno e ben remunerato i giovani non diventano veramente adulti, le diseguaglianze aumentano. A volte si può sopravvivere senza lavoro, ma non si vive bene. Perciò, mentre create beni e servizi, non dimenticatevi di creare lavoro, buon lavoro, lavoro per tutti”.
Ma la sostenibilità deve anche essere quella delle “relazioni delle persone” che “si stanno impoverendo. Soprattutto in Occidente, le comunità diventano sempre più fragili e frammentate. La famiglia, in alcune regioni del mondo, soffre una grave crisi, e con essa l’accoglienza e la custodia della vita. Il consumismo attuale cerca di riempire il vuoto dei rapporti umani con merci sempre più sofisticate – le solitudini sono un grande affare nel nostro tempo! – ma così si genera una carestia di felicità”. Per quello il patto per cambiare l’economia è anche un impegno dei giovani: “Quando un giovane vede in un altro giovane la sua stessa chiamata, e poi questa esperienza si ripete con centinaia, migliaia di altri giovani, allora diventano possibili cose grandi, persino sperare di cambiare un sistema enorme e complesso come l’economia mondiale. Voi giovani, con l’aiuto di Dio, lo sapete fare, lo potete fare; i giovani l’hanno fatto altre volte nel corso della storia”, ha detto ancora. Il Papa ha anche sottolineato che “quando alla comunità civile e alle imprese mancano le capacità dei giovani è tutta la società che appassisce, si spegne la vita di tutti. Manca creatività, manca ottimismo, manca entusiasmo. Una società e un’economia senza giovani sono tristi, pessimiste, ciniche. Ma grazie a Dio voi ci siete: non solo ci sarete domani, ma ci siete oggi; voi non siete soltanto il ‘non ancora’, siete anche il ‘già’, siete il presente”.
Alcuni impegni del patto per cambiare l’economia sono anche personali e racchiusi in una giara che ricorda quella delle nozze di Cana, decorata dai giovani dell’istituto Serafico: “Da sempre è un’icona di rinnovamento, ed è proprio tenendo presente questa simbologia che è stata scelta una giara per accogliere gli impegni dei giovani davanti al Santo Padre durante l’evento The Economy of Francesco”, spiegano dall’Istituto presieduto da Francesca Di Maolo. L’Istituto Serafico ha deciso di far sentire, in occasione di The Economy of Francesco, una voce diversa: quella di chi ha più difficoltà a farsi ascoltare, ma che fa capire l’importanza di superare un approccio incardinato soltanto su risorse e profitti. “Dalla parte dei fragili – conclude Di Maolo – si maturano nuove visioni capaci di dare slancio a un rinnovamento reale della società e dell’economia. Penso, tra i tanti luoghi della fragilità, al mondo della malattia”. Dopo i saluti ai giovani e ad alcuni lavoratori, il Santo Padre ha raggiunto il piazzale dove è atterrato l’elicottero e, dopo aver salutato le tante persone e i bimbi che lo attendevano, è poi decollato alla volta del Vaticano.Dopo aver salutato alcuni fedeli e bimbi assiepati dietro le transenne, il Pontefice è ripartito alla vola del Vaticano. (Continua dopo il video)
Imponente anche il dispositivo di sicurezza, nel giorno del patto per cambiare l’ecomomia. Al fine di assicurare la sicurezza dell’evento, la Questura – come concordato in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica – ha predisposto un importante dispositivo finalizzato a prevenire minacce di natura terroristica, turbative per l’ordine pubblico o azioni che potessero, in qualsiasi modo, mettere in pericolo l’incolumità del Santo Padre, delle personalità presenti e dei partecipanti all’evento. I servizi hanno visto impiegati gli artificieri della Polizia di Stato che, unitamente ai cinofili antiesplosivo, hanno assicurato le bonifiche preventive delle zone interessate allo svolgimento dell’evento, con particolare riguardo ai tombini, agli armadi telefonici, alle cabine elettriche e ai cestini dei rifiuti, luoghi sensibili che potrebbero essere utilizzati per celare oggetti pericolosi.
Il servizio di Ordine Pubblico ha visto impiegati, sotto la direzione di un dirigente della Questura, coadiuvato da altri cinque funzionari, oltre agli artificieri e cinofili, anche equipaggi dedicati della Polizia di Stato, della Polizia Postale e delle Comunicazioni, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Locale e Provinciale, oltre agli operatori del Reparto Mobile, del Battaglione dell’Arma dei Carabinieri, degli equipaggi del Reparto Volo della Polizia di Stato, del Gabinetto Provinciale della Polizia Scientifica e della Digos. Importante è stato anche il contributo della Polizia Stradale e della Polizia Ferroviaria che, attraverso un attento monitoraggio delle vie d’accesso alla città e della Stazione di Assisi – vicina al Teatro Lyrick – hanno garantito la sicurezza dei partecipanti arrivati in città, evitando il minimo disagio per l’arrivo e per la circolazione.
I servizi hanno visto in campo anche gli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Umbria-Marche che, hanno effettuato dei controlli – sia statici che dinamici – nelle varie zone interessate dalla manifestazione. L’evento ha visto altresì la partecipazione delle UOPI – Unità Operative di Pronto Intervento – e delle API – Aliquote di Pronto Intervento che, unitamente ai reparti territoriali, concorrono al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica, anche al fine di prevenire azioni violente o di matrice terroristica. Questi reparti concorrono, inoltre, ai dispositivi di prevenzione generale attuati dalle Questure attraverso attività di vigilanza dinamica o di stazionamento a protezione di obiettivi a particolare rischio di minaccia terroristica, gestendo anche eventi di criminalità, ancorché non riferibili a contesti terroristici, ove sia gravemente compromessa la sicurezza delle persone e degli altri operatori delle Forze dell’Ordine.
Foto e alcuni video redazione Assisi News
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