Nuove strade, iniziative e opportunità per lo sviluppo del turismo sostenibile in Umbria. Nei giorni scorsi dieci Comuni umbri hanno firmato un protocollo per il potenziamento dell’Ippovia slow sulla Via di Francesco. Tra i “turismi” che stanno crescendo negli ultimi anni e che, secondo quanto è stato sottolineato durante l’incontro, “non ha avuto flessioni neanche durante il post terremoto” c’è infatti quello a piedi ed ora anche a cavallo. Obiettivo, quindi, è di offrire, dopo il percorso a piedi e in bicicletta, agli appassionati del mondo equestre, ma anche di un turismo slow, una nuova modalità di fruizione sostenibile e a basso impatto ambientale della Via di Francesco.
Oltre a Sviluppumbria, Regione, Consorzio Francesco’s Ways e ai sindaci dei Comuni già firmatari del progetto “Ippovia slow sulla Via di Francesco” (Valfabbrica, capofila, Assisi, Gubbio, Nocera Umbra) erano presenti anche quelli dei Comuni che hanno aderito all’estensione del protocollo d’intesa(Pietralunga, Foligno, Spello, Campello sul Clitunno, Trevi, Spoleto). Altri Comuni – è stato osservato – sono interessati a seguire questo percorso comune e ad aderire al progetto di dell’Ippovia slow sulla Via di Francesco. Entro settembre 2018 dovrebbero così unirsi anche Citerna, Città di Castello, Perugia, Bastia Umbra, Scheggino, Arrone, Ferentillo, Terni, Stroncone.
Oltre alla via da percorrere a piedi e non solo (percorso iniziato ad allestire nel 2008 e di 223 chilometri che si estendono a 327 con le varianti, infrastruttura attualmente in fase di sistemazione anche con una nuova segnaletica), per l’Ippovia slow sulla Via di Francesco, oltre 50 chilometri con un “prototipo di percorso” che tocca Gubbio, Valfabbrica, Assisi e Nocera Umbra, si tratta quindi di un nuovo inizio per il potenziamento di percorso e di servizi (c’è anche l’idea di rendere alcuni tratti accessibili ai disabili). I comuni interessati – è stato inoltre spiegato – si impegnano anche ad individuare all’interno del territorio di competenza i percorsi da poter percorrere a cavallo sicuri e ben segnalati, a indicare percorsi alternativi storici, culturali ed enogastronomici presenti sui territori attraversati dall’ippovia e a mettere in rete tutte le informazioni utili all’accoglienza dei cavalieri e degli accompagnatori. L’Umbria, inoltre, potrebbe ottenere fondi anche dalla partita dei cammini spirituali in Italia che vale – a livello nazionale – 20 milioni di euro messi a disposizione dal governo. Ma per la manutenzione ordinaria, ha aggiunto rivolgendosi ai Comuni, “ognuno dovrà fare il suo pezzettino”.
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