“Orme da seguire – profumo avvolgente di vento” (Shiki, 1867-1902): un haiku è stato di ispirazione per il titolo della stagione teatrale 2023-2024 del Piccolo Teatro degli Instabili. “Questa immagine – ha spiegato Fulvia Angeletti, direttrice artistica della struttura – per me è Teatro nel suo essere esplosione di sensi e di senso: avvolgente perché coinvolge tutto il nostro essere, ma leggero e potente come il “vento” che soffia. E poi mi fa pensare al tempo…un’orma si colloca nel passato, il suo seguirla rappresenta il futuro, mentre la visione degli spettacoli è il presente, il famoso “qui e ora” che solo il Teatro può farci (ancora) vivere”.
“E sono gli Artisti – continua – gli “aedi” del nostro tempo che con le loro parole e i loro “canti”, ci lasciano tracce, passi da seguire: essi sono coloro che danno vita alle storie e alle persone che davvero ci donano un esempio, un pensiero, una luce che accompagna. Spesso sono le figure o le vite più invisibili, altre volte sono grandi Donne e grandi Uomini che hanno fatto di un loro sogno, una realtà. ‘Orme da seguire’ è anche un atto di responsabilità, scegliere di percorrere una strada che è stata già tracciata da chi ha avuto il dono della lungimiranza, della visione del bene collettivo. Bene che è raggiungibile solo seguendo le orme di chi cammina – in questo momento e sempre – verso la Pace”. (Continua dopo il video dell’intervista – link diretto)
La stagione teatrale 2023-2024 del Piccolo Teatro degli Instabili parte il 19 Novembre alle 21.15 con “…Fino alle stelle!”, una commedia musicale romantica, commovente e al contempo esilarante dal sapore tipicamente nostrano di e con: Agnese Fallongo e Tiziano Caputo, per la regia di Raffaele Latagliata. “E mica ti cade dal cielo, sai? La felicità, quella… te la devi conquistare”! Così Tonino, cantastorie siciliano dall’animo poetico, musicista istrionico e affabulatore, convincerà Maria, fanciulla dal temperamento apparentemente mite ancora ignara del suo straordinario talento, a seguirlo in un’impresa a dir poco improbabile: scalare l’intero stivale alla ricerca di fama e gloria per arrivare…FINO ALLE STELLE! Un sogno ardito e un po’ folle, soprattutto considerandone il punto di partenza: la strada. Soprattutto negli anni ’50. Soprattutto in Sicilia. Soprattutto senza un soldo in tasca. Ma talvolta è necessario avere il coraggio di sfidare la sorte per cercare di realizzare i propri sogni, anche a costo di apparire degli illusi.
Il 30 novembre alle 21.15 è la volta de La Difficilissima Storia della Vita di Ciccio Speranza. Ciccio Speranza è un ragazzo grasso, ma leggero, con un’anima talmente delicata, che potrebbe sembrare quella di una graziosa principessa nordeuropea. Ciccio Speranza vive in una vecchia catapecchia di provincia dove si sente soffocare, come una fragile libellula rosa in una teca di plexiglass opaco. Ciccio Speranza ha un sogno troppo grande per poter rimanere in un cassetto di legno marcio: vuole danzare. In una sperduta provincia di un’Italia sperduta, la sperduta famiglia Speranza vive da generazioni le stesse lunghissime giornate. Sebbastiano è il padre di Ciccio, violento e grave come un tamburo di pelle di capra in un concerto di ottavini. Dennis è il fratello di Ciccio, con un’apertura mentale di uno che va a Bangkok e spacca tutto perché non sanno fare pasta, patate e cozze. Solo, in fondo, nella sua fragilità, Ciccio vuole scappare da quel luogo che mai ha sentito come casa. Attraverso il suo gutturale linguaggio, il suo corpo grassissimo e il suo sogno impacciato, il nostro protagonista, in tutù rosa non smetterà mai di danzare, raccontandoci la sua vita così come la desidera. Con Damiano Spitaleri, Alberto Gandolfo e Federico Bizzarri, di Alberto Fumagalli per la Ludovica D’Auria e Alberto Fumagalli e la coproduzione di Società per Attori/Accademia Perduta Romagna Teatri.
