“L’Umbria si rimette in Moto ha dato riscontri significativi; in particolare, grazie ai social, ha comunicato la situazione di normalità che c’è in gran parte del territorio regionale non toccato dal sisma”. Lo dice l’assessore Eugenio Guarducci alla Nazione in edicola stamattina.
Se le presenze non sono state le 30.000 sperate e gli operatori turistici, soprattutto quelli del settore alberghiero, si attendevano numeri maggiori in termini di pernottamenti, Guarducci ricorda che l’obiettivo, in primis, era dare l’idea di una regione normale. “L’Umbria si rimette in moto è stato organizzato il tutto in 40 giorni”, dice Guarducci. “Nei prossimi giorni – aggiunge – ci incontreremo per valutare positività e criticità di questa edizione. Il maltempo in alcune zone d’Italia ha inciso; forse va rivista la data, anche in considerazione che molti motociclisti riprendono la moto, dopo l’inverno, ad aprile”.
Per quanto riguarda i numeri de L’Umbria si rimette in moto, “A breve avremo i numeri definitivi: di movimento, a cominciare da Perugia e da Assisi ce n’è stato. Non dimentichiamoci che l’evento era proposto dalla nostra città, ma che si faceva in tutta l’Umbria e in certe zone ci sono state significative presenze di motociclisti che hanno pernottato. Come assessore mi sono preoccupato dell’Umbria perché non molti lo fanno: il nostro è stato il primo grande evento post-terremoto: se la campagna di comunicazione a livello regionale ancora non è partita non è colpa mia. Potevamo pensare di fare arrivare i bikers nel centro di Assisi: ma se fossero stati tanti? E poi, in occasioni come queste, prediligono, viaggiare attraverso la campagna, la natura”.
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