Francesca Di Maolo rimane alla guida del Serafico. Non sarà lei a guidare la coalizione giallorossa civica. La presidente dell’Istituto Serafico di Assisi ha sciolto le sue riserve domenica mattina, dopo una serata di confronti. (Continua dopo la foto)
“Nulla da dichiarare, è il momento della riflessione”, aveva detto Di Maolo sabato mattina rispondendo ai giornalisti che le chiedevano se sarà lei la candidata presidente per il “patto civico” tra Pd e M5s, alle prossime elezioni regionali in Umbria. La presidente dell’Istituto Serafico ha partecipato, nella Sala stampa del Sacro Convento, ad un appuntamento del “Cortile di Francesco” dialogando con lo scrittore Guido Maria Brera per l’incontro dal titolo “La fine del tempo”. Nelle ultime ore, come alternativa a Francesca Di Maolo, sono tornati a circolare i nomi della dirigente scolastica di Norcia Rossella Tonti e di Vincenzo Bianconi, presidente di Federalberghi. In campo per alcuni movimenti civici Floriano Pizzichini, per il centrodestra Donatella Tesei. Nella mattinata l’ironia di Andrea Fora, a oggi candidato del Pd e di parte del mondo civico. “Buona domenica piovosa a tutti. Io sono cinque giorni che sto lavorando al programma e non leggo i giornali. Novità?”. Le candidature per le elezioni regionali in Umbria in programma il 27 ottobre vanno presentate entro venerdì prossimo.
L’accordo tra i due partiti – ricordavano ieri Ansa e Agi – ancora non c’è, ma la figura, il prototipo politico del rapporto tra Pd e M5s è ben visibile: dove c’è una disputa tra gli alleati sul candidato da presentare, una figura proveniente dagli ambienti cattolici progressisti può essere la soluzione, il compromesso per tradurre anche in ambito locale il patto nazionale che ha portato al governo Conte, espressione, anch’egli di un’area moderata gradita alle gerarchie vaticane. In questo contesto – sottolineano le due agenzie stampa – si inserisce la figura di Francesca Di Maolo. Le voci si sono fatte più concrete nelle ultime ore, dopo che la proposta di un accordo a livello locale tra il Partito democratico e il Movimento 5 stelle ha ricevuto l’ ok dalla piattaforma Rousseau. Dalle due forze politiche, per ore, non era arrivata alcuna conferma sul nome del candidato.
Le difficoltà della trattativa – con i pentastellati che vorrebbero ancora insistere sulla sindaca di Assisi, candidatura che però non riscontra il favore dei dem – potrebbero essere superate convergendo sulla scelta di un nome terzo, fuori dai partiti e da precedenti incarichi. Non solo. La storia stessa di Di Maolo e la sua ‘collocazione’ fortemente caratterizzata dall’esperienza nel sociale e proveniente dal mondo cattolico, potrebbero infatti rappresentare l’ elemento in grado di far superare ai giallorossi i rispettivi ‘ paletti’ . Il curriculum di Francesca Di Maolo – sottolineava del resto Agi – parla chiaro: esponente del mondo cattolico e molto radicata sul territorio. Quarantanove anni, avvocatessa originaria di Spoleto ma residente ad Assisi, Di Maolo è dal 2013 presidente dell’ Istituto Serafico, un centro di eccellenza per bambini e ragazzi con disabilita’ fisiche, psichiche e sensoriali. Laureata in Giurisprudenza all’Università di Perugia, con specializzazione in Diritto sindacale, del Lavoro e della Previdenza, Francesca Di Maolo è sposata e con una figlia. Dal 2017 Di Maolo è anche alla guida dell’ Aris Umbria, l’ associazione che riunisce istituti di ricovero, case di cura e centri di riabilitazione impegnati nella rigorosa tutela della vita e della dignità della persona.
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