Il 10 dicembre 2024 presso la Sala Capitolare di Palazzo della Minerva, sede della Biblioteca del Senato della Repubblica, alla presenza del Presidente del Senato Ignazio La Russa, del sottosegretario di Stato per la Cultura Gianmarco Mazzi, del direttore generale dei Musei Massimo Osanna e della neoeletta presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, è stata inaugurata la mostra “San Francesco tra Cimabue e Perugino”. “E’ un’occasione importante – le parole all’Ansa del presidente del Senato Ignazio La Russa, che ha inaugurato l’esposizione con il sottosegretario alla cultura Gianmarco Mazzi e Monsignor Rino Fisichella – in cui le istituzioni si pregiano di concorrere a celebrare il Giubileo con la possibilità di esporre e consentire alle persone di stare vicino per un attimo a opere come queste”. Ma anche perché, aggiunge, “crediamo che San Francesco con il suo peregrinare per i sentieri dell’Italia portando fede e amore abbia anticipato di secoli i viaggi dei pellegrini che sono venuti a Roma per il Giubileo”.
L’esposizione “San Francesco tra Cimabue e Perugino”, che si apre a chiusura dell’ottavo centenario delle Stimmate di San Francesco (2024) e dell’inizio dell’Anno Giubilare (2025), in concomitanza con l’ottavo centenario del Cantico delle Creature che si aprirà ufficialmente l’11 gennaio 2025 ad Assisi, è curata da Costantino D’Orazio (direttore dei Musei Nazionali di Perugia – Direzione regionale Musei Nazionali Umbria) e da Veruska Picchiarelli (responsabile del Dipartimento di Arte medioevale e della prima età moderna della Galleria Nazionale dell’Umbria). In totale sono dieci le opere di grandi Maestri dal Duecento al Cinquecento che celebreranno la chiusura dell’ottavo centenario delle Stimmate di San Francesco e l’inizio dell’Anno Giubilare, in concomitanza con gli 800 anni del Cantico delle Creature.
Dal Museo della Porziuncola arriva un capolavoro dall’intensa identità spirituale che dà il titolo alla mostra: l’effigie del Santo dipinta da Cimabue negli anni in cui era impegnato ad affrescare la Basilica di Assisi, utilizzando come supporto la tavola che, stando alla tradizione, era servita da copertura della prima umilissima cassa di legno nella quale il corpo di Francesco fu tumulato subito dopo la morte (1226). «L’eccezionalità di questo prestito è giustificata dall’importanza dell’evento – sottolinea la dott.ssa Donatella Vaccari, che ha seguito con grande premura tutte le operazioni di trasporto, imballaggio e movimentazione della preziosissima opera che ha raggiunto il Senato la settimana scorsa. – Questa mostra nasce dalla volontà di dare risalto al Cantico delle Creature, opera del patrimonio letterario italiano ma ritenuto unanimemente uno dei capolavori della letteratura mondiale: attraverso questo percorso artistico si racconta lo sviluppo dell’iconografia di San Francesco di Assisi, tra Medioevo e Rinascimento, esaltando il suo ruolo nell’ambito della definizione dell’identità nazionale italiana».
Altro eccezionale prestito, frutto della collaborazione tra la Galleria Nazionale dell’Umbria con il Sacro Convento di Assisi è la Chartula, una pergamena annoverata tra le più importanti reliquie del Santo, frammento autografo di San Francesco, databile al 1224 e vergata dopo l’impressione delle stimmate: in essa sono riportate una ispirata benedizione del Santo al compagno e amico frate Leone e, sul recto, una lirica, “Lodi di Dio altissimo”. Partendo da questi oggetti sacri, il percorso prosegue con le opere di alcuni tra i maggiori pittori del Medioevo e del Rinascimento: Perugino, Benozzo Gozzoli, Taddeo di Bartolo, Niccolò di Liberatore. La mostra San Francesco, tra Cimabue e Perugino sarà aperta al pubblico dall’11 dicembre 2024 al 2 marzo 2025. Sono previste aperture straordinarie, che saranno comunicate sul sito internet www.gallerianazionaledellumbria.it
Tra i presenti all’inaugurazione anche la sindaca di Assisi e presidente della Regione Umbria Stefania Proietti: “E’ stata per me una forte emozione vedere come questo evento, di assoluta rilevanza nel panorama culturale, celebri attraverso le opere d’arte di insigni Maestri non solo San Francesco D’Assisi, ma la stessa anima della nostra Umbria che continua ad essere fonte di ispirazione”. “La mostra San Francesco tra Cimabue e Perugino – ha proseguito Proietti – non celebra solo la figura del Santo, ma anche l’Umbria che con i suoi paesaggi suggestivi, le antiche tradizioni e un profondo senso di spiritualità, rappresenta l’anima dell’identità francescana. Il messaggio francescano, fondato su valori universali come povertà, umiltà e rispetto per il Creato, mantiene una sorprendente rilevanza anche nel nostro tempo in quanto la figura di San Francesco emerge come simbolo di un’etica spirituale e civile, resa ancora più significativa dall’avvicinarsi dell’Anno Giubilare 2025. Grazie al contributo di istituzioni umbre come la Galleria Nazionale dell’Umbria, il Sacro Convento di Assisi e il Museo della Porziuncola, la mostra offre una ricca selezione di opere che esprimono la cultura e la devozione legata a San Francesco attraverso Maestri del Medioevo e del Rinascimento, come Perugino, Taddeo di Bartolo, Benozzo Gozzoli e Niccolò di Liberatore. La sinergia tra il Senato, il Ministero della Cultura e le istituzioni umbre – conclude la presidente – sottolinea l’importanza di collaborare per esaltare le eccellenze artistiche e spirituali che rappresentano l’identità del Paese, offrendo al pubblico un’esperienza culturale unica e un messaggio universale di pace e di solidarietà”.
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