Il 12 dicembre la stagione teatrale 2023-2024 del Piccolo Teatro degli Instabili continua con The Handmaid’s Tale – Il Racconto dell’Ancella; Il racconto dell’ancella è un romanzo distopico scritto nell’85 della canadese Margaret Atwood, tornato alle cronache per il grande successo della serie televisiva “The Handmaid’s Tale”. Attraverso il ritrovamento di una confessione registrata, siamo rapiti dal racconto di un’ancella. Non sappiamo da dove ci parli, quale luogo e quale tempo, ma riconosciamo che parla proprio a noi, donne e uomini di questa società contemporanea. L’ancella porta in sé l’urgenza della domanda che brucia, la nostra responsabilità. Ci interroga sulla libertà, su ciò che ne facciamo e soprattutto su quale sia realmente la libertà delle donne. (…) Lo spettacolo è nato l’8 marzo 2018, in occasione della Giornata della donna per il “Teatro di Radio3”, con una diretta dalla sala A di via Asiago a Roma, a cura di Laura Palmieri. Con Viola Graziosi, tratto dal romanzo di Margaret Atwood, di Loredana Lipperini e musiche originali di Riccardo Amorese per la regia di Graziano Piazza; produzione Teatro delle Città.
Il 28 dicembre è la volta di ABC del Natale, spettacolo del Teatro Ragazzi consigliato da 4 anni in su. Siamo in una stalla, una stalla famosa, e quei due animali sono proprio loro: l’Asino e il Bue, con tanto di coda e orecchie. Da più di duemila anni tengono aperte le porte della loro casa e scaldano esseri umani grandi e piccini raccontando loro storie, belle e antiche. Racconto dopo racconto, Asino e Bue si accorgono che ogni parola detta, ogni personaggio evocato, pur così antico e famoso, non sempre viene riconosciuto dai piccoli spettatori che li circondano. E’ l’occasione quindi per tornare alle basi, per spiegare tutto daccapo, giocando con le parole e trovando modi originali e divertenti per far conoscere tutto, o quasi, di quel gran mistero. Partendo dalle cose più semplici, dall’ABC, per costruire, assieme, un alfabeto del Natale. Con Alessandro Calabrese che ha ideato anche gli strumenti musicali e che con Antonio Panice li suona dal vivo, questo spettacolo della stagione teatrale 2023-2024 del Piccolo Teatro degli Instabili ha la scenografia e ideazione costumi di Giuseppe Luzzi realizzati da Laura Montefusco per la regia di Angelo Facchetti e produzione del Teatro Telaio.
Il 4 gennaio 2024 alle 21.15 tocca a La Moglie Perfetta. Una lavagna in scena, uno sgabello, qualche sedia, una donna vestita anni ’50, ci racconta la storia di una ragazza giovane e piena di sogni, in un mondo vecchio quanto un cartellone pubblicitario ormai sbiadito; la stessa donna diventa poi la docente di un singolare corso di comportamento e buone maniere: il suo è un seminario intensivo (solo per donne) di preparazione al matrimonio dal titolo “Si può far”. La moglie perfetta è uno spettacolo con tanti personaggi e una sola attrice che va a raccontare con ironia e black humor, un mondo che assomiglia anche troppo al nostro: la narrazione, che passa da un personaggio all’altro senza interruzione e senza uscite di scena, segue la storia della vita d’una donna come tutte, piena di sogni e di paure, e porta lo spettatore, con una comicità a volte sfacciata a volte con delicata ironia a guardarsi dentro e a rivedere attraverso una, la storia di tante. Di e con Giulia Trippetta che firma anche la regia, lo spettacolo ha musiche composte da Andrea Cauduro ed è una produzione Fattore K.
