(Assisi News continua con la sua sezione buone notizie. Uno spazio dedicato a quelle notizie che magari sono meno d’impatto rispetto ad altre più eclatanti, ma che sono comunque significative, per Assisi o l’Umbria, perché buone e positive. Un piccolo spazio dedicato a quanto di buono – e di bello – ci circonda. Se avete una buona/bella storia da segnalarci, potete scriverci a info@assisinews.it. Oggi dedichiamo uno spazio al decennale del trapianto di rene in modalità “cross over altruistica” che ha visto protagonista una coppia di Assisi nel 2013).
(Flavia Pagliochini) Sono passati più di dieci anni dal trapianto di rene in modalità “cross over altruistica” avvenuto per la prima volta in Italia nell’aprile del 2013 all’ospedale Santa Maria delle Scotte di Siena. Protagonista una coppia assisana, Paola Masciolini e Antonio Belello. Sono i figli della coppia, Alessio, Romeo e Lucio, a ricordare questo anniversario e soprattutto l’importanza della donazione, da Assisi che ha aderito alle #CittàDelSì ricordando che “le scelte che riflettono il senso civico a volte sono scelte naturali e comportano azioni semplici, come quella di dire il proprio ‘sì’ alla donazione di organi e tessuti al rinnovo della carta d’identità elettronica”.
Un sì che hanno pronunciato, nell’aprile del 2013, Paola e Antonio: marito e moglie assisani erano compatibili tra loro al 96%, ma Antonio ha scelto di donare il rene a una donna napoletana di 49 anni che non trovava alcuna compatibilità né con il marito né con altri parenti, mentre la signora Paola ha ricevuto il rene del marito dell’altra signora, con cui era altrettanto compatibile. Una donazione in modalità cross over altruistica aveva coinvolto il team di chirurgia dei trapianti di rene, diretta da Mario Carmellini, il reparto di nefrologia, dialisi e trapianto, guidato da Guido Garosi, l’équipe anestesiologica e il personale del blocco operatorio; in una delle due operazioni era stato rifiutato ogni trattamento emotrasfusionale e per risparmiare sangue è stato effettuato un prelievo renale con il robot Da Vinci, in collaborazione con Stefano Signori dell’Aou di Pisa; da non dimenticare la competenza e la professionalità del dottor Angelo Vedovelli, del dottor Antonio Selvi della nefrologia di Assisi e il Centro Trapianti di Siena.
E oggi da Assisi riparte un messaggio per sensibilizzare gli italiani a dichiarare esplicitamente il loro consenso al prelievo degli organi dopo la morte per dare una speranza ai circa 8mila pazienti che in questo momento hanno bisogno di un trapianto: 5800 persone sono in lista d’attesa per un nuovo rene, 1000 per un fegato, 700 per un cuore, 300 per un polmone, 200 per un pancreas e 5 per l’intestino.
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