Ben 35 anni fa, nel Settembre del 1986, si celebravano in Assisi i 25 anni dalla fondazione del Wwf, la prestigiosa associazione ambientalista che opera a livello mondiale. In chiusura degli eventi il giorno 28 un ospite d’eccezione, il Principe Filippo d’Edimburgo, convinto sostenitore delle finalità dell’Associazione. Dopo un caloroso intervento sulla piazza di San Francesco, gremita di gente, il Principe Filippo volle recarsi a rendere omaggio ai ‘suoi’ soldati sepolti nel Cimitero Inglese a Rivotorto di Assisi.
Fu una visita breve, riservata e non pubblicizzata per i protocolli di sicurezza, ma intensa e commovente. Il Principe, alla vista di quella schiera di croci bianche, mostrò attenzione e profondo interesse per ogni testimonianza e racconto proferitogli dalle autorità presenti in merito alla storia del cimitero stesso: i corpi di 949 giovani militari del Commonwealth erano lì, sotto quelle lapidi. Tutti notarono la profonda emozione che, per un attimo, vinse l’impassibile e austero volto dell’ospite inglese. Ma nella piccola Rivotorto, quel giorno, c’era anche altro.
Il Principe fu accompagnato verso il vicino Santuario di Rivotorto dove era in pieno svolgimento una settimana di festeggiamenti in programma per quel mirabile evento denominato “Insieme si può la pace”, ideato e voluto dall’allora Parroco francescano Padre Michele Giura. Il giorno prima, con un bagno di folla, era stata collocata lì, accanto al Rivo, una statua di bronzo inneggiante alla pace: San Francesco con i bambini ed un volo d’uccelli, autore il prestigioso scultore americano Harry Marinsky. Il Principe si soffermò con vivo interesse ad ammirare quell’originale monumento alla Pace e si complimentò con l’autore che era presente. “Mi fu assegnato il gradito compito di consegnare a Filippo un oggetto ricordo – racconta Maria Belardoni, oggi Presidente della Pro loco di Rivotorto e membro, al tempo, del Comitato dei festeggiamenti-. Nel salutarci rivedo lo sguardo sereno e compiaciuto del Principe che, a Rivotorto, nel brevissimo lasso di tempo di mezz’ora, aveva provato emozioni forti e piacevoli. Anche noi lì presenti, oggi, dopo 35 anni, portiamo nel cuore quella visita lampo, forte ed intensa proprio come un lampo!”
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