L’11 gennaio alle 20,30, il 12-13 gennaio stesso orario e il 14 gennaio dalle 13.30 il programma della stagione teatrale 2023-2024 del Piccolo Teatro degli Instabili propone Matrimonio d’Inverno. 26 spettatori attorno a un tavolo, nella nostra cucina, e noi che prepariamo il pranzo del nostro matrimonio. “Matrimonio d’inverno” è il diario della nostra vita quotidiana, mia e di Paola, scritto durante l’inverno 2008-2009, dopo 20 anni di vita in campagna e 10 di teatro fatto in giro per l’Italia e l’Europa. Ma è anche il racconto del nostro amore e dell’amore che ci lega alle Ariette, ai nostri campi e ai nostri animali, agli amici e ai compagni di vita. Amore per il teatro, la cucina, l’agricoltura. Amore per il tempo che passa e trasforma la vita, i corpi, i pensieri e i sentimenti. È uno spettacolo intimo e delicato, fragile e sincero. È fedele alla nostra poetica e coerente con le scelte che abbiamo fatto nel corso dei 20 anni di quella che io chiamo la nostra “seconda vita”. Spettacolo con Cena/Pranzo per numero limitato di spettatori, con Paola Berselli, Maurizio Ferraresi e Stefano Pasquini, di Paola Berselli e Stefano Pasquini che cura anche la regia; produzione, Teatro delle Ariette.
Il 21 gennaio alle 17 è la volta di Viaggio di Psiche, tratto da Amore e Psiche di Apuleio, narra le peregrinazioni dell’Anima per riuscire a congiungersi con l’Amore. Ancora oggi questa storia, in cui i significati nascosti e palesi si aprono a mille interpretazioni (mistiche, psicoanalitiche, letterarie, esoteriche…), affascina il pubblico. Psiche per la sua bellezza è adorata da tutti, ma nessuno entra in una vera relazione d’amore con lei che si sente fredda, triste e sola. La sua immagine idolatrata, sfruttata in vario modo, finisce per sostituire il culto di Afrodite finché la dea decide di punire la stoltezza umana facendo innamorare la ragazza di un mostro… ha inizio così la tribolata iniziazione di Psiche all’Amore. Di e con Sista Bramini, tratto da Amore e Psiche di Apuleio, lo spettacolo vanta la musica elettronica originale di Giovanna Natalini ed è una co-produzione OThiasos TeatroNatura e Pianpicollo Selvatico Cantieri Immateriali.
A febbraio la stagione teatrale 2023-2024 del Piccolo Teatro degli Instabili propone trer spettacoli: si parte il 4 alle 17 con Emmipiacevavivere, un testo originale e inedito, scritto di getto nel 2017, a seguito di un fatto di cronaca. Uno di quei fatti in cui la realtà, si dice, sconvolge anche la più fervida immaginazione. Si potrebbe dire sinteticamente che il tema centrale sia la violenza contro le donne. Ma, limitarsi a una sintesi tematica generica, rischierebbe di non tenere in considerazione – come troppo spesso, purtroppo, avviene in casi del genere – il giusto punto di vista. Il punto di vista di un essere umano che non solo subisce un oltraggio violento alla sua umanità, ma si trova poi ad affrontare un’ulteriore violenza “sociale” protratta dall’omertà diffusa, dal giudizio sommario, da una giustizia lacunosa e dal senso di colpa lasciato cadere addosso come un’onta che spetta alla vittima anziché al carnefice. Il testo, per questo, sceglie un punto di vista preciso: quello di chi la violenza la subisce. Lo spettacolo si svolgerà a Palazzo Bartocci Fontana, Via S. Francesco, 8 – Assisi. Con Caroline Baglioni, testo e regia di Michelangelo Bellani, musiche originali composte ed eseguite da Francesco Federici, una produzione Baglioni / Bellani.
