Assisi tenderà una mano ai profughi dall’Afghanistan, seppur con realismo e nel quadro delle iniziative a livello nazionale. Lo anticipa il vescovo diocesano, monsignor Domenico Sorrentino. Da martedì mattina – scrive ilpost.it – sono ripresi con una certa regolarità i voli militari di evacuazione da Kabul, la capitale dell’Afghanistan, che da quattro giorni è controllata dal gruppo radicale estremista dei talebani. Fra domenica e lunedì l’aeroporto di Kabul era stato raggiunto da migliaia di persone che cercavano disperatamente di fuggire dal paese, e fino a mercoledì mattina la situazione era tornata ragionevolmente sotto controllo, anche grazie all’arrivo di alcuni contingenti dell’esercito statunitense.
In questo quadro si inserisce una dichiarazione del presule ad Ansa.it. “Per noi il valore dell’accoglienza è nelle cose. Per questo come diocesi di Assisi siamo disponibili ad aprirci ai profughi dall’Afghanistan, anche se devono essere attentamente verificati tutti gli aspetti logistici”. “Siamo pronti a fare quello che abbiamo fatto finora ad esempio con la gente dell’Eritrea” ha aggiunto.
“Sul piano strettamente logistico – ha detto monsignor Sorrentino – è comunque necessario restare strettamente con i piedi per terra. Vedremo anche come si muoverà la Caritas nazionale”. Per il vescovo di Assisi “il problema non è solo quello della prima accoglienza”. “Bisogna saper gestire – ha concluso monsignor Sorrentino – il cammino futuro di queste persone che hanno una cultura diversa dalla nostra”.
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