In occasione della Giornata della memoria 2020, in ricordo delle vittime della Shoah, il Circolo di lettura in collaborazione con il Centro sociale e culturale di Cannara, lunedì 27 gennaio alle 21, presenta “La stella di Andra e Tati”, primo cartoon (tratto dall’omonimo libro di Alessandra Viola e Rosalba Vitellaro) a raccontare la Shoah attraverso gli occhi di due bambine di 4 e 6 anni. Realizzata in collaborazione con RAI Ragazzi ed il MIUR, e con il patrocinio di Unicef Italia, si è aggiudicata il prestigioso premio Rockie Award quale miglior produzione in animazione per bambini e ragazzi del prestigioso Banff World Media Festival, in Canada.
“La stella di Andra e Tati” racconta la storia vera delle sorelle Alessandra e Tatiana Bucci, ebree italiane di Fiume, che il 29 marzo 1944, all’età di quattro e sei anni, vennero deportate ad Auschwitz insieme alla madre, alla nonna, alla zia e al cuginetto. Scambiate per gemelle, Andra e Tati riuscirono a sopravvivere alle prime selezioni nel campo di concentramento e furono portate nel Kinderblock, la baracca dei bambini che venivano destinati agli esperimenti di eugenetica. “Appena arrivate al campo – ricorda oggi Tati – ci fecero indossare vestiti grandi e sporchi. Poi ci marchiarono con il numero che ancora oggi portiamo sul braccio e che non abbiamo mai voluto cancellare”.
Furono l’incoscienza dell’età, il grande amore reciproco e il fare affidamento sulla loro unione le risorse che permisero alle bambine di proteggersi dagli orrori del campo di sterminio. Grazie anche alla compassione di una guardiana del lager le bambine riuscirono a sopravvivere e vennero liberate il 27 gennaio 1945. Dopo una permanenza prima a Praga e poi in Inghilterra, riuscirono anche a riunirsi con i loro genitori. La stella di Andra e Tati racconta, così, la loro storia intersecando il racconto dell’ Olocausto con quello di una visita di liceali ad Aushwitz. Un efficace gioco di piani temporali dove passato e presente si intrecciano per ricordare di non cedere mai all’odio, alla violenza, alla paura. Per non dimenticare.
© Riproduzione riservata