Il 15 tocca a Pulcinella: Oltre cento anni fa Igor Stravinskij compose un’opera per il Balletto “Pulcinella”, andato in scena all’Opera di Parigi nel 1920, ispirandosi a musiche inedite di G.B.Pergolesi, in collaborazione con grandi artisti dell’epoca come Picasso, Massine e Djagilev. A partire dal balletto di Massine, Giorgio Donati rielabora e mette in scena un’opera teatrale con un Pulcinella protagonista assoluto della storia, facendoci rivivere in maniera ironica e rocambolesca le sue bizzarre avventure. Vicende amorose e drammatiche si alternano in un’evocata atmosfera napoletana dove compaiono personaggi come Arlecchino, Tartaglia o il Capitano che conducono per mano il pubblico nelle tipiche situazioni comiche e paradossali della Commedia dell’Arte. La fisarmonica di Sandro Paradisi e la voce e le tammorre di Mariangela Berazzi, anch’essi protagonisti della storia, addolciscono e sottolineano le surreali peripezie di Pulcinella con onirici momenti musicali. Con Giorgio Donati, Sandro Paradisi e Mariangela Berazzi, musiche di Igor Stranvinskij e Sandro Paradisi, testo e drammaturgia di Giorgio Donati che cura anche la regia con Giovanni Calò.
Il 24 febbraio infine Secondo Pinocchio, nell’ambito di A Teatro Ragazzi e con Birba chi legge, consigliato da tre anni in su. Pinocchio, legato al collo da una catena, ulula al pari di un cane. Alle sue spalle, il burattinaio lo libera ricordandogli che la scena che lo vede braccato dal contadino è stata tolta dal copione. Dal principio si chiarisce quale sarà la cifra dello spettacolo: la finzione è scenicamente dichiarata. Questo permetterà al protagonista di vivere apertamente una relazione giocosa e spontanea con gli animatori. Pinocchio decide di raccontare alcune parti della sua storia e di rappresentarne altre, usando come controfigura una marionetta di legno, che nascerà in una delle prime scene, quando il falegname Geppetto, creerà il suo straordinario figliuolo, già dispettoso e pieno di vita. Quest’ultimo per andare incontro al babbo, affronterà il mare in tempesta scampando alle fauci del pescecane; approderà naufrago sull’isola delle api industriose, dove incontrerà il suo doppio, con il quale parlerà in segreto, come davanti allo specchio. Presto, gli affanni del padre saranno simili a quelli dei due animatori che si ritrovano a correre dietro Pinocchio e a fare mille raccomandazioni puntualmente trasgredite dal monello di legno. Gli animatori sono anche interpreti di alcuni personaggi come il gatto e la volpe, il guidatore del carro e la fatina che prepara la medicina. Attraverso l’utilizzo degli espedienti teatrali appena descritti, le emozioni e i sentimenti di questa bella storia, sono continuamente attraversati, facendone affiorare l’aspetto paradossale, che suscita ilarità, e al tempo stesso realistico, capace di commuovere. A mettere in scena questo spettacolo, di e con Daria Paoletta e Raffaele Scarimboli, è la Compagnia Burambò – Teatro di figura e narrazione.
