Nuova ‘gerenza’ per il Gruppo degli Spadaccini di Assisi, di cui è presidente: Oliviero Brufani; vicepresidente: Sante Mazzoli; segretario: Diana Ciarobitca, tesoriere: Alessandro Caporali; e tenutario dei beni: Alice Zingaretti. Eletti inoltre i vari responsabili: equipe spettacoli: Ylenia Paciotti, Elisa Minelli, Enrico Dionigi; maestro di spada: Antonello casagrande; responsabile balletti: Elisa Minelli; responsabile fuoco: Maurizio Paciotti; responsabile balestrieri: Maurizio Caporali; responsabile suono, mixer: Ylenia Paciotti, Maurizio Caporali, Samanta Volpi; ufficio tecnico: Oliviero Brufani, Sante Mazzoli; e responsabile uscite: Alessandro Caporali.
Il Gruppo degli Spadaccini di Assisi vanta numerose uscite in prestigiose pazze italiane portando duelli singoli con varie armi, spettacoli di spada con recitazione, cortei completi di tamburini, armati e con abiti di nostra produzione, e danze con spettacoli di fuoco. Il gruppo storico Spadaccini di Assisi nasce nel settembre del 2014, con l’intento di diffondere la cultura e la storia della Città Serafica, dedicandosi al periodo del medioevo; gli spadaccini, con il loro lavoro intendono riproporre in costumi, attrezzature e molto altro, il XIV–XV secolo, periodo in cui ad Assisi si alternavano momenti di pace con guerre e devastazioni, tra nuovi e vecchi padroni e la città era continuamente dilaniata dai contrasti tra la Parte de Sopra e la Parte de Sotto.
Assisi è conosciuta per essere la terra in cui nacquero, vissero e morirono Francesco e Chiara, ma in questa terra hanno transitato anche grandi Capitani di ventura come i Fortebraccio, i Piccinino, Boldrino da Panicale , il Gattamelata , i Baglioni. Operarono poi in questo periodo storico in Umbria anche, Giovanni Acuto, Alberico da Barbiano, il Tartaglia, gli Sforza, il Broglia, i Visconti, i Montefeltro; il meglio nell’arte bellica di questo periodo storico nell’Italia e in Europa, dove vide la nascita quello che oggi chiamiamo comunemente “acciaio” con il quale vennero costruite le prime “armature bianche”, che essendo molto più robuste delle precedenti fanno decadere l’uso dello scudo. Si sente così l’esigenza di costruire un’arma più potente per contrastare questi nuovi combattenti. Nascono pertanto le spade a una mano e mezza dette anche Bastarde. Un’arma da botta che produce colpi da 2000 kg/cmq, ‘adottata’ anche dal gruppo.
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