(Aggiornamento delle 21.55) È negativo il responso sul Coronavirus sulla turista del Nord Italia presente ad Assisi e ricoverata nel reparto di malattie infettive del Santa Maria della Misercordia. Lo si apprende da fonti mediche citate da Umbria24, dopo che la notizia ha cominciato a circolare anche nella città serafica. Il test verrà replicato lunedì ma, secondo quanto appreso, la modalità con cui è stato effettuato lascia ottime speranze anche sulla controprova. La notizia è confermata dall’Ansa, secondo cui l’esame sarà ripetuto nei prossimi giorni ma il risultato ha escluso il rischio di contagio.
(Aggiornamento delle 18.00) Sarebbe una donna che è stata trasferita in ambulanza al reparto Malattie infettive dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, la paziente del caso sospetto di Coronavirus in Umbria. Avrebbe avuto contatti con il focolaio lombardo della zona di Codogno. La turista si trovava in visita ad Assisi ed ha soggiornato in un B&B della città. Di “un caso che presenta caratteristiche di ‘sospetto monitorato dai servizi sanitari territoriali”, si era parlato stamattina in una nota della Regione. “Si tratta di un soggetto, ora in isolamento, che era ospitato in una piccola struttura ricettiva umbra che presenta sintomi respiratori e che avrebbe avuto contatti in tempi recenti con un soggetto che appare abbia contratto l’infezione da Coronavirus in Lombardia”, si leggeva nella nota. Nessuna indicazione è stata fornita sull’identità del soggetto e sulla località umbra dove si trovava.
Alle 22.30 la nota del sindaco Stefania Proietti, che oltre a confermare come il caso sospetto di coronavirus si fosse verificato ad Assisi e la negatività del primo esame, spiega di aver “seguito momento per momento l’evolversi della vicenda, negli uffici comunali di Santa Maria degli Angeli ha dato immediata disposizione per allestire, se pure a titolo precauzionale, il Centro operativo comunale (Coc) dove insieme alla struttura il caso è stato monitorato senza sosta, in stretto contatto con la task force regionale in riunione permanente presso il centro di protezione civile di Foligno. Il Comune di Assisi ha immediatamente eseguito tutte le procedure, secondo i protocolli della Protezione civile nazionale, che per fortuna si sono rivelate solo cautelative dato l’esito positivo della vicenda. Il sindaco ribadisce l’invito alla cittadinanza e ai turisti ad adottare le norme igienico-sanitarie suggerite dal ministero della Salute e raccomanda, in presenza di dubbi e sintomi, di non recarsi presso ambulatori o strutture sanitarie ma contattare il proprio medico o i numeri telefonici di riferimento (1500 e 800636363 attivi 24 ore su 24)”.
Un lancio Ansa delle 18 spiegava che “Non presentano profili di criticità le condizioni del paziente sospetto (non è stato reso noto se si tratti di un uomo o di una donna) per il coronavirus riscontrato in Umbria. Lo ha detto l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, rispondendo all’ANSA. “Viene monitorato e non ci sono attualmente motivi di preoccupazione” ha aggiunto. Il paziente – isolato in un reparto di degenza ordinaria – è stato sottoposto ai tamponi e i risultati sono attesi nelle prossime ore. “Domani avremo l’esito definitivo – ha spiegato Coletto – ma non c’è motivo di preoccuparsi. Si tratta solo di misure di prevenzione”. L’assessore ha sottolineato che il caso umbro è stato trattato “come tutti gli altri sospetti in Italia, secondo un protocollo standard”.
Alle 19.30 “Il sindaco di Assisi Stefania Proietti informa la cittadinanza che, in presenza di dubbi e sintomi relativi al Coronavirus, non ci si deve recare presso ambulatori o strutture sanitarie ma occorre contattare il proprio medico o rivolgersi ai numeri telefonici di riferimento: 1500 di giorno e 800636363 in altri orari”. (CONTINUA dopo la foto)
Si è riunita stamani a Foligno nella sede della Protezione Civile, la Task Force attivata dalla Regione Umbria per fronteggiare e prevenire la diffusione dell’infezione da Coronavirus. La riunione, presieduta dalla Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, con il Prefetto di Perugia, Claudio Sgaraglia e il direttore regionale alla Sanità, Claudio Dario, era anche finalizzata ad un confronto in videoconferenza con il Comitato operativo del Dipartimento nazionale della Protezione civile, per ricevere indirizzi e direttive per la gestione organizzativa regionale in sinergia con le altre Regioni. Presiedeva il Comitato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, con il ministro della Salute, Roberto Speranza, il ministro degli Affari esteri, Luigi di Maio, il commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, Angelo Borrelli.
Nel corso dell’incontro, dove è stata ribadita la piena operatività della macchina organizzativa della Regione in linea con le direttive nazionali, sono stati affrontati vari aspetti relativi alla gestione di un’eventuale emergenza. La Regione precisa che le organizzazione sanitarie regionali si sono attivate per ospedalizzare la persona con sintomi e mettere in sicurezza tutti i contatti, al fine di annullare il rischio della collettività. Si ribadisce che le raccomandazioni divulgate sinora di rispetto delle norme igienico sanitarie sono misure efficaci per prevenire contagi. In particolare, i consigli utili sono restare lontani da chi tossisce e starnutisce; lavarsi le mani (che potrebbero aver toccato oggetti contaminati); non toccarsi il viso (sempre perché le mani potrebbero ospitare il virus); in caso di sintomi, evitare di andare al pronto soccorso e chiamare il proprio medico, il 112 o il 1500.. la cittadinanza a recarsi anche nelle farmacie e presso i medici di base, qualora vogliano avere informazioni ulteriori. Inoltre si sottolinea la necessità di rivolgersi telefonicamente al proprio medico di famiglia in caso di sintomi influenzali senza recarsi negli ambulatori o ai pronto soccorso degli ospedali.
A seguito della riunione mattutina del comitato tecnico scientifico che ha approfondito le segnalazioni di nuovi casi di coronavirus Covid-19, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha provveduto ad emanare una nuova ordinanza. Essa prevede misure di isolamento quarantenario obbligatorio per i contatti stretti con un caso risultato positivo. Dispone la sorveglianza attiva con permanenza domiciliare fiduciaria per chi è stato nelle aree a rischio negli ultimi 14 giorni con obbligo di segnalazione da parte del soggetto interessato alle autorità sanitarie locali.
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