Nella notte il premier Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm 4 novembre 2020 che introduce due ordini di nuove norme. Da un lato le norme nazionali (‘coprifuoco’ alle 22; didattica a distanza al 100% per le scuole superiori; chiusura nei festivi e prefestivi delle medie e grandi strutture di vendita; riduzione al 50% della capienza massima dei mezzi pubblici; chiusura di bar e ristoranti alle 18; chiusura dei musei).
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Dall’altro, secondo il Corriere della Sera e La Repubblica, un meccanismo che dividerà — in base a una serie di criteri relativi all’andamento della pandemia a livello locale — le Regioni in tre fasce:
– in quella «verde» non ci saranno altre norme da rispettare se non quelle nazionali; quindi coprifuoco dalle 22 e fino alle 5 del mattino, fatti salvi motivi di salute o lavoro. Alle scuole superiori, ci sarà la didattica a distanza al 100%. Nel trasporto pubblico, è prevista una capienza dimezzata: 50 per cento su bus, metro e treni regionali. I centri commerciali sono chiusi nel weekend e nei giorni festivi. Si fermano anche i musei, le mostre, le sale bingo. Bloccate le crociere. Vengono sospesi i concorsi pubblici, anche quello della scuola. Con l’eccezione di quelli che riguardano il personale della sanità. Sarà consentito l’accesso ai parchi, sempre rispettando la regola del distanziamento di un metro.
– in quella «arancione» sarà vietato ogni spostamento, in entrata e in uscita, dalla Regione, così come ogni spostamento in un comune diverso da quello di residenza. Saranno sospese, tutto il giorno e non solo alle 18, le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie). Dovrebbe essere vietato ogni spostamento in un Comune diverso da quello di residenza o domicilio, salvo comprovate ragioni di lavoro, studio, salute. Per il resto valgono tutte le regole delle zone verdi: 50 per cento di capienza sui mezzi pubblici, didattica a distanza integrale alle superiori, stop ai musei e coprifuoco dalle 22.
– in quella «rossa» ci sarà di fatto un lockdown: sarà vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dalla Regione e anche all’interno del territorio stesso, salvo che per comprovate ragioni di salute, necessità, urgenza, per andare a scuola, per fare una passeggiata o fare sport (da soli) all’aperto. Non è escluso il ritorno dell’autocertificazione. Saranno chiusi i negozi al dettaglio, tranne alimentari, farmacie, edicole e — appunto — parrucchieri; chiusi i mercati di generi non alimentari; chiusi bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie: sarà consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio e – fino alle 22 – la ristorazione con asporto, con divieto di consumare sul posto o nelle vicinanze. Sarà consentita l’ attività scolastica in presenza solo per scuola dell’infanzia, elementare e prima media.
I provvedimenti saranno presi dal ministero della Salute, che si confronterà con le Regioni; saranno valutati su base settimanale, e avranno la durata minima di 15 giorni: se una Regione entra in zona “rossa”, vi rimarrà per due settimane almeno. Il dpcm 4 novembre 2020 è valido fino al 5 dicembre. Nella zona rossa dovrebbero essere Lombardia, Piemonte, Calabria, Alto Adige e Valle d’Aosta. In bilico la Campania. Zona arancione Puglia, Sicilia, Liguria e probabilmente il Veneto. Tutte le altre sono zone verdi, Umbria inclusa (AGGIORNAMENTO DELLE 10: l’Umbria potrebbe in realtà diventare zona arancione).
(Fonte foto in evidenza, ilmessaggero.it)
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