All’indomani dello scrutinio delle elezioni amministrative, che a Bastia ha visto raggiungere il ballottaggio Lungarotti e Raspa (con la candidata Catia Degli Esposti, terza per soli 52 voti, che sta valutando il ricorso per chiedere il riconteggio) sta circolando nelle chat l’audio con cui un noto esponente della coalizione a sostegno della Lungarotti esprime insulti sessisti nei confronti di Catia Degli Esposti.
Si tratta di Filiberto Franchi, assessore uscente della giunta Ansideri, che – secondo Degli Esposti, che comunque non fa il nome “gioisce ritenendo più agevole confrontarsi con il candidato ‘dei comunisti’, ritenuto evidentemente meno temibile di Catia Degli Esposti. Che viene definita testualmente ‘quella culona schifosa’. Che la campagna elettorale fosse aspra lo avevamo capito – commenta Catia Degli Esposti – ma non credevamo che si potesse arrivare all’insulto personale dell’avversario. Io, che pure ho avuto modo di criticare scelte ed atteggiamenti degli altri candidati e delle altre liste, l’ho sempre fatto sul piano politico e senza mai ricorrere all’insulto. La violenza di questi insulti sessisti mi indigna, come cittadina e come donna, prima ancora che come candidata. Sul piano politico, però – conclude Degli Esposti – mi confermano il timore che esiste di confrontarsi con me e con la mia coalizione, per la concretezza del nostro programma e del progetto per la città di Bastia”.
“Mi sono scusato con Degli Esposti”, dice Franchi che spiega di essere “molto dispiaciuto per quanto accaduto, ma quello era un messaggio privato e capita che nell’euforia del momento ci si lasci andare e si dicano cose che non si pensano. Ho sporto denuncia ai carabinieri: quell’audio era privato e c’è stata una evidente violazione della mia privacy”. Ma la polemica non si ferma. Tra i primi a intervenire, il Pd. In una nota, il Partito Democratico manda un metaforico abbraccio alla candidata di Lega e liste civiche, “vittima di un attacco indegno”, e parla di “una brutta pagina che macchia una competizione politica giocata duramente, ma sempre nell’ambito del rispetto reciproco. Gli insulti sessisti che un candidato delle liste a sostegno di Paola Lungarotti ha riservato contro una sua avversaria sono indegni. Ci auguriamo che Lungarotti riesca a superare l’imbarazzo e possa dissociarsi apertamente, scusandosi e magari compiendo nei confronti di quel candidato un gesto importante, se necessario – se il candidato fosse eletto – fino alle dimissioni”.
Nella prima mattinata di mercoledì, arriva anche la presa di posizione di Paola Lungarotti: “Mai devono essere fatte offese di nessun genere, mai, e l’ho ripetuto nel comizio finale davanti a tutti i Cittadini. Pur rilevando che si è trattato di un messaggio privato di un componente della mia coalizione, diffuso in maniera illegittima, mi dissocio dalla forma e dal contenuto di quanto espresso in un momento di euforia dettata dal buon risultato elettorale. Un messaggio personale inviato ad un “amico” che poi lo ha diffuso e strumentalizzato, un atto per il quale lo stesso ‘amico’ è stato prontamente denunciato alle autorità competenti. Un ennesimo fatto che fa riemergere quanto ormai siano impropriamente utilizzati tutti i mezzi tecnologici che per definizione dovrebbero essere strumento di socializzazione e di informazioni.
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