Il ministero dell’Interno e quello della Salute hanno varato un’ordinanza che — allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus Sars-CoV-2 — “fa divieto a tutte le persone fisiche” di “trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in Comune diverso da quello in cui si trovano”, salvo che “per comprovate esigenze lavorative”, di “assoluta urgenza” o per “motivi di salute”. Arriva insomma il divieto di spostamento dal Comune di residenza, che ha l’obiettivo di impedire alle persone di trasferirsi dal Nord al Sud.
Le disposizioni, che partono dal 22 marzo e sono «efficaci fino all’entrata in vigore di un nuovo decreto del Presidente del Consiglio», comporteranno che le stazioni saranno presidiate. Il divieto riguarda sia i mezzi pubblici sia quelli privati. La decisione giunge poche ore dopo l’annuncio, da parte del presidente del Consiglio, di nuove misure destinate a “chiudere, in tutta Italia, ogni attività produttiva non strettamente necessaria“, anche se non è ancora arrivata
Prima del provvedimento con il divieto di spostamento dal Comune di residenza il ministro Luciana Lamorgese ha disposto l’allertamento di questure e prefetture per intensificare i controlli sia nelle stazioni e sulla rete autostradale. Al momento chi contravviene al divieto rischia la denuncia per l’articolo 650 del codice penale che prevede l’arresto fino a tre mesi e l’ammenda, ma il governo sta valutando anche la possibilità di emanare un nuovo provvedimento con sanzioni più severe.
Di seguito i due articoli del documento:
Art. 1 (Ulteriori misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale) 1. Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19, è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in Comune diverso da quello in cui si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute.
Art.2 (Disposizioni finali) 1. Le disposizioni della presente ordinanza producono effetto dalla data del 22 marzo 2020 e sono efficaci fino all’entrata in vigore di un nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri, di cui all’articolo 3 del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6.
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