C’è anche un po’di Assisi nella storia de Il Padrino, filn capolavoro uscito giusto 50 anni fa, il 15 marzo 2022. La sposa di Michael Corleone (Al Pacino) è infatti Simonetta Stefanelli, uno dei volti più importanti del cinema degli anni ’70, protagonista di Non commettere atti impuri, film girato nella città serafica. E che proprio dal set assisano venne ‘rapita’ per una settimana di riprese in Sicilia.
Proprio nel 1972, ad appena sedici anni, divenne famosa per il ruolo di Apollonia Vitelli, moglie di Michael Corleone, protagonista de Il Padrino. E oggi, dalle colonne del Corriere della Sera, l’attrice ritirasi prestissimo dalle scene e diventata nel frattempo stilista e nonna, racconta quello che è stato il suo ruolo più iconico nel mondo del cinema. “Non sapevo chi fossero Coppola e Al Pacino, conoscevo solo Marlon Brando, ne ero pazza. Quando mi offrirono la parte e mi dissero che il padrino era lui, pensai a uno scherzo. Né lui era sul set in Sicilia. Non mi accorsi di niente, girai per una settimana, fu una cosa lampo: io vedo Al Pacino, lo sposo, vengo uccisa. Non avevo idea di che altro ci fosse nel film”.
La scelta da parte della regia fu casuale e, come detto, coinvolge la città serafica. Ad Assisi veniva infatti girato Non commettere atti impuri di Giulio Pietroni dove Simonetta Stefanelli interpreta una vicina di casa che fa innamorare Dado Crostarosa, il figlio di Luciano Salce. “Avevo 16 anni, stavo su un set ad Assisi e si presentò un aiuto regista di Coppola. Mi scrutò come se mi facesse le radiografie, poi disse: tu domani parti per Taormina, ne ho già parlato ai tuoi agenti e a tua mamma. Mi sono trovata su un aereo con solo le pagine del libro di Mario Puzo sul mio personaggio e che non capivo bene, perché Apollonia era un po’ smaliziata sull’amore mentre io ne ero a digiuno, non avevo mai avuto una storia. Il giorno dopo, stavo già girando l’incontro in campagna con Al Pacino”, le parole al Corriere della Sera.
Anche in un intervista del 2018 la Stefanelli che oggi fa la stilista – dice che “le riprese della sua parte ne Il padrino, durarono una settimana a Taormina. La parte la imparai in un’ora in aereo”. Per lei, che al tempo aveva solo 17 anni, la convocazione di Coppola “fu una notizia che mi fece quasi svenire, perché mi dissero che avrei girato un film con il mio mito, Marlon Brando. Incontrai Coppola in un bar vicino ad Assisi, dove stavo girando il mio primo film da protagonista, e mi presentai con una gonnellina e con la coda di cavallo. Ordinai un caffè, mi sembrava un gesto da adulti. Ottenni la parte ma Brando non lo vidi mai”.
© Riproduzione riservata