In seguito alle minacce via web e allo striscione di Forza nuova esposto nel corso di un appuntamento pubblico a cui partecipava a Milano, il prefetto Renato Saccone ha deciso di assegnare la tutela alla senatrice a vita Liliana Segre, ex deportata ad Auschwitz, che, da ieri, ha due carabinieri che la accompagneranno in ogni suo spostamento. La notizia è stata pubblicata dal Corriere della Sera. La decisione, spiegano il quotidiano di via Solferino, è stata presa durante il Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza che si è tenuto mercoledì. Sugli insulti e minacce ricevuti dalla senatrice via web la Procura di Milano ha aperto un’inchiesta allo stato contro ignoti. A occuparsene è il Dipartimento antiterrorismo.
“Dalla comunità dei frati della Basilica di San Francesco, luogo dove è partita l’iniziativa contro i muri mediatici e l’uso delle parole come pietre, ‘La Carta di Assisi’ – scrive padre Enzo Fortunato – arrivi alla Senatrice Liliana Segre la piena solidarietà e l’incoraggiamento ad andare avanti e non fermarsi davanti ai bulli del web. La testimonianza e la vita di Liliana Segre sono un punto di riferimento per tutti gli uomini di buona volontà sui temi della solidarietà, della pace e del bene comune. I frati del Sacro Convento di Assisi si impegnano sin da subito ad essere la sua scorta fraterna e vigile”.
Nella giornata del 9 novembre, anche la lettera aperta del sindaco di Assisi, Stefania Proietti.
“Siamo sgomenti di fronte a ciò che sta accadendo, in una preoccupante indifferenza, in riferimento a episodi di violenza verbale sui social e a veri e propri gesti di intolleranza nei confronti della Senatrice a vita Liliana Segre, vittima dell’odio cieco del nazismo, deportata bambina ad Auschwitz e oggi, con la sua testimonianza di vita, punto di riferimento per tutti gli uomini di buona volontà sui temi della solidarietà, della pace e del bene comune. Insieme ai francescani di Assisi che si sono impegnati ‘ad essere la sua scorta fraterna e vigile’, come Amministrazione della Città Serafica esprimiamo la nostra totale vicinanza alla Senatrice, e a tutti coloro che, come lei e gli altri testimoni viventi dell’Olocausto, sono simboli ‘che disturbano’ perché, a fronte di tanto odio subìto, si sono fatti promotori di pace affinché nulla di simile accada mai più.
Oltre all’odio che viaggia sul web ci spaventa l’indifferenza che serpeggia nella società. È passata quasi sotto silenzio, come se fosse ‘normale amministrazione’, la totale astensione delle forze politiche di centrodestra nel voto al Senato sulla mozione Segre per l’istituzione di una Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza. Come Amministrazione di Assisi, medaglia d’oro al merito civile ‘per aver consentito la salvezza di oltre 300 perseguitati politici, ebrei, profughi e sfollati,’ ci indigniamo al verificarsi di fatti come questi, poiché ci sono valori insindacabili, come quello della vita e dei diritti fondamentali dell’uomo, sui quali dovremmo essere tutti uniti in ogni sede anche politica.
Per questo, oltre a esprimere tutta la solidarietà umana e istituzionale a Liliana Segre, che si concretizzerà a breve anche in atti istituzionali, sarà presentato, al prossimo consiglio comunale, un ordine del giorno che ci impegnerà nell’aderire alla “Rete dei comuni per la memoria, contro l’odio e il razzismo” e nel sostenere il percorso della Commissione istituita dal Senato per coltivare la memoria della lotta contro tutti i totalitarismi, dei crimini compiuti nelle guerre, delle leggi razziali, della persecuzione degli ebrei e dalla Shoah, dei massacri delle Foibe e di ogni altro eccidio a danno di innocenti e indifesi. Una città come Assisi ‘splendido esempio di amore per il prossimo e di solidarietà tra i popoli’ ha il dovere di essere oggi accanto a Liliana Segre e a chi, come lei, lotta e spera in un mondo nuovo: lo dobbiamo ai nostri figli, lo dobbiamo a quei nostri coraggiosi concittadini che qui ad Assisi salvarono la vita di ebrei e profughi rischiando la propria.”
(Aggiornamento del 9 novembre 2019)
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