Il Sogno di Tartaruga è il titolo della fiaba africana in scena il 9 marzo, nell’ambito di A Teatro Ragazzi e con Birba chi legge, consigliato da 4 anni in su. Tartaruga fece un sogno. Sognò un albero che si trovava in un luogo segreto. Sui rami dell’albero crescevano tutti i frutti della terra: banane, datteri, noci di cocco, meloni, miglio, patate dolci, manioca e tanti altri. Tartaruga raccontò il suo sogno agli altri animali, ma tutti risero. “E’ solo un sogno”, dicevano. “No”, replicò Tartaruga,” sono sicura che esiste davvero. Andrò da Nonna Koko e lei saprà dirmi dove cresce”. “Aspetta! Andrò io, tu sei troppo lenta!”, disse la scimmia. E si mise in viaggio. Ma ai sogni occorre credere fino in fondo perché si avverino. E soprattutto non bisogna avere fretta! Tartaruga tutto questo lo sa molto bene. E Tartaruga aspettò con la sua nota pazienza, così alla fine… Il racconto di questo albero meraviglioso viene dall’Africa, un continente che tutti sogniamo, una terra che immaginiamo piena di colori, di suoni e ritmi, di una natura esuberante e vitale. Ed è così che vogliamo raccontare la storia, con vivacità e tanta musica, come in un sogno. Di e con Andrea Lugli (anche regista), Mauro Pambianchi (che cura le musiche) e Stefano Sardi, con la collaborazione alla parte narrativa di Roberto Anglisani, produzione Il Baule Volante
Il 15 marzo alle 21.15 Mani di Sarta, il dialogo intimo tra Andrea Di Palma e la nonna Maria, su quanto successo nella Valle del Sacco dagli anni ’50 fino ad oggi, un dialogo tra i vivi e i morti, per ricostruire il volto di quel territorio e provare a rammendare quegli squarci profondi che l’hanno stravolta così intimamente. Si tratta inoltre del primo spettacolo teatrale che racconta un disastro ambientale, che fino ad oggi ha potuto contare su poca rilevanza mediatica, politica e d’opinione per una vicenda di enorme portata, interessando ben 70 km e 19 comuni diversi del Centro Italia. Con Andrea Di Palma, anche autore dei testi insieme a Federica Ponza con Francesco Cellitti e Giacomo Gatto e scenografia di Claudia Morini. La produzione è di Associazione Culturale Madeinterraneo
Il 5 aprile chiude Ambosmundos, un quartetto nato nel 2020 e diretto da Matteo Castellan che propone, in una scaletta che comprende brani originali e musiche di grandi autori (Antonello Salis, Sivuca ed Enrico Rava tra gli altri), una peculiare sintesi tra world music e linguaggio jazz: tra echi di Brasile, Argentina, Francia, Spagna e suggestioni balcaniche si snoda un suggestivo viaggio tra i suoni del mondo. Con fisarmonica di Matteo Castellan, violino Pietro Ballestrero, chitarra acustica Giulia Subba e percussioni Adriano De Micco.
Programma molto ricco come sempre anche per quanto riguarda le altre attività proposte dal Piccolo Teatro degli Instabili, come i Laboratori di Teatro per adulti dal titolo “Fuga senza fine” a cura di Francesco “Bolo” Rossini e Samuele Chiovoloni, il Laboratorio per Ragazzi “Crisalidi” (dai 13 ai 17 anni) a cura di Massimiliano Burini, , il Laboratorio per Bambini “Piccoli attori crescono” (da 6 a 12 anni) a cura di Giulia Zeetti con la collaborazione di Claudia Rossetti e il nuovissimo Laboratorio di Scrittura scenica “Scrivere i Giganti” a cura di Caroline Baglioni e Michelangelo Bellani. Il 2024 porterà poi altre novità, Workshop intensivi e la seconda edizione di “InstabiLibri – Merende letterarie”. Infine, oltre alle vantaggiose formule di Abbonamento a 6, 4 o a 3 spettacoli, tutti gli Under 30, gli over 65 e i partecipanti ai Laboratori potranno accedere alla riduzione sul prezzo del biglietto degli spettacoli della Stagione 2023/24. Per tutte le informazioni, 075 816623 – info@teatroinstabili.com – www.teatroinstabili.com
Foto ©️ Mauro Berti, gruppo editoriale Assisi News
(La stagione teatrale 2023-2024 del Piccolo Teatro degli Instabili è uno degli sponsor del gruppo editoriale Assisi News)
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