Altri due casi di positività al coronavirus in Umbria che ha colpito finora complessivamente 28 persone. Lo comunica la Regione. Sei i ricoverati, due in terapia intensiva all’ospedale di Perugia, uno nel reparto di malattie infettive a Terni e tre in quello di Perugia. Le persone in osservazione sono 553, in “buona salute” – sottolinea la Regione -, ma sotto controllo medico perché venute a contatto con soggetti risultati positivi al virus Covid-19. Di questi, 402 sono nella provincia di Perugia e 151 in quella di Terni. Tra di loro potrebbero a breve rientrare anche i compagni di classe del bimbo risultato positivo al coronavirus insieme a papà e mamma.
Come scrive Il Messaggero, la Asl ha iniziato a contattare le famiglie dei compagni di classe del minorenne contagiato e stava valutando le misure da prendere, compresa quella della sorveglianza sanitaria stretta (quarantena) legata all’eventuale isolamento domiciliare. Al 9 marzo sono usciti dall’isolamento in 124, 93 nella provincia di Perugia e 31 in quella di Terni. Nel complesso entro le ore 24 dell’8 marzo, sono stati eseguiti 175 tamponi.
L’8 marzo il Presidente del Consiglio dei Ministri ha emanato un nuovo Decreto che sostituisce i DPCM del 1 e 4 marzo 2020 e stabilisce nuove misure di contenimento dell’epidemia da coronavirus. In particolare il DPCM reca misure urgenti di contenimento del contagio nella regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia.
Il provvedimento prevede anche misure a livello nazionale e norme di prevenzione generali. Il sito del Ministero della Salute suggerisce di mantenersi informati sulla diffusione del coronavirus, disponibile sul sito dell’OMS e sul sito del ministero e di adottare le seguenti misure di protezione personale:
– lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni a base di alcol per eliminare il virus dalle tue mani
– mantenere una certa distanza – almeno due metri– dalle altre persone quando tossiscono o starnutiscono o se hanno la febbre, perché il virus è contenuto nelle goccioline di saliva e può essere trasmesso col respiro a distanza ravvicinata
– evitare di toccarsi occhi, naso e bocca con le mani se presenti febbre, tosse o difficoltà respiratorie
Se presenti febbre, tosse o difficoltà respiratorie e sospetti di essere stato in stretto contatto con una persona affetta da malattia respiratoria Covid-19:
– bisogna rimanere in casa, non recarsi al pronto soccorso o presso gli studi medici ma chiamare al telefono il tuo medico di famiglia, il tuo pediatra o la guardia medica. Oppure chiamare il numero verde regionale. Utilizzare i numeri di emergenza 112/118 soltanto se strettamente necessario.
Ricorda che per tutte le persone che rientrano dai viaggi dalle zone a rischio negli ultimi 14 giorni c’è obbligo di isolamento domiciliare fiduciario e di comunicazione al Dipartimento di prevenzione della propria ASL.
Altri consigli utili diffusi da Il Post per evitare la diffusione del coronavirus sono
• rimanere a casa il più possibile;
– è necessario lavorare da casa se possibile;
• evitare i luoghi affollati;
– mantenere almeno un metro di distanza dalle altre persone;
• evitare abbracci e strette di mano;
• lavarsi spesso le mani per almeno 20-30 secondi, con acqua e sapone, particolarmente prima di mangiare e quando si è fuori casa;
– se non si ha a disposizione acqua corrente, lavarsi le mani con un disinfettante a base alcolica;
– tossire e starnutire nell’incavo del gomito;
• cercare il più possibile di non toccarsi la faccia – bocca, naso e occhi in particolare – con le mani;
– bisogna evitare per quanto possibile di toccare le superfici in luoghi pubblici (treni e autobus, per esempio);
• se si hanno febbre, tosse e/o oppressione al petto (infezione respiratoria) restare a casa e chiamare il proprio medico, o il numero 1500 o uno dei numeri verdi regionali, non il 118, evitare il contatto con i familiari, se si convive disinfettare spesso le superfici (meglio riservare una stanza a chi sta male);
– non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;
– pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;
• evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva;
• usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